Inutile girarci troppo intorno, sul mercato del Napoli il punto interrogativo più imponente è rappresentato dalla sostituzione di Kim. Pur avendo la massima stima in Juan Jesus, è chiaro che molte delle sorti della fase difensiva degli azzurri dipenderanno dal neo acquisto Natàn. Classe 2001, brasiliano proveniente dal calcio brasiliano, dovrà adattarsi al calcio europeo. Lo stesso Garcìa ha affermato, anche per proteggerlo, che il ragazzo non è ancora pronto.

Viene allora spontaneo andare a verificare quali sono stati i primi passi di giocatori con il profilo simile. Di nomi brasiliani ce ne sono diversi e anche giocatori che comunque hanno lasciato un discreto ricordo, da Castan ad Andre Dias, da Becao a Igor.

Statistiche rilevanti

Tuttavia abbiamo escluso chi non rispettava i criteri poc'anzi descritti: provenienza diretta dal Sudamerica, senza passare per l'Europa (quindi non Becao che proveniva dal CSKA Mosca o Igor che aveva già 3 anni di Europa alle spalle), ed età non superiore ai 23 anni (quindi non Castan 26enne e Dias 31enne), oltre che a un rendimento di un certo livello. Inoltre dall'elenco abbiamo escluso argentini ed uruguagi perché, pur provenendo dal Sudamerica, hanno una tradizione molto più difensivista di quella carioca.

Premesso ciò, ecco cosa vien fuori:

Gelson Bremer: arriva in Italia dall'Atletico Mineiro a 21 anni. Alla sua prima stagione, con il Torino di Mazzarri (maniaco della fase difensiva) colleziona 5 presenze. L'anno dopo si prende il Toro e poi incrocia la sua strada con quella di Max Allegri.

Roger Ibanez: a 20 anni approda all'Atalanta, che lo preleva dalla Fluminense, a valle del mercato invernale. In un anno e mezzo alla corte di Gasperini, altro stantuffo dei meccanismi difensivi, colleziona in un anno e mezzo un solo minuto di gioco! Nell'inverno del 2020 arriva alla Roma, con la quale gioca 7 partite da titolare nel girone di ritorno prima di diventarlo l'anno successivo. Ora è volato in Arabia, e i maligni dicono che i più dispiaciuti siano i tifosi laziali.

Rafael Toloi: seppur naturalizzato italiano, l'attuale capitano dell'Atalanta, cresciuto calcisticamente in Brasile, nel gennaio 2014 - 23 anni già compiuti - arriva alla Roma. Ad accoglierlo trova, indovinate un po’, Rudi Garcia! Colleziona 4 presenze da titolare prima di ritornare per un anno al San Paolo per poi, infine, arrivare all'Atalanta di Reja. Dall'anno successivo Gasperini diventerà il suo mentore.

Un altro nome molto interessante, per ovvi motivi, è Juan Jesus! Arrivato a gennaio 2012 a 21 anni dall'Internacional di Porto Alegre, con l'Inter appena entrata in Banter Era (ma ancora non lo sapeva), non gioca mai, salvo poi diventare titolare dalla stagione successiva. La stagione in questione è quella in cui l'allenatore è Stramaccioni, forse la stagione più pazza (e mediocre per i risultati) dell'Inter di quegli anni.

A conti fatti, in questi ultimi anni di serie A, il nome più stuzzicante, andando a ritroso, ed escludendo il totem Thiago Silva (che comunque nel 2008 fece 6 mesi di allenamenti con un certo Nesta prima di esordire la stagione successiva), è sicuramente quello di Marquinhos. Arrivato nel 2012 dal Corinthians, si prende la Roma a partire dalla 6° giornata (in una partita non banale: Roma Juventus), complice anche la presenza di un allenatore che non ha paura di lanciare i giovani e che con la difesa aveva un rapporto diciamo controverso: Zdenek Zeman. Andrà via immediatamente, prelevato da un PSG già in piena bulimia di campioni.

La variabile Natàn

Insomma, lo storico recente dei difensori in A dice che il salto dal Brasile all'Italia richiede un periodo di ambientamento di qualche mese o anche una stagione intera. Periodi che possono essere considerati relativamente brevi se gli obiettivi di squadra sono di un certo tipo o se si ha la possibilità di crescere all'ombra di qualche giocatore già affermato, meno se invece le esigenze ti vogliono subito in campo e pronto.

Ci sono casi speciali, come appunto Marquinhos, e direi che l'augurio di tutti i tifosi del Napoli sia che Natàn ripercorra le sue orme, magari evitando di andare al PSG di turno dopo appena un anno (ndr). Anche se, a pensarci bene, questo significherebbe un'ottima stagione del ragazzo e, se Natàn, che ad oggi rappresenta la maggior incognita del Napoli, dovesse fare un'ottima stagione le possibilità che lo scudetto venga scucito dalla maglia dei Campioni d’Italia si ridurrebbero notevolmente. Non trovate?