De Laurentiis, anche se tardi, usi il pugno duro
Dopo aver perso Scudetto, Champions League, Mondiale per Club, Europa e faccia, a Empoli, con la decima sconfitta in campionato, il Napoli perde definitivamente anche la dignità. A nulla è servito il cambio con Calzona, incolpevole come lo è stato Mazzarri e come lo era anche Rudi Garcìa, tutti vittime di una sequenza interminabile di errori che partono dall'estate scorsa. Quando si è rimediato, poi, era oramai tardi e si è fatto peggio. Una stagione da non dimenticare, ma dalla quale imparare come non si gestisce un'annata.
De Laurentiis, ora, prenda coraggio e faccia l'unica cosa giusta in un'annata di cose sbagliate: costringesse tutti in ritiro fino alla fine del campionato. Non perché serva a qualcosa, visto che il campionato è finito da un pezzo, ma per sfizio. Li segregasse in qualche albergo per le ultime cinque partite. Li intossichi tutti, come loro hanno intossicato milioni di napoletani per tutto l'anno. E poi, scoccato l'epilogo di questa maledetta stagione, chi si è visto si è visto. Epuri tutto, riparta da zero. Vendesse chiunque: da Meret a Osimhen, passando per Lobotka, Anguissa e Kvaratskhelia. Una mancanza di rispetto inaccettabile da parte di tutti. Una lezione che il presidente - si spera - abbia imparato, sulla pelle dei tifosi.
Addio, a mai più rivederci. Se non da avversari, come lo sarà per Piotr Zielinski. Il Napoli abbia il coraggio di scegliere la durezza, dopo i tanti alibi concessi ai calciatori durante tutto l'anno.