Napoli-Roma: i voti dello Spirito (e del) Santo
Spirito: “Dimmi cos’èèè!! Che ci fa sentire uniti anche se non ci conosciamo!!! Dimmi chi èèè”
Santo: “Lei non sta bene, ne è a conoscenza di questa cosa. Vero?”
Spirito: “‘T’agge preparato nu’ grande Cacio e Pepe, tè tè”
Santo: “Certo, come colazione è l’ideale proprio”.
Spirito: “Eh compagno, ma mò me pavà ‘o parcheggio, nun fa ‘o fess pe’ nun je ‘a guerra”
Santo: "Ah certo, lei adesso fa il parcheggiatore del Napoli Milk Bar”.
Spirito: “Sì chist è ‘o posto mio”.
Santo: “Ma quale posto e posto!! Lei è un abusivo”.
Spirito: “Ma quale abusivo, chist è nu lavoro sacrificato”.
Santo: “Se fare il parcheggiatore abusivo è un lavoro io sono Pippo Baudo”.
Spirito: “Ma ‘o vero sì Pippo Baudo? Famm n’autografo ja”
Santo: “Ma era un modo di direee, quale Pippo Baudo va trovando?
Spirito: “Presentami a Lorella Cuccarini ja? Te voglio bene ja, te prego”.
Santo: “Ma mi faccia il piacere, la finisca che devo fare le pagelle, non mi faccia perdere tempo. Gentilmente si faccia da parte”
Spirito: “Eh però nun m’offendere, pecché me staje trattann male?”
Santo: “Ma cosa, chi sta offendendo?”
Spirito: “È ditt gente e merd”
Santo: “Ma quando maiiii, ho detto gentilmenteeee. Pure sordo è diventato”
Spirito: “Vabbuò ja, Accuminciamme che pagelle che aropp agge chiudere ‘o Bar”
Santo: “Pure le chiavi le hanno dato?”
Spirito: “Sì, facce nà spazzata a terra, svuoto o’ posacenere accussì e guaglioni me danno pure a mazzetta”
LE PAGELLE
Santo - Meret - “Bravo su Spinazzola e a sventare su Cristante, l’intesa con i compagni di reparto è sicuramente da migliorare, i due malintesi con Kim hanno rischiato di farlo capitolare. Sul gol di El Shaarawy non è riuscito nel suo istinto felino a smanacciare con la dovuta forza ma, sinceramente, il tempo di reazione era davvero minimo. Voto 6
Santo - Di Lorenzo - ”Puntuale e preciso, sia in fase di ripiegamento che quando si predispone nel ruolo di mezzala aggiunta”. Voto 6,5
Santo - Rrahmani - “Match da vero baluardo della difesa. Grintoso e reattivo, presente ogni qual volta che la Roma si è resa pericolosa. Su Ibanez si è immolato da vero condottiero impedendogli di realizzare un gol già fatto”. Voto 7
Santo - Kim Minjae - “Un primo tempo sicuramente da rivedere, non solo l’inviato equivoco con Meret che gli stava per costare un autogol ma anche in fase di impostazione ha commesso vari errori, l’occasione di Spinazzola ha avuto origine proprio da un suo errato rinvio. Meglio nella ripresa, sicuramente più sciolto, senza farsi condizionare dagli errori e riuscendo nell’intento di annullare Abraham precedenti.”. Voto 6
Santo - Mario Rui - “Ormai non si hanno più parole per quest’uomo. È l’uomo aggiunto in ogni dove. Ancora una volta è lui ha propiziare il gol del vantaggio: si diletta su 3 uomini uscendo indenne tra contrasti e dribbling, finalizza il triangolo con Kvaratskhelia che fornirà l’assist per il gol di Osimhen. Esce poco prima del pareggio della Roma senza nascondere la sua delusione. Ma a noi piace così, rabbioso e guerriero. Voto 7
Santo - Lobotka - “Schermato da Pellegrini come all’andata, per liberarsene arretra il suo raggio d’azione pur di giocare palla e impostare l’azione. Un scelta (probabilmente non sua) che non ha pagato perché gli avversari, mai come quest’anno, hanno avuto troppa spesso il pallino del gioco in mano. Ma, come ormai ci ha abituato, la sua agilità e la sua destrezza sono risultati utili alla causa, battendosi per amor della patria Voto 6+
Santo - Anguissa - “Fischio d’inizio, pronti partenza, via. Peccato che il vero Anguissa esca fuori dal 76º minuto. Partita non ai suoi livelli, non è mai riuscito ad evitare lo scarico su Matic il quale è risultato il migliore in campo dei suoi. Il suo agonismo e interpretazione del ruolo tra le linee gli riescono solo per i 15 minuti finale, Voto 5,5
