Venezia-Napoli: probabili formazioni e analisi del match

Crocevia fondamentale per il Napoli di Antonio Conte, atteso da un match importantissimo contro il Venezia allo stadio Penzo (inizio ore 12.30). Gli azzurri dovranno concentrarsi esclusivamente sulla loro prestazione, con l'obiettivo di tornare dalla Laguna con tre punti preziosi. Sarà soltanto il primo atto, l'antipasto di una giornata di Serie A che culminerà con la super sfida Atalanta-Inter, gara destinata ad incidere sugli equilibri nelle zone alte della classifica.
Venezia-Napoli: il punto in casa azzurri
Tra le fila partenopee mancherà Neres, il cui rientro è previsto dopo la sosta, ma tra i convocati tornano sia Anguissa che Mazzocchi. Probabile la conferma dell'undici iniziale visto contro la Fiorentina, con Spinazzola ancora in vantaggio su Olivera. Antonio Conte ha messo in guardia i suoi: la trasferta di Venezia non va assolutamente sottovalutata. I lagunari, anche nelle sconfitte, hanno sempre lottato con orgoglio, rendendo la vita difficile ad ogni avversario sul proprio campo. Per affrontare al meglio la sfida, quindi, servirà una squadra pronta a calarsi immediatamente nell’atmosfera della partita. Ripetere fin da subito l’approccio visto nel primo tempo contro il Como, con una pressione alta ed asfissiante nella metà campo avversaria, potrebbe essere la chiave giusta per indirizzare il match verso un risultato positivo. All’andata gli azzurri riuscirono ad imporsi grazie ad un gol di Raspadori al 79’, in una partita dominata sotto il profilo statistico, ma non altrettanto dal punto di vista fisico. Gli azzurri faticarono in brillantezza e lucidità, evidenziando una condizione atletica non ottimale. Un dato eloquente: il Venezia corse ben 4 km in più rispetto ai partenopei, segnale di una squadra che, pur subendo il possesso ed il dominio avversario, riuscì a difendersi con intensità e sacrificio, sfiorando l'impresa di uscire con un punto dal Maradona.
Con la partita fissata alle 12:30, la programmazione degli allenamenti settimanali è stata strutturata tenendo conto ovviamente dell’orario, con particolare attenzione sia all’alimentazione che alla tempistica delle sessioni di lavoro. Un’altra particolarità emersa durante questi giorni è stata strettamente collegata alle dimensioni del terreno di gioco dello stadio Penzo, leggermente più stretto ai lati rispetto agli standard abituali. Per questo motivo, alcune sedute tattiche si sono svolte sul campo 3 del centro di Castel Volturno, il più ridotto rispetto agli altri due, così da permettere alla squadra di abituarsi a giocare in spazi più ristretti simili a quelli che troveranno domenica. È chiaro che da uno scenario del genere - guardando in ottica Napoli - potrebbero emergere alcuni svantaggi, dal momento che il Venezia, che tra le due compagini sarà sicuramente quella più propensa a difendere, potrebbe chiudersi in modo più compatto, stretto ed ordinato. Allo stesso tempo, però, questa situazione potrebbe favorire anche gli azzurri, agevolando il pressing alto ed aggressivo su un campo più stretto, e migliorando le azioni su palla inattiva, su cui la squadra ha lavorato bene in settimana. La strategia iniziale potrebbe prevedere una partenza sprint, con l'obiettivo di mettere subito pressione agli avversari e stanare le loro intenzioni tattiche. Sul piano offensivo, non sono previste grandi variazioni rispetto alle ultime uscite: il focus resterà sul costante rifornimento verso il duo d'attacco Lukaku-Raspadori, supportato dai movimenti di Mc Tominay, che potrebbe allargarsi sempre più sulla sinistra per creare superiorità numerica e favorire le combinazioni offensive. Uno degli aspetti chiave del match, inoltre, sarà il duello tra Lukaku e Idzes, con il belga chiamato a sfruttare la sua fisicità ed il suo senso del gol per mettere in difficoltà il diretto marcatore. Nella gara d'andata, Di Francesco scelse Ellertsson per marcare Lobotka, ma oggi l'attenzione dovrà essere rivolta anche a Gilmour, che sta assumendo un ruolo sempre più centrale nelle dinamiche di costruzione del gioco. La presenza di un doppio play potrebbe infatti generare incertezze nelle uscite delle mezzali, favorendo così una maggiore libertà nelle corsie laterali.
Venezia-Napoli: come giocano i lagunari
Eusebio Di Francesco proseguirà con il classico 3-5-2, un assetto di gioco che soprattutto nelle ultime settimane ha garantito al Venezia una buona solidità difensiva. Basti pensare che i lagunari hanno subito appena un gol nelle ultime tre partite, strappando due prestigiosi 0-0 contro Atalanta e Lazio. Un cambio di rotta evidente, confermato anche dalle parole del difensore Candé in settimana: la squadra ha modificato il proprio approccio in fase di pressione, adottando una linea più attendista invece di aggredire sempre a tutto campo. Un accorgimento tattico che ha dato i suoi frutti e che cercheranno di replicare pure contro il Napoli. Davanti al portiere Radu, difesa a tre con Idzes e Candé sicuri del posto, mentre resta aperto il ballottaggio tra Schingtienne e Marcandalli per completare il reparto. Sulle fasce agiranno Zerbin ed Ellertsson, mentre in mezzo al campo Kike Perez e Nicolussi Caviglia sono confermati, con Duncan, Busio e Doumbia in corsa per l'ultima maglia disponibile. In attacco Oristanio, non al meglio in settimana a causa della febbre, dovrebbe comunque farcela. Ballottaggio tra Maric e Fila per supportare l’ex Cagliari.
In fase di possesso, i ragazzi di Di Francesco tendono a costruire con un 3+2 o 3+1, a seconda delle situazioni di gioco. Uno o due mediani si abbassano per supportare l’uscita del pallone, garantendo maggiore fluidità alla manovra. In alternativa, la costruzione può avvenire con i due braccetti che si allargano ed il centrale Idzes che si alza in mediana, offrendo così un'opzione di gioco più avanzata. La ricerca della palla lunga sulla prima punta fisica direttamente dal portiere Radu è una costante della manovra. I due quinti partecipano con frequenza alla fase offensiva, con un contributo particolare di Zerbin sulla destra, ma anche di Ellertsson sulla corsia opposta. Grande attenzione sarà rivolta per Oristanio, talentuoso mancino dotato di rapidità e tecnica, capace di accendere gli sviluppi d’attacco con le sue ripartenze veloci. Occhio anche alle situazioni da palla inattiva, un fondamentale su cui Di Francesco insiste molto durante la settimana, preparando diversi schemi per sorprendere gli avversari. In fase di non possesso, la squadra si schiererà con un compatto 5-3-2, con Zerbin ed Ellertsson pronti ad abbassarsi sulla linea dei tre centrali per garantire maggiore copertura. Quando possibile, si cercherà di alzare il pressing, coinvolgendo anche i quinti e i braccetti per disturbare la costruzione avversaria. Tuttavia, la priorità principale sarà mantenere un blocco basso e stretto, riducendo al minimo gli spazi per il Napoli e cercando di chiudere le linee di passaggio centrali.