Fino a poco tempo fa, la piazza era divisa in A16 e filosocietari. Gli A16 avevano come modello gli ultras. E cioè, a detta loro, i veri sostenitori della maglia.

A distanza di qualche mese, e precisamente dopo la famosa foto di aprile all'hotel Britannique, le cose sono cambiate. Calma piatta, anche se i più attenti vedevano sempre nubi grigie all'orizzonte. Ma dopo lo striscione di ieri sera della Curva A (foto), rivolto solo ed esclusivamente ai calciatori tacciati di poco impegno sotto la gestione Garcia, il mare si è agitato.

Striscione firmato Curva A, apparso questa notte all'esterno dello Stadio Maradona

Sia gli A16, appoggiati sempre al pensiero ultras, sia i filosocietari, sempre restii e lontani da quel modo di fare, son rimasti spiazzati. Succede. Soprattutto quando l'attore protagonista è Aurelio De Laurentiis. Senza dubbio alcuno il personaggio più divisivo della storia di questa società dal 1926 ad oggi. Non solo. Anche quello più potente (inteso come forza nella storia) dopo Maradona.

Un personaggio capace di attirare su di sé sia amore e orgoglio che odio e antipatia. Il più nominato, citato, discusso. Quello più impopolare, sicuramente. Anche se quella impopolarità è un pó perduta da qualche tempo. E che si spera possa tornare quanto prima. A partire dalla scelta del prossimo allenatore, alle future cessioni, ai futuri acquisti, alle future dichiarazioni. Si spera, ovviamente. Ne va del bene del Napoli e del suo futuro.

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