Rivoluzione. Questa è la giusta sintesi per il Napoli 2024/2025. Ed era quella la strada, sulle macerie dello scorso anno. Proprio quelle macerie - compreso Victor Osimhen che in 4 stagioni ha saltato un anno intero - hanno reso i calciatori poco desiderati altrove.

Ma Antonio Conte, dal primo giorno, ha chiesto la restaurazione. Perché, secondo lui, molti calciatori potevano essere recuperati. Nonostante il cambio modulo e quindi dettami tattici differenti.

Tra l'altro, il ds Giovanni Manna, aveva pure presentato il conto ai calciatori. A Napoli hanno pagato tutti. Dirigenti esonerati o non rinnovati, altri che hanno cambiato ruolo e depotenziati nelle loro mansioni, ben tre allenatori caduti sotto i colpi dei calciatori poco vogliosi e arrabbiati non si sa bene per che cosa.

Tutti, tranne loro. Gli eroi dello scudetto, primi responsabili dello scempio assistito. Ma grandissimi difensori delle tesi che è tutta colpa della società. Loro non c'entrano. Loro sono intoccabili. Ed erano, per la maggiore, intoccabili pure per Conte, il quale ha scelto il progetto Napoli ben conscio delle difficoltà che avrebbe riscontrato un club senza coppe e con un parco giocatori depauperato delle loro valutazioni.

Oggi invece parla di cose che i più avevano notato 7 mesi fa e che non si capacitano ancora su come sia stato possibile perseguire la strada della rivalutazione. Sono stati buttati alle ortiche mesi e mesi di trattative con importanti calciatori perché quelli in rosa meritavano rispetto.

Il calcio evolve, va avanti. Noi siamo fermi a Romelu Lukaku che, a parte il Napoli, è corteggiato solo da un’improbabile squadra araba. Oggi è tempo dei fatti. Le chiacchiere stanno a zero. Quelle della società, responsabile in contumacia, ora tenuta a completare la rosa nei prossimi giorni a costo di perdere milioni di euro, e anche di Conte.

Smetta di piangere, sorrida e dimostri di valere quasi 20 milioni lordi l'anno. Perché - così come per i calciatori - anche alcuni allenatori devono giustificare la considerevole differenza d’ingaggio rispetto ad altri colleghi.

In tutto questo marasma, c'è però un passaggio della conferenza stampa importante da citare: "aveva ragione De Laurentiis, questa rosa è da rifondare".

Il resto non fa il paio con tale dichiarazione. Sarebbe bastato guardare il Napoli più di 4 volte per capirlo. I cicli finiscono, serve aria nuova. Soprattutto negli sport di squadra e nei club della dimensione degli azzurri. Meno parole e più azioni, da parte di tutti. Soprattutto da parte del club: non dia alibi a nessuno.

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