Si è conclusa Italia-Francia, partita valevole per l'ultima giornata della fase a gironi della Nations League. Gli azzurri hanno perso 1-3 vedendo sfumare il primo posto nel girone.

Italia-Francia, i voti degli azzurri

Retegui

Di seguito i voti della Nazionale.

Vicario: 5,5. Insicuro e impreciso, poteva sfruttare decisamente meglio questa grande occasione.

Di Lorenzo: 5,5. Si fa trascinare troppe volte fuori posizione.

Buongiorno: 5,5. Al netto di qualche sbavatura, il più solido dei tre. Pesa però una disattenzione sul primo stacco imperioso di Rabiot.

Bastoni: 5. Fatica parecchio.

Cambiaso: 7. Il vero ago della bilancia di quest'Italia è lui: giocatore totale, capace di imbucare da centrocampista e di inserirsi da ala d'attacco. Uno spettacolo. (Dal 78' Maldini: 6).

Frattesi: 5,5. I suoi inserimenti non arrecano particolari problemi alla retroguardia francese. (Dal 67' Raspadori: 6).

Locatelli: 5. Non all'altezza. (Dal 67' Rovella: 6,5).

Tonali: 6. Per