Dal 3 luglio il Museo archeologico di Stabia Libero D’Orsi amplia il suo percorso espositivo con nuovi reperti.

Una coppa in ossidiana a motivi egittizzanti e un busto-ritratto di una principessa giulio-claudia, attribuito a Claudia Ottavia, figlia di Claudio e prima moglie di Nerone, direttamente dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) insieme ad affreschi per la prima volta esposti, andranno ad ampliare l’esposizione del Museo.

Valore stabiese

I reperti sono in prestito, grazie all’Accordo di valorizzazione sottoscritto nel 2023 tra il Parco Archeologico di Pompei e il MANN finalizzato alla valorizzazione del patrimonio stabiese, e per mezzo del quale è stata già integrata la collezione del Museo dalla sua riapertura, lo scorso marzo.

Il Direttore Zuchtriegel

“Il museo archeologico di Stabia è sempre più protagonista di una rete territoriale di siti e luoghi della cultura di inestimabile valore – sottolinea il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – Abbiamo già in programma un incontro con il neo eletto sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, per parlare di progetti futuri. I collegamenti con mezzi pubblici, decoro e segnaletica sono alcune priorità che vorrei affrontare insieme all’amministrazione comunale. Intanto si sta lavorando ai servizi di accoglienza alle ville di Stabia, dove sono in corso importanti lavori di restauro e accessibilità”.

Storia delle opere

Tra le opere in arrivo di particolare pregio per la loro unicità e bellezza, vi è una delle tre coppe in ossidiana, decorate con pietre preziose e motivi egittizzanti, rinvenute a Villa San Marco da Libero D’Orsi.

Roma Caput Mundi

Il tipo di rappresentazione si rifà a modelli “egittizzanti”, moda che si affermò a Roma dopo la conquista dell’Egitto a seguito della battaglia di Azio del 31 a.C. La preziosità dei materiali utilizzati, la tecnica, che presume artigiani altamente specializzati, fanno di questi vasi dei capolavori dell’artigianato alessandrino e soprattutto ci inducono a pensare ad una committenza esclusiva.

Altro reperto in esposizione è il noto busto-ritratto di una principessa giulio-claudia, attribuito a Claudia Ottavia, figlia di Claudio e prima moglie di Nerone, rinvenuto nel larario del piccolo peristilio della villa di Anteros insieme all’iscrizione di Anteros ed Heracleo, anch’essa esposta nel museo.

Si tratta di una dedica ai Lari e alla Famiglia da parte di due personaggi, Anteros ed Heracleo, liberto e servo della famiglia in cui prestavano servizio. L’assenza dell’indicazione nel testo della gens, a cui è rivolta la dedica, lascerebbe presupporre l’alto rango di questa famiglia a tal punto da non esserne indicato il nome, vista la notorietà. Dunque, potrebbe trattarsi di liberti ed esponenti della famiglia imperiale, che custodivano ed esponevano nella propria casa un ritratto della principessa imperiale.

I curatori del nuovo allestimento sono Maria Rispoli, Direttrice del Museo e Teresa Argento, Funzionario restauratore della Reggia di Quisisana.