Il romantico ritorno di Claudio Ranieri a Roma. Ma il vero tifoso chi è?!
AS Roma, Claudio Ranieri torna a capo dell'area tecnica dopo 5 anni. Entusiasmo a Fiumicino nonostante i risultati deludenti ed i cambi allenatore.
Giovedì 14 Novembre 2024 si annusa odore di calcio, Claudio Ranieri è tornato alla guida della Roma dopo 5 anni dall’ultima esperienza da capo dell’area tecnica. Il suo ritorno, che fa scalpitare i cuori dei tifosi giallorossi, è conseguenza di risultati sportivi per niente esaltanti, anzi. La società capitolina deve far fronte a due cambi allenatore in soli tre mesi. Nonostante ciò la tifoseria ha accolto il nuovo allenatore con un entusiasmo che sfida la logica.
Ranieri torna alla Roma: entusiasmo nella Capitale
Le immagini dell’arrivo di Claudio Ranieri a Fiumicino esprimono a fondo tutta la passione e l’affetto che i tifosi romanisti nutrono per la propria squadra e per il loro nuovo allenatore. Ma la situazione a Trigoria è surreale. In appena tre mesi la squadra ha vissuto ben due cambi di allenatore: prima l'esonero di Daniele De Rossi e poi l'arrivo di Ivan Juric, quest'ultimo sostituito a sua volta da Claudio Ranieri. Una girandola di decisioni sbagliate che ha destabilizzato l'ambiente e fatto vacillare la fiducia nei confronti di dirigenza, proprietà e squadra. Eppure, nonostante le difficoltà e i risultati molto sotto le aspettative, i tifosi non hanno mai smesso di riempire lo stadio e di sostenere la squadra con una passione che non conosce tregua. Qualcosa di simile è accaduto a Napoli lo scorso anno dopo la stagione trionfale dello scudetto, impossibile restare indifferenti a ciò che sta accadendo oggi nella capitale.
Il vero tifoso chi è?!
Spesso il tifoso viene visto come una figura irrazionale, che si lascia trasportare dall’emotività e dall’aspettativa che non sempre è fedele alla realtà. E’ il cuore pulsante del calcio, la figura che, in un circus sempre più governato da logiche finanziarie e business milionari, mantiene viva la passione e quel senso romantico che nel calcio dovrebbe sempre essere presente. Quando le cose vanno male, è chiamato a dimostrare quella che può sembrare una forma di fede cieca, ma che in realtà è un legame che affonda le radici in anni e anni di passione. L’affetto per la squadra e per la propria città non vengono cancellati dalle difficoltà sul campo.
Il tifoso, pur consapevole che la squadra non sta rendendo come dovrebbe, continua ad essere lì in tribuna, con la sua sciarpa e le sue urla d’incoraggiamento. E non è una questione di risultati, non dovrebbe mai esserlo, ma di appartenenza e fede. Il tifoso giallorosso non sta sostenendo semplicemente una squadra di calcio, sta difendendo un pezzo della sua vita, un simbolo di speranza che trascende il risultato finale.
Nonostante i risultati deludenti, i due cambi di allenatore in così poco tempo, ed un misero 12º posto in classifica dopo 12 giornate di campionato, i tifosi della Roma continuano a manifestare il loro sostegno. Un atteggiamento che può sembrare incomprensibile e scevro di significato per alcuni, ma che in realtà è il senso stesso di ciò che significa essere un tifoso: sostegno incondizionato alla propria squadra.
La passione per il calcio, o per lo sport in genere, non può essere confinata solo nei numeri, nelle vittorie o nei successi. È un legame che, come quello tra il tifoso e la sua squadra, è spesso più forte delle difficoltà e dei risultati, è emozione.