E alla fine i giornalisti sportivi si sono trovati pure a fare i conti con TikTok. Fino ad ora zona franca di zoomer che scrollano compulsivamente reel dai contenuti più disparati (ma quasi sempre molto poco seri), il noto social cinese è finito nell’occhio del ciclone per un video pubblicato dall’account del Napoli che ha fatto infuriare Victor Osimhen e il suo agente Roberto Calenda.

Ma il video è quello del cocco o quello del rigore sbagliato a Bologna? Ma sono contenuti razzisti oppure no? È probabile che non sia stato il Napoli a pubblicarli e che il club azzurro sia stato taggato solamente? E che vuol dire coconut? Sono tutti interrogativi che ci siamo posti mentre provavamo a capire le dinamiche di una piattaforma che, in fondo, non conosciamo e di cui mai avremmo pensato di dover discutere.

Ma, ormai si è capito, nel 2023 anche i reel di TikTok sono diventati fondamentali per le trattative di un rinnovo di contratto. E allora abbiamo scoperto che, incredibilmente, quell’impertinente del social media manager del Napoli pubblica tantissimi video canzonatori nei confronti dei calciatori: in uno di essi Lozano sbuca dall’uovo di una gallina che lo ha deposto mentre era inquadrata dal basso, mettendo oscenamente in mostra il suo pennuto posteriore, mentre sono ricorrenti quelli in cui Raspadori fa la parte dello sfigato costantemente ghostato dalla sua crush.

Ma non è solo il club azzurro a pubblicare questo tipo di contenuti: ad esempio scopriamo che l’Atalanta annuncia Holm attraverso una scorreggia di rinoceronte e che prende in giro Scamacca per un tiraccio sparato in curva (“Padel con la F”); de Roon, invece, viene sbeffeggiato per aver preso un calcio da Viola proprio dove fa più male. Persino il Barcellona, club che è solito circonfondersi di un’aura di perfezione e impeccabilità, scherza su Lewandowski e compagni perché non hanno un drip comparabile a quello di Koundé, che però a sua volta è stato canzonato in un altro reel per la reazione di spavento che ha avuto dopo lo scoppio di un palloncino. Per non parlare dell’allenamento nello stadio del Mallorca con Smurf Cat...

Insomma, mentre YouTube, X e Instagram sono saturi di video e shorts di skills, gesti tecnici assurdi e gol pazzeschi che hanno fatto assuefare i palati dello spettatore medio, TikTok è l’unico posto di internet in cui viene mostrato il lato patetico del calcio. Anzi, analizzando i profili dei club, sembra quasi che su questa piattaforma sia proprio questo lo scopo principale: cioè quello di mostrare il lavoro dei propri tesserati sotto una luce diversa. Imperfetta, scanzonata, patetica.

Dunque, questo genere di post rappresenta a suo modo un contenuto incredibile che, in quanto tale, riesce quasi sempre a ottenere un numero elevatissimo di interazioni. Anzi, da questo punto di vista bisogna anche dire che l’admin del Napoli svolge un lavoro eccellente. D’altronde, se ha ricevuto la solidarietà del collega dello Zenith tramite il profilo ufficiale del club russo il motivo è chiaro: se su TikTok non si può più memare allora che resta da fare?


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