Non ci resta che piangere
Noi crediamo ad Acerbi, quando lo vedrò lo abbraccerò. Sono umanamente vicino a Juan Jesus
Gabriele Gravina
Sono queste, riassumendo, le dichiarazioni di Gabriele Gravina, arrivate a distanza di 10 giorni dai fatti di San Siro.
Terminologia equivoca, anomala (non per l'Italia). Per il contesto vissuto aggiungerei assurda. Probabilmente anche inquietanti, sicuramente allarmanti e preoccupanti.
In uno stato serio si dovrebbe dar conto di quello che si afferma. Tutti. Dai calciatori, ai club, alla federazione, al consiglio dei ministri. Un contraddittorio allucinante che farebbe piangere, se non facesse ridere.
Rassegnarsi perché da tempo abituati al lasciapassare non ci giustifica. Chi lotta per un ideale non smetta di farlo. Che i Juan Jesus d'Italia non sventolino bandiera bianca, che non lasciassero passare in sordina l’inciviltà e il degrado che sono costretti ad assistere. La denuncia rappresenterà sempre la speranza per la civiltà dell’essere umano. Uomini, non ominicchi omertosi.