L'unico infortunio per il quale dovrebbero preoccuparsi una buona parte di tifosi e, soprattutto, la stampa attorno al Napoli è quello della loro ragione, in onore della vacanza che sembra aver preso da questi luoghi. Prendersela con Paolo Rognoni sembra essere diventato il passatempo dell'estate, uno sport al quale tutti, chi più e chi meno, sta largamente partecipando e aumentando l'infondatezza sulla quale si basano queste inasprite critiche.

Sgomberando subito il campo: gli unici infortuni muscolari capitati finora sono quelli di Mario Rui e Zambo Anguissa. Kvaratskhelia prima, Rrahmani e Osimhen poi, sono ai box per contusioni. Secondo la Treccani, per contusione si intende lesione delle parti molli dell'organismo per azione traumatica di un corpo. Per farla ancora più semplice: una botta. E per le botte, non c'entrano alcunché la preparazione o i metodi di allenamento. Lo ha spiegato facilmente anche Rudi Garcìa, ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

È questione di fortuna (o sfortuna), semplicemente. Ma a Napoli, si sa, buona parte del tifo è medaglia d'oro alle Olimpiadi della caccia al colpevole. In ogni caso, seppure immotivamente, c'è la necessità di puntare il dito contro qualcuno o qualcosa. Nei momenti di scoramento, poi, la ferocia e l'insensatezza con la quale ci si incaponisce nei confronti di un colpevole - o presunto tale - diventa ancora più asfissiante.

Nel frattempo è passato un anno. Un'estate, un autunno, un inverno e una primavera che ha visto il Napoli laurearsi Campione d'Italia. Ma purtroppo, nemmeno gli Scudetti sono panacee per questo genere di lamentele.


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