Osimhen-Lukaku: un'occasione, non una necessità
Nel complesso panorama del calcio moderno, le scelte economiche diventano fondamentali per il successo di una squadra. Il Napoli, da sempre attento alla gestione finanziaria, si trova ora a valutare due scenari che potrebbero segnare il suo futuro sportivo ed economico. Da una parte, l'attuale contratto di Victor Osimhen, rinnovato a fine dicembre dello scorso anno, beneficiando sul fotofinish del Decreto Crescita; dall'altra, l'opzione di ingaggiare Romelu Lukaku, disposto a ridurre il suo stipendio a 5 milioni di euro, beneficiando ancora degli sgravi fiscali.
Il piano di ammortamento del Napoli
Nel calcio moderno, la gestione finanziaria oculata è cruciale per il successo sostenibile di un club. Il Napoli ha dimostrato di essere all'avanguardia in questo ambito, adottando un piano di ammortamento intelligente per gli acquisti dei calciatori, che gli consente di mantenere l'equilibrio finanziario e di pianificare con precisione gli investimenti futuri.
Il Napoli applica un piano di ammortamento strutturato e progressivo quando acquista un calciatore con un contratto quinquennale. Questo piano prevede la seguente distribuzione del costo del cartellino:
- 40% del costo il primo anno
- 30% il secondo anno
- 20% il terzo anno
- 7% il quarto anno
- 3% il quinto anno
Questa distribuzione permette al club di affrontare inizialmente una maggiore quota di ammortamento, beneficiando in seguito di una riduzione progressiva dell'onere finanziario.
Il Caso Osimhen
Victor Osimhen, acquistato nel 2020 per 70 milioni di euro con un contratto quinquennale, rappresenta un esempio perfetto di come questo piano di ammortamento viene applicato. Ecco come si distribuisce l'ammortamento del suo cartellino nel corso dei cinque anni:
- Primo anno: 28 milioni di euro (40% di 70 milioni)
- Secondo anno: 21 milioni di euro (30% di 70 milioni)
- Terzo anno: 14 milioni di euro (20% di 70 milioni)
- Quarto anno: 4,9 milioni di euro (7% di 70 milioni)
- Quinto anno: 2,1 milioni di euro (3% di 70 milioni)
Il Rinnovo di Osimhen e l'aumento di stipendio
Nel 2023, due anni prima della scadenza del contratto, Osimhen ha rinnovato il suo accordo con il Napoli, con un significativo aumento di stipendio da 4,5 milioni di euro netti a 10 milioni di euro netti. Grazie agli sgravi fiscali del Decreto Crescita, che riduce l'IRPEF del 50%, il costo lordo del nuovo stipendio per il club si riduce notevolmente.
Senza il Decreto Crescita, il costo lordo del nuovo stipendio sarebbe di circa 20 milioni di euro annui. Con il decreto in vigore, il costo lordo scende a circa 15 milioni di euro annui.
Analisi del Costo Complessivo
Considerando l'ammortamento residuo del cartellino e l'aumento dello stipendio, possiamo calcolare il costo complessivo di Osimhen per il Napoli dopo il rinnovo:
- Terzo anno (2023-2024): ammortamento 14 milioni di euro + Stipendio lordo 15 milioni di euro = 29 milioni di euro
- Quarto anno (2024-2025): ammortamento 4,9 milioni di euro + Stipendio lordo 15 milioni di euro = 19,9 milioni di euro
- Quinto anno (2025-2026): ammortamento 2,1 milioni di euro + Stipendio lordo 15 milioni di euro = 17,1 milioni di euro
Il piano di ammortamento del Napoli non solo dimostra una gestione finanziaria prudente e strategica, ma consente anche al club di affrontare investimenti significativi senza comprometterne la stabilità economica. Il caso di Victor Osimhen illustra chiaramente come il Napoli sia in grado di pianificare e gestire il costo di un calciatore nel lungo termine, beneficiando di strumenti fiscali come il Decreto Crescita per ottimizzare i costi.
Questo approccio garantisce al Napoli non solo di rimanere competitivo sul campo, ma anche di mantenere una solida base finanziaria, assicurando un futuro sostenibile e prospero.
L'Opzione Lukaku
Romelu Lukaku rappresenta, come ormai noto a tutti, un'opportunità interessante nel sostituire le gesta tecniche del calciatore nigeriano. Il belga, disposto a ridursi lo stipendio a 5 milioni di euro netti, permetterebbe al Napoli di continuare a beneficiare degli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita che trova ancora applicazione per chi aveva potuto aderire al regime agevolato dal 2019 al 2023 che consente ai calciatori provenienti da almeno due anni di residenza fiscale all’estero di trasferirsi in Italia, producendo redditi che venivano calcolati al 50% in termini fiscali.
Cosa dice il Decreto Crescita?
