Rudi Garcia è il nuovo allenatore del Napoli. Scelta precisa e personale del presidente Aurelio De Laurentiis, che con un tweet ha ufficializzato l’arrivo del tecnico francese: “L’ho conosciuto e frequentato durante gli ultimi 10 giorni, benvenuto”, ha scritto il patron. Immediata la risposta, sempre via tweet, dell’ex Roma: “Che piacere sposare il progetto del Napoli. Che piacere tornare in Italia. Sono motivato e ambizioso ora come non mai per continuare a portare in alto i colori dei Campioni d’Italia”.

Un uomo determinato, Rudy Garcia. Con una grande cultura calcistica alle spalle. Proprio come Spalletti, pretende grande rigore e disciplina dallo spogliatoio in cui si va ad insediare. Poche regole, ma ben chiare, e soprattutto da rispettare. Tutti. Lunedì alle 17.30 la presentazione ufficiale alla stampa ed ai tifosi nel Salone delle feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli. Un primo assaggio del nuovo corso. Poi si inizierà a pensare al calciomercato ed al primo ritiro di Dimaro, in programma dal 14 al 25 luglio.

La tattica - I moduli maggiormente utilizzati da Garcia sono il 4-2-3-1 ed il 4-3-3. Cambia davvero poco tra le due disposizioni tattiche, si parla pressoché del movimento di una mezzala che, in fase di possesso, si alza a supporto della prima punta. Senza voler entrare troppo nei dettagli tattici, perché ne capiremo di più dopo i primi allenamenti e le amichevoli, proviamo ad ipotizzare diversi scenari futuri inerenti il calcio che proporrà mister Rudi Garcia all’ombra del Vesuvio.

In primis, siamo abbastanza certi che l’ex tecnico della Roma non snaturerà l’impianto di gioco creato magnificamente da Luciano Spalletti, anzi, proverà ad ampliarlo ulteriomente con nuove soluzioni tattiche, soprattutto in chiave offensiva. Diventare imprevedibili agli occhi degli avversari potrebbe rivelarsi un’arma fondamentale in vista del prossimo anno. Garcia è un tecnico che studia attentamente i suoi competitor. Tutto si focalizzerà attraverso le sue attente analisi settimanali, punto chiave fondamentale nella scelta del piano gara da proporre la domenica.

Di base sarà una squadra sempre con mentalità offensiva, ma pronta a modificare qualcosina in certi tipi di partite e contro avversari con disposizioni tattiche spigolose. Pensiamo alle gare con il Milan dello scorso anno. Provare a trovare dei piccoli rimedi alle difficoltà - senza snaturarsi del tutto - è assolutamente legittimo, anzi, è segno di grande intelligenza. Nel corso delle sue esperienze passate – infatti - Garcia ha più volte utilizzato anche il 3-5-2/5-3-2 ed il 3-4-1-2 (per coprire al meglio la larghezza), soprattutto nei grandi match e contro team più forti, quando era consapevole di non avere il dominio totale del possesso palla.

Molto probabilmente vedremo un Napoli che varierà di partita in partita, in base alle caratteristiche tattiche dell’avversario. Ci sarà palleggio, in alcune circostanze, contro squadre basse e chiuse, ma soprattutto una connessione diretta tra difesa ed uomini offensivi, sfruttando molto l’attacco alla profondità. Nelle squadre di Garcia, la costruzione bassa con il portiere non viene abusata. In fase di possesso, i due centrali, quando possibile, e con l’aiuto preventivo di 1 o 2 mediani (a seconda del modulo scelto), avranno la libertà di portare palla fino a metà campo, da lì scarico diretto sui terzini (posizionati in zona più alta) che dovranno essere bravi ad imbucare negli spazi per mezzali o esterni (dopo attacco con movimenti a mezzaluna) e per la prima punta.

Come soluzione alternativa, i costruttori di gioco potranno abbandonare le vie laterali per imbucare centralmente in modo diretto verso prima punta, eventuale trequarti o esterni. A proposito, quest’ultimi avranno un ruolo fondamentale nel gioco di Garcia: dai filmati delle partite esaminate – infatti - abbiamo notato che spesso giocano molto dentro il campo, con eventuali compiti anche di regia, lasciando spazio alle sovrapposizioni dei terzini. Ma, come detto prima, dovranno essere bravi anche ad attaccare la profondità, tagliare centralmente e chiudere le azioni da cross sul secondo palo. Nell’ottica dell’attacco alle spalle dell’avversario, un calciatore come Lozano potrebbe ritornare utile. In attesa di capire cosa accadrà sul mercato. Il tecnico francese ha utilizzato diversi tipi di esterni nelle sue esperienze passate: sulla sinistra ha quasi sempre prediletto per quelli a piede invertito, e nel Napoli c’è Kvara, mentre sulla destra ha variato più volte, con calciatori bravi sia nel rientrare verso il campo, che nell’attaccare la linea di fondo per il cross, che verranno molto utilizzati nel prossimo anno.

Prima punta. Nelle squadre di Garcia il 9 viene molto a giocare con i compagni (ricevendo palloni diretti anche dal portiere), mossa utile anche per aprire gli spazi agli inserimenti di mezzali ed esterni, ma attacca anche la profondità quando possibile. Molto dipenderà dai movimenti della linea difensiva avversaria e dal tipo di attaccante che si ha in rosa. Nel caso specifico del Napoli, con Victor Osimhen e Giovanni Simeone, si è in una botte di ferro. Parliamo di calciatori funzionali per queste due specifiche soluzioni di gioco. Giacomo Raspadori – invece – pur essendo un profilo fortissimo dal punto di vista tecnico, è più portato a giocare tra le linee, e quindi meno adatto all’attacco della profondità.

Fase di non possesso: 4-4-2 / 4-5-1. Linea di difesa abbastanza alta, pronta a risalire di reparto quando il pallone viene riportato indietro, ed a scappare (anche individualmente) quando gli avversari provano ad attaccare la profondità su suggerimenti provenienti da lanci lunghi. Un difensore come Kim, come già dimostrato lo scorso anno, calzerebbe a pennello in questo contesto difensivo di gioco. Ma il suo futuro è in bilico: se dovesse andare via, si spera nell’arrivo di un difensore fisico e soprattutto veloce. Resterà il principio della riaggressione immediata in avanti. Si proverà sempre a recuperare palla nel minor tempo possibile. La squadra – e questa è una novità – lavorerà anche con marcature uomo su uomo, provando a leggere in maniera preventiva la giocata dell’avversario attaccandolo con intensità.