Gilmour: un Lobotka 2.0 per completare il centrocampo azzurro
Gilmour-Napoli: un Lobotka 2.0 per fornire maggiore velocità alla manovra e verticalità alla fase offensiva di Conte.
L’affare Gilmour e la sua crescita in Inghilterra
Nelle ultime ore utili di calciomercato è arrivato il settimo acquisto dell’estate azzurra, acquistato dal Brighton per una cifra che si aggira intorno ai 14 mln di euro (+ bonus). Il centrocampista arriva dopo un lungo corteggiamento, per far cadere il muro del club inglese è stata fondamentale la volontà del calciatore. La voglia di indossare la maglia azzurra deve essere il primo requisito per vestirla, così Conte all'inizio della sua avventura, e l'ormai ex Brighton ha dimostrato che di certo questa voglia non gli manca.
Il bagaglio d'esperienza che si porta dietro è notevole, cresce nei Rangers per poi passare al Chelsea, dove nel 2019 esordisce da professionista. Passano due stagioni in maglia blues, prima di passare al Norwich, ma la crescita esponenziale arriva nel 2022, con la maglia del Brighton, e soprattutto con l'incontro di Roberto De Zerbi. È con l'allenatore italiano infatti che è diventato a tutti gli effetti un titolare del Brighton, collezionando 30 presenze (24 da titolare). Ed è con l'ex Sassuolo che è diventato ad oggi uno dei migliori registi d’Europa.
Le caratteristiche tecniche
Il Napoli aveva necessariamente bisogno di un giocatore come Gilmour, Conte ha impostato un centrocampo a due in cui lo scozzese può davvero fare la differenza. Le caratteristiche sono simili a Lobotka, fisicamente i due si assomigliano, entrambi con baricentro basso, anche se l'ex Brighton aggiunge maggiore dinamicità al ruolo, ed è qui che può essere fondamentale il suo impiego.
Come vediamo da questa grafica, per caratteristiche i due centrocampisti azzurri sono praticamente uguali, ma dov'è che Gilmour spicca su Lobotka? Nella metà campo avversaria, ma soprattutto nella pericolosità in verticale. Infatti lo scozzese è maggiormente predisposto alla verticalizzazione, rispetto all'ex Celta Vigo, che al contrario fa la differenza quando si tratta di girare palla e far muovere i compagni, sempre però con tocchi ravvicinati e in orizzontale, quasi mai verticalizzando.
Due i dati nel grafico che evidenziano questo aspetto, il primo è relativo agli xG Chain per 90, il secondo riguarda gli xG Buildup per 90, ma cosa significano questi due dati e perché sono tanto importanti?
Queste due stats tengono conto di calcolare tutti i passaggi, o più in generale le giocate che non sono né gol né assist (stats non da tabellino), ma che influiscono su azioni da gol, e quindi ne decidono in parte l'esito.
In questo aspetto - come sottolineato dal grafico - Gilmour nella scorsa stagione è stato nettamente superiore a Lobotka, dimostrando come lo scozzese, nonostante due tipologie di gioco simili, aggiunga maggiore pericolosità offensiva, sia con le incursioni, che con le verticalizzazioni.
Questa la sua posizione in campo la scorsa stagione, come vediamo è ben presente in ogni zona del centrocampo, è un giocatore che spende molto in termini fisici, dinamico e rapido nei movimenti, e questo gli consente di essere molto pericoloso per i portatori di palla avversari, si attacca all'uomo infatti sfruttando la sua velocità sul breve, la scorsa stagione è stato tra i giocatori con più palloni recuperati tra i suoi compagni: 4.4 di media.
È proprio questa dinamicità a renderlo adatto ad un centrocampo a due, lo scorso anno infatti è stato schierato in gran parte dei match in un reparto a due (4231 o 343), questo per la grande copertura di campo e per la sua incisività (indiretta) alla manovra offensiva.
Arriva a Napoli non per aggiungere gol o assist, ma per donare velocità e verticalità ad una regia poco adatta a questo schieramento tattico, lo scozzese porta ulteriori caratteristiche, per andare a unirsi ad un reparto - che con l'aggiunta di McTominay - diventa davvero completo in ogni suo aspetto.