Le disposizioni del presente decreto si applicano per ulteriori cinque periodi di imposta ai lavoratori con almeno un figlio minorenne o a carico, anche in affido preadottivo. Le disposizioni del presente articolo si applicano per ulteriori cinque periodi di imposta anche nel caso in cui i lavoratori diventino proprietari di almeno un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, successivamente al trasferimento in Italia o nei dodici mesi precedenti al trasferimento.
Il Calcolo su Romelu
Il costo lordo del suo stipendio, con il decreto in vigore, sarebbe di circa 7,5 milioni di euro annui.
Confrontando i costi, l'ingaggio di Lukaku risulterebbe - ovviamente - notevolmente più economico rispetto a quello di Osimhen, considerando solo la componente stipendiale. Tuttavia, bisogna tenere in conto che Lukaku, venendo da un altro club, comporterebbe un esborso iniziale per il cartellino, che va considerato per la valutazione complessiva dell'operazione.
La decisione tra mantenere Osimhen o ingaggiare Lukaku non si basa solo su considerazioni economiche, ma anche strategiche e tecniche. Osimhen ha dimostrato di essere un attaccante di altissimo livello, contribuendo in maniera decisiva ai successi del Napoli. D'altro canto, Lukaku, con la sua esperienza e capacità realizzativa, potrebbe essere un'aggiunta preziosa a un costo annuale inferiore per quanto riguarda lo stipendio.
Dal punto di vista strettamente economico, l'ingaggio di Lukaku appare vantaggioso grazie alla sua disponibilità nel ridursi lo stipendio e agli sgravi del Decreto Crescita. Tuttavia, il costo del cartellino e l'ammortamento annuo vanno considerati attentamente per una decisione finale.
In ultima analisi, il Napoli dovrà valutare non solo i costi immediati, ma anche l'impatto a lungo termine delle due opzioni, cercando di bilanciare al meglio le proprie risorse finanziarie con le ambizioni sportive.
Napoli, una forza economica solida nel mercato dei trasferimenti
In un periodo in cui molte società calcistiche navigano in acque finanziarie incerte, il Napoli si distingue per la sua solidità economica e capacità di gestione. Nonostante le voci di mercato che circondano Victor Osimhen, il club partenopeo non si trova in una posizione di debolezza o ricatto. Al contrario, la salute finanziaria della società permette di affrontare il mercato con serenità e strategia.
Bilancio solido e utile significativo
Il Napoli prevede un bilancio di circa 200 milioni di euro, con un utile netto stimato intorno agli 80 milioni di euro. Questo risultato, frutto di una gestione oculata e di scelte strategiche vincenti, posiziona il club in una situazione di forza. Con tali numeri, il Napoli può permettersi di investire nell'area tecnica senza compromettere l'equilibrio economico.
Capacità di spesa per l'area tecnica
Volendo mantenere un equilibrio finanziario, il Napoli può destinare tra i 110 e i 115 milioni di euro all'area tecnica. Questo significa che, anche senza cedere Osimhen (la cui ipotetica plusvalenza arriverebbe a sfiorare i 100 milioni), il club ha margine sufficiente per rinforzare la squadra, mantenendo competitività sia in Italia che, nel futuro, in Europa.
Se invece il Napoli decidesse di operare in un'ottica di equilibrio economico più stringente, la capacità di spesa si attesterebbe intorno agli 80-90 milioni di euro. Anche in questo scenario, il club sarebbe in grado di fare investimenti significativi, dimostrando una gestione prudente ma ambiziosa.
La cessione Osimhen non è obbligatoria, non quest'anno
Victor Osimhen è uno degli attaccanti più ricercati in Europa, e le offerte per lui non mancano. Tuttavia, il Napoli non è obbligato a vendere. La solidità finanziaria del club permette di negoziare da una posizione di forza, scegliendo l'opzione che più conviene senza pressioni esterne.
Le possibili società interessate a Osimhen dovranno presentare offerte all'altezza del valore del giocatore, consapevoli che il Napoli non è costretto a cedere per necessità economiche. Questo mette il club in una posizione privilegiata, dove può massimizzare il ritorno economico di un'eventuale cessione o, alternativamente, mantenere uno dei suoi gioielli per continuare a competere ai massimi livelli.
Riepilogando, il Napoli, grazie alla sua gestione finanziaria esemplare, si trova in una posizione invidiabile nel panorama calcistico europeo. La possibilità di investire tra i 110 e i 115 milioni di euro nell'area tecnica senza compromettere l'equilibrio finanziario, o mantenendo comunque una capacità di spesa tra gli 80 e i 90 milioni di euro, testimonia la solidità del club.
Le trattative per Victor Osimhen non rappresentano una situazione di ricatto, ma un'opportunità strategica che il Napoli può gestire a proprio vantaggio. In un mercato sempre più complesso e competitivo, la forza economica e la saggezza gestionale del Napoli sono un esempio di come un club può prosperare senza cedere alle pressioni esterne.