Napoli e Roma: storia di due club da sempre agli antipodi
Manca sempre meno alla sfida tra Napoli e Roma, match valido per il tredicesimo turno di Serie A. Il club azzurro è chiamato a vincere se vorrà tenere la vetta, visti i successi di Atalanta ed Inter. La Roma dovrà cercare di vincere per invertire la rotta e per dare una soddisfazione all’allenatore-tifoso Claudio Ranieri. Il quotidiano Il Mattino ha realizzato un focus sulla storia di questi due club che potrete leggere qui su Napoli Network.
Napoli e Roma: la storia degli ultimi 25 anni
“Gli scudetti del Terzo millennio appena tre. Due a Roma vinti a distanza di dodici mesi, l'altro quello di Napoli che ha fatto storia, perché arrivato dopo 33 anni cancellando il timore che non si potesse più arrivare lassù senza Maradona, il più grande. La Lazio di Cragnotti ed Eriksson chiuse il secolo vincendo nella stagione 1999-2000, l'anno in cui il Napoli riconquistò la serie A, persa nel campionato dello scudetto della Roma. I giallorossi di Capello e Totti avrebbero voluto fare festa proprio al San Paolo nella penultima giornata di campionato, in una domenica di violenze e sangue a causa degli scontri tra le due tifoserie. Finì 2-2, festa scudetto della Roma rinviata alla partita col Parma e sigillo alla retrocessione del Napoli rinviato alla gara di Firenze.
Roma e Napoli hanno spezzato l'egemonia di Milano e Torino, ovvero di Inter, Milan e Juventus che hanno vinto 24 scudetti nel Terzo millennio. I percorsi dei due club sono stati differenti. La Roma, dopo la fine del ciclo di Franco Sensi e di sua figlia Rosella, si è trasformata in un club a stelle e strisce, con proprietà americane che non sono state amate dai tifosi. Anzi. Dibenedetto, Pallotta e poi i Friedkin, finiti nel mirino per scelte impopolari sebbene abbiano messo sul tavolo un miliardo in questi anni, come ha ricordato Ranieri, il quarto allenatore della squadra nel 2024. Nella prima esperienza sulla panchina del cuore (2009-2010) Claudio era riuscito a portare la squadra al secondo posto, risultato bissato da Spalletti e Garcia.
Mourinho ha vinto la Conference League e ha fatto registrare in ogni partita il sold out di pubblico e passione all'Olimpico ma poi i Friedkin hanno deciso di spezzare il saldo legame tra lo Special one e la gente, così come è accaduto con De Rossi. Hanno scelto per il rilancio, dopo la breve e triste gestione di Juric, un altro uomo amatissimo della piazza, Sir Claudio, questo 73enne carico di entusiasmo come quando a 40 anni guidò il Napoli del post Maradona.
La Roma ha dovuto affrontare crisi societarie ed ha dovuto rispettare i paletti del Fair Play Finanziario. Quelli che senza imposizioni da sempre non oltrepassa il Napoli di De Laurentiis, una società nata venti anni fa dopo il fallimento del club azzurro. Ambizioso il progetto, guarda caso studiato proprio a Roma, negli uffici del produttore cinematografico a un passo dal Quirinale. Dice Ferlaino, il patron dei due scudetti e della Coppa Uefa: «Il presidente del Napoli deve parlare napoletano». Il suo successore è nato a Roma e ha un accento romano, ma non per questo il suo progetto non è stato compreso subito da una parte della tifoseria, quella che ha capito soltanto durante i festeggiamenti per il titolo del 2023 che gli scudetti dei bilanci avrebbero consentito di conquistare quello sul campo, arrivato appunto dopo 33 anni ma anche dopo una serie di ottimi piazzamenti in campionato e ben quattordici apparizioni consecutive nelle coppe europee”.
Napoli e Roma: la situazione oggi
“La Roma di oggi si trova nella situazione del Napoli di un anno fa. Ha cambiato già tre allenatori, De Laurentiis assunse il terzo a metà febbraio scorso, sperando di poter invertire la rotta con Calzona che invece chiuse al decimo posto. I giallorossi - adesso dodicesimi- non possono avere ambizioni scudetto: Ranieri proverà prima a riportare la squadra nella parte sinistra della classifica e poi proverà a risaltare ulteriormente la china. Lo scudetto invece è un obiettivo reale, seppure non dichiarato, per il Napoli, che resta nella storia non soltanto perché lo ha vinto senza Maradona: Spalletti, uno dei tecnici che si è seduto su entrambe le panchine, stravinse, mettendo ad esempio tra sé e Mourinho 27 punti di distacco. Dopo il campionato più deludente della gestione De Laurentiis, il Napoli vive giorni ruggenti, spinto dal suo popolo: anche oggi c'è il tutto esaurito allo stadio Maradona. E una fiamma che Ranieri prova a riaccendere all'Olimpico, dove si sono ascoltate nelle ultime settimane soltanto voci di contestazione, mentre a Napoli c'è un convinto sostegno a Conte, l'uomo De Laurentiis ha affidato la missione riscatto”.