Calzona: “Xavi non firma per il pari? Nemmeno io”
Francesco Calzona, nuovo allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara con il Barcellona, valida per gli ottavi di finale di Champions League:
“Volevo iniziare ringraziando la federazione slovacca nella persona del presidente Kovacic perché mi hanno permesso questa posssibilità di venire a Napoli. Il merito è loro e dei giocatori, ringranzio anche il popolo slovacco perché mi ha manifestato grande stima".
Da dove si inizia alla viglia di una gara così importante, che corde ha toccato? "Si riparte da oggi, si resetta tutto. Si inizia un nuovo cammino, ho trovato una squadra che si è messa subito a disposizione. Poche parole, perché abbiamo bisogno di fatti, per cui ci siamo intrattenuti pochissimo e poi siamo andati subito in campo".
Cosa chiede al pubblico? "Il pubblico di Napoli è speciale, ma più che chiedere un aiuto a loro il compito è nostro di renderli orgogliosi e felici con le nostre prestazioni e i risultati da qui in avanti”.
Osimhen come sta? "Si è allenato con la squadra, non è stata una seduta lunghissima ma si è allenato a pieno ritmo. Sarà valutato come il resto della squadra domani dopo l'ultimo allenamento".
Cosa cambierà? Come battere il Barça? "Un allenatore può cambiare poco ma non abbiamo tempo. Dobbiamo accelerare questo processo di apprendimento. Ai giocatori ho detto che non abbiamo più scusanti, dobbiamo migliorare la nostra prestazione in questo momento. Il Barcellona è tra le squadri più forti in Europa. Noi non abbiamo paura perché siamo il Napoli, ma nessuno può nascondere che giocano grandissimi giocatori e hanno un top allenatore".
Chi è Calzona, un po' Sarri e Spalletti? "Ho lavorato con tre grandi allenatori, perché includo anche Di Francesco che mi ha insegnato tantissimo. Ho appreso tantissimi concetti che chiaramente mi aiuteranno nel mio prosieguo. Poi ci metterò del mio ma per me sono stati tre allenatori importanti".
Com'è debuttare col Barcellona? "Sono contento, sono arrivato in tangenziale e mi è salita l'adrenalina. Il debutto è importante, contro un avversario forte. Tutto questo però non mi spaventa perchè il Napoli è una squadra forte. Deve solo ritrovare alcuni concetti, ma è forte. Questo mi rende felice".
Si è fatto un'idea su cosa non ha funzionato nel Napoli? "Non parlavo di metodologie ma solo di convinzione. Ho detto che sono una squadra forte perché ci credo. Lo hanno dimostrato l'anno scorso e a tratti anche quest'anno. Hanno fatto bene in Champions, facendo un ottimo girone e stravicendo il campionato. Sono totalmente convinto di tutto questo".
Che Barcellona si aspetta in campo? "Ho guardato il Barcellona da sportivo finora, perché quello che mi è succeso era inaspettato. E' una squadra forte, oggi abbbiamo guardato tante cose di loro. Mi aspetto una gara dura, ma noi vogliamo vincerla perché la nostra mentalità quella di vincere contro ogni avversario che abbiamo di fronte".
Cosa le ha chiesto il presidente? Ha già avuti contatti con De Laurentiis nei mesi scorsi? "Non mi ha mai contattato nessuno, ho parlato con la società solamente domenica. Il presidente non è contento della situazione, mi ha chiesto di credere fermamente ai nostri obiettivi, di andare avanti in Champions e di arrivare ad un posto che ci possa qualificare alla prossima Champions".
In questo momento di difficoltà cosa serve per vincere? "Come ho detto serve giocare con spensieratezza, avere la mente libera può aiutarci. Si fa questo mestiere per giocare partite come queste, dovremmo affrontarla al massimo del nostro potenziale e delle nostre forze. Giochiamo in casa, questo può darci un'ulteriore spinta".
Firmerebbe per il pari? "Assolutamente no, noi siamo il Napoli. Questa è una squadra forte, giochiamo in casa. Non accetto assolutamente un pareggio prima di giocare la partita, se poi il Barcellona sarà così bravo a costringerci a al pari tanto di cappello. Ma noi vogliamo giocare per vincere".
Cosa potrà farla contento domani? "Se i giocatori faranno quello che gli chiedo per buana parte della partita sarò felice, mi faranno capire che credono alle mie idee che ancora non abbiamo avuto il tempo di metterle in pratica. Sarebbe un grandissimo risulltato. Se la squadra farà questo può raggiungere risultati importanti. Gli ho chiesto di essere squadra nella due fasi, già questo mi basterebbe. Non accetto giocatori che non partecipano alla fase difensiva e che si sentano esonerati da questo atteggiamento tattico. Se faranno questo sarò fifucioso e contento".
Come giocherà? Ha visto molte partite del Barcellona? "A me piace giocare 4-3-3, però non mi lego ai moduli. Cerco di sfruttare le caratteristiche dei giocatori. La squadra è stata costruita in un certo modo, io di questo ne terrò conto perché è giusto così. Del Barça ho visto da spettatore una, due partite. Ho seguito quella di campionato, specialmente l'ultima. E' una squadra forte, ha grandi giocatori, poi stimo tantissimo l'allenatore".