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La prima pagina della Gazzetta dello Sport
La prima pagina della Gazzetta dello Sport

Il calcio sui nostri giornali sportivi negli ultimi 7 giorni. Gazzetta dello Sport: 4 titoli di apertura dedicati all'Inter, 2 al Milan, 1 alla Juventus. Corriere dello Sport nella sua versione "nazionale": 3 titoli di apertura per la Juventus, 1 per l'Inter, 1 a testa per Napoli e Roma, 1 ancora per l'Inter ma citando Conte.

La prima pagina della Gazzetta dello Sport
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E ha del grottesco la prima di oggi della Rosea, col mister salentino in bella mostra, ma in maglia nerazzurra e abbracciato a Lautaro Martinez (ancor più in bella mostra). In uno scatto del 2021, risalente ai nostalgici e reciproci tempi di Appiano Gentile.

Se ripetiamo l'esercizio per tutte le settimane dell'anno, gli scostamenti sono minimi. Deve giusto capitare che l'Atalanta vinca la Champions e l'Inter sia in vacanza. E parlo dell'ormai consueto taglio medio con il main topic quotidiano.

Niente, la stampa sportiva italiana non vive sul pianeta in cui le cose accadono. Resta ancorata al concetto di target massimalista e si muove per squadre col maggior numero di tifosi, presumendo che coincidano con i lettori. Di conseguenza, anche quando la notizia non esiste, crea uno specchio per allodole senza sostanza. 

Attenzione, ovviamente parliamo dei giornali generalisti. O meglio, di quelli che si definiscono tali.

Ormai le due testate principali si accomodano su linee editoriali molto rigide, tracciate unicamente per provare a strappare più click o più vendite. Dimenticando che esiste l'informazione pesata sulla contingenza e sui fatti, quella che si affaccia alla finestra e osserva. Non può sorprendere, quindi, il nostro girovagare nei bassifondi delle classifiche sulla libertà di stampa. Dovrebbe invero sorprendere che si parli sempre e comunque delle solite 3, mentre è in corso una chiarissima sovversione delle gerarchie (economiche, ma non solo).

La sottile linea che divide le intenzioni dalle necessità è proprio quella su cui dovrebbe adagiarsi una comunicazione equilibrata, destinata ad un pubblico certamente vasto, ma coinvolto con l'esaltazione dell'attualità importante, vera. Non con la notiziola senza peso specifico, purché riguardi un team in particolare.

La nostra stampa non fa educazione del lettore, ma gli dà in pasto del comfort food, talvolta pure insipido o rancido. Non ottempera all'etica basica del Quarto Potere in tempi democratici, ovvero la spinta sull'obiettività e sul coraggio. Perché la faziosità non si determina solo con la quantità di argomenti sempre con gli stessi protagonisti, ma anche con la qualità del racconto e con lo spirito critico collegato.

Dicono che le tirature colano a picco, ed è vero. Il bello è che si cerca di salvarle peggiorando la scrittura, rendendola più compiacente e con la sostanza (non la forma) dell'"organo di partito". 
Mille volte più (intellettualmente) onesto dichiararsi come giornali di "ambito" e fare sana, sanissima informazione di nicchia.


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