Capuano: “Ad oggi l’episodio di razzismo di Acerbi nei confronti di Jesus è ancora presunto, bisogna attendere che si esprimano gli organi giudiziari”
Giovanni Capuano, giornalista di Radio24 e Panorama, è intervenuto in diretta a Radio Punto Nuovo nel corso di Punto Nuovo Sport. Queste le sue parole: "A Barone auguriamo una pronta guarigione, c’è stata grande sensibilità di mettere il calcio in secondo piano e di compiere un passo indietro. Ci sono delle criticità legate al recupero, ma ora poco importanti: la Lega troverà il modo di recuperare la gara della Fiorentina nel minor tempo possibile. Le offese razziste di Acerbi a Juan Jesus? Le dobbiamo accogliere molto male. Al momento siamo ancora nel campo delle ipotesi, non c’è ancora nulla di certo. Una smentita non è mai arrivata, quindi bisogna attendere che gli organi giudiziari facciano il loro corso".
Poi ha aggiunto: "Fosse successo davvero quanto detto da Juan Jesus, sarebbe un qualcosa di molto grave che le scuse da solo non sanerebbero. Le offese saranno stato frutto della trance agonistica, mi rifiuto di pensare che sia una persona razzista, ma comunque dovranno essere oggetto di una punizione esemplare: sia come squalifica che come esclusione dalla Nazionale. Non bisogna appiccicare a vita l’etichetta di razzista ad Acerbi, ma ribadire che certi comportamenti vanno condannati col pugno duro. Pari inaspettato a Milano? Era immaginabile che venisse fuori una gara così, dopo le delusioni in Champions".
Infine ha concluso: "L’1-1 di Milano ha confermato che l’Inter è in flessione e ora sta rifiatando. E ha confermato che il Napoli è una squadra molto solida, per quanto ancora lontanissima dai periodi migliori. Anche a Barcellona era rimasta dentro la partita, ma senza sfruttare le occasioni. A Milano, Juan Jesus ha fatto meglio di Lindstrom. Lotta Champions? Il Napoli ha ancora tanti scontri diretti da giocare, quindi in parte ha il proprio destino fra le mani. Ha bisogno però di fare un filotto di vittorie come sta facendo la Roma, altrimenti rischia di essere quasi impossibile".