Siete stati fuori per 3 mesi in un posto esotico. Che so, le Filippine, Laos, il Chad. 3 mesi. Passati a gustare riso, quinoa, e ancora riso e ancora cereali. E curcuma e via dicendo.

La prima cosa che fate quando rientrate a casa? Non lo so. Ma so cosa sceglierebbe Antonio Conte.

Romelu Lukaku è uno spaghetto al pomodoro dopo mesi di astinenza: non è una linguina all’astice, non è un piatto gourmet, né una fetta di lasagna alla bolognese. E forse non è nemmeno una pizza, verace o contemporanea, fate voi.

Non è un piatto memorabile, ma semplicemente è quello che serve a saziarsi. A mettere qualcosa di buono ed efficace sotto i denti. E a non farsi trovare scoperti, indecisi a cercare un sentiero nel mercato peggiore che ci sia, quello in cui tutti sanno che hai i soldi e provano a rifilarti il pacco.

Dovbyk, Gimenez, David. Piatti che non saziano e che proveranno a vendere come placcati d’oro 24 carati.

Antonio Conte, che sta facendo il Conte, prendendosi responsabilità, assumendo decisioni e mettendoci la faccia, ha già scelto il menu; lo ha comunicato a febbraio a De Laurentiis. Ora lo chef Manna non ha che da mettere sul fuoco la pentola con l’acqua, e aspettare. Che bolla tutto, e in fretta.

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