Santo - Zielinski - “Disinvolto, tenta sempre la giocata, preposto al sacrificio anche in fase di ripiego, a dirla tutta era irriconoscibile per quanto visto in questo inizio 2023. Il suo assist per il gol vittoria è la ciliegina sulla torta in una serata in cui il suo piglio lo pone sul podio dei migliori in campo. Ispirato Voto 7+
Santo - Lozano - “I suoi dribbling e i suoi tagli risultano sempre efficaci e pericolosi. Prezioso anche in fase di ripiego, l’unica incertezza la compie nell’episodio del gol di El Shaarawy lasciandolo troppo solo. Prova comunque soddisfacente”. Voto 6,5
Santo - Kvaratskhelia: “È assalito - e inseguito - da Mancini per tutto il match, il quale lo limita nelle sue usuali e classiche giocate, sia nel saltare l’uomo che nell’aprire varchi per i compagni con i suoi cambi di gioco. Il jolly lo pesca, dopo la bella triangolazione con Mario Rui, nel servire l’assist ad Osimhen per il gol del vantaggio. Voto 6,5
Santo - Osimhen - “Coordinazione, istinto, controllo palla e postura acrobatica, il tutto condito da un istinto rapace che gli consente di marcare il cartellino per la 14ª volte in 16 partite, 5 nelle ultime 5 gare. Il gioco era troppo incentrato sullo sfruttare le sue doti fisiche e le sue accelerazioni, lotta come un leone ma spesso e volentieri è stato lasciato troppo solo. Il cavaliere mascherato continua a far sognare. Voto 7,5
Santo - Simeone - “È un ragazzo d’oro, sia per quanto sia legato a questa città e sia per spirito di adattamento. Si allena, gioca pochi minuti e mostra sempre, e incondizionatamente, un sorriso a 32 denti. Ha giocato i 15 minuti finali di una gara dai contenuti forti, senza trascurare l’onda d’entusiasmo in mano agli avversari per il pareggio appena ottenuto. Il risultato? È sceso in campo come un’autentica furia, ha abbattuto tutto ciò che gli si poneva contro. La sblocca lui, come a San Siro, la girata che ha portato al gol della vittoria eseguita con leggiadria e una sincronia di tempi, per poi scaricare un sinistro che si piazza sotto l’incrocio dei pali. Una giocata da far invidia al miglior Marco Van Basten: un tornado colmo d’amore per la platea del Maradona. Voto 8
Santo - Spalletti - “La gestione della partita dopo il gol del vantaggio al 17º minuto è stata la ricostruzione esatta della partita dello scorso anno, quando anche allora la Roma prese campo e spazio necessario che le consentirono di pareggiare il match e al Napoli di rinunciare definitivamente al sogno della vetta. Osimhen, dopo aver siglato il vantaggio, è stato lasciato solo al suo destino per un baricentro con un raggio d’azione troppo basso con una squadra che si prodigava per il solo contropiede. Mourinho non ha mentito in conferenza stampa: per 60 minuti la Roma non meritava di perdere, la supremazia dei primi 16’ e dei 15’ finali sono il vero volto di questa squadra. La stella, o stellone che sia, decantata dal tecnico portoghese nel post conferenza è rappresentata dalla possibilità che ha avuto la squadra di esprimere la sua vera indole: quindici minuti di fame e ostinata guerriglia calcistica hanno consentito di ripristinare forma e contenuti degni del predominio che si sta ottenendo in campionato. Cambiare la strada vecchia per quella ancora più vecchia non porta mai beneficio. Una buona e saggia riflessione non guasterebbe. Voto 6
Spirito: “Ja, avimm furnute. Parlamme e cose serie. Ma presiente a Lorella Cuccarini”.
Santo: “Ma chi la conosce a questa Lorella Cuccarini?”
Spirito: “Ja Pippo, tu cunusce a parecchia gente, me faje fa carriera”.
Santo: “Ma non sono Pippo Baudoooo, era un modo di direeee”.
Spirito: “E ja, io sacc fa bbuon ‘o cabaret. Me vuò purtà a Sanremo?”
Santo: “Basta, non c’è la faccio più. Se ne vada e cerchi di non tornare”.