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McTominay, Lukaku, Kvaratskhelia che festeggiano un gol
McTominay, Lukaku, Kvaratskhelia che festeggiano un gol

Napoli-Lazio, atto secondo. Dopo il confronto in Coppa Italia, le due squadre si ritrovano di nuovo a distanza di pochi giorni, ma questa volta per il campionato. Appuntamento fissato alle 20.45 allo stadio Diego Armando Maradona. I biancocelesti hanno avuto la meglio nella partita di giovedì, vincendo contro un undici totalmente stravolto da Antonio Conte, ma la gara odierna si prospetta del tutto diversa sotto ogni punto di vista.

Napoli-Lazio: le probabili formazioni

Khvicha Kvaratskhelia, calciatore del Napoli

In casa Napoli c’è necessità di rispondere alle vittorie di Atalanta ed Inter. Conte ritrova tutti i titolarissimi, formazione praticamente annunciata: (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia.

Dall’altra parte, Marco Baroni potrà contare sul recupero di due giocatori importanti, Dia e Tavares, che dovrebbero partire entrambi dal primo minuto. Senza lo squalificato Rovella, la mediana sarà composta da Guendouzi e Dele-Bashiru. In attacco tornano Isaksen a destra e Castellanos come prima punta. Pellegrini non ha preso parte alla rifinitura e non è stato convocato. Ecco la probabile formazione: (4-2-3-1): Provedel; Lazzari, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares; Guendouzi, Dele-Bashiru; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos.

Napoli-Lazio: l'analisi tattica degli azzurri

In contrapposizione alla fase di non possesso dei biancocelesti, che si dispongono solitamente con il 4-4-2, il Napoli continuerà probabilmente a seguire lo stesso approccio tattico già visto contro Roma e Torino. In particolare, prendendo come esempio il primo tempo giocato contro i giallorossi (anche loro disposti con il 4-4-2 in fase difensiva), i partenopei riuscirono a dominare i primi 45' di gioco grazie ad un possesso palla superiore, un’occupazione intelligente degli spazi ed un'intensità offensiva che mise sotto pressione la squadra di Ranieri. Nel confronto con la Lazio, tuttavia, bisognerà fare i conti con una squadra che, pur adottando lo stesso sistema difensivo in non possesso, sarà sicuramente più proattiva in fase d’attacco rispetto alla Roma. La Lazio non sarà rinunciataria come i giallorossi, anzi, attaccherà senza alcun dubbio, assumendosi chiaramente dei rischi in difesa.

Continueremo a vedere i movimenti interni ed esterni di terzini e mezzali, che rappresentano ormai degli aspetti cruciali in fase di costruzione partenopea, poiché permettono di liberare la giocata per le ali in ampiezza, ed allargano le maglie avversarie, consentendo a Lukaku di ricevere palloni più idonei da lavorare. La ricerca degli uomini posizionati nella zona di campo alle spalle della linea di centrocampo a quattro dei biancocelesti sarà una costante di gioco. L’asse Di Lorenzo-Anguissa-Politano, ormai consolidato, rappresenta una delle forze offensive maggiormente utilizzate e potrebbe creare notevoli difficoltà alla difesa biancoceleste. Un altro punto fondamentale da sfruttare sarà l’approccio al gioco aereo. La Lazio, in alcune zone di campo, non dispone di calciatori molto alti, il che potrebbe rappresentare una vulnerabilità. Gli azzurri proveranno a lavorare su questa lacuna, cercando di generare situazioni favorevoli (palle inattive e soprattutto cross) per i propri giocatori maggiormente strutturati come Lukaku e McTominay. Un’idea potrebbe essere quella di schierare lo scozzese in una posizione leggermente più avanzata, accanto al belga, per sfruttare sia i palloni aerei che quelli in ricezione bassa, da lavorare spalle alla porta in opposizione a difensori come Romagnoli e Gila.

Fase di non possesso: nella partita di giovedì, gli azzurri sono tornati a difendersi maggiormente con la difesa a cinque (5-4-1), con Ngonge adibito a fare il Politano di turno per supportare Zerbin. I risultati non sono stati dei migliori. E' chiaro che oggi sarà tutta un'altra storia. Conte avrà a disposizione giocatori come Di Lorenzo e Politano, che offrono una solidità maggiore sulla fascia destra. Da monitorare con attenzione la corsia sinistra biancoceleste, con la presenza oltre che di Zaccagni, che è un pericolo costante, anche di Nuno Tavares. Il terzino portoghese è noto per la sua capacità di spingere con grande velocità e potenza. In vista del match odierno serviranno grande attenzione e disponibilità difensiva, come detto, sulla corsia di destra. L'apporto di Anguissa (su quel lato) e McTominay, inoltre, sarà importante per assorbire i posizionamenti degli avversari nei cinque canali offensivi. L'equilibrio tra copertura difensiva e capacità di ripartenza sarà cruciale per affrontare al meglio la sfida contro una Lazio potenzialmente molto pericolosa su quella corsia.

Napoli-Lazio: l'analisi tattica dei ragazzi di Baroni

La Lazio di Marco Baroni sta mostrando un gioco molto propositivo, come evidenziato pure nella partita di giovedì. La squadra biancoceleste adotta transizioni veloci e giocate di prima, con tanti movimenti senza palla, il che dimostra la chiara impronta tattica delineata dal proprio allenatore. Il modulo scelto per il match del Maradona sarà ancora il 4-2-3-1. Nel dettaglio della fase di costruzione bassa, la mancanza di Rovella costringerà Guendouzi a giocare un ruolo centrale nel far partire l'azione, abbassandosi tra i due centrali o spostandosi anche lateralmente (quasi da braccetto o terzino). In alternativa, Dele-Bashiru potrebbe essere chiamato a svolgere lo stesso compito.

Un altro aspetto importante è il ritorno di Provedel, che grazie alle sue buone qualità con i piedi offre un'opzione per il gioco diretto, permettendo alla squadra di non essere troppo prevedibile e di lanciare palla lunga quando necessario. Come sottolineato nell’analisi pre-coppa, anche il ruolo del trequartista riveste una figura importante nella Lazio di Baroni. Il senegalese Dia, favorito a ricoprire questa posizione, si inserisce perfettamente in questo contesto. In fase di costruzione, infatti, tende a retrocedere rispetto alla linea d'attacco, abbassandosi per fungere da raccordo tra centrocampo e attacco. Questo movimento gli permette di legare il gioco. Inoltre, non si limita soltanto alla fase di impostazione, ma diventa anche un elemento offensivo aggiunto, cercando di attaccare lo spazio eventualmente creato dal movimento a venire incontro della prima punta.

Passiamo agli esterni d’attacco: sia Zaccagni che Isaksen sono noti per la loro abilità nel tagliare dentro il campo, utilizzando il loro piede forte per andare al tiro o creare occasioni. Questi movimenti consente loro di sfruttare gli spazi tra le linee avversarie e permette ai terzini, in particolar modo Tavares a sinistra, di spingere sulla fascia con continuità, creando sovrapposizioni che rendono più imprevedibile l'attacco. Un aspetto interessante di Zaccagni, soprattutto per quanto riguarda il ruolo in fase di possesso, è la sua capacità di abbassare il proprio raggio d'azione per partecipare allo sviluppo della manovra.

In fase di non possesso, la Lazio si organizza solitamente con un 4-4-2, in cui il trequartista prova spesso a schermare la costruzione del gioco avversario, in particolare cercando di limitare le giocate del playmaker rivale. Questo compito si inserisce in un sistema di pressing medio-alto che può variare a seconda della situazione e dell'andamento della partita.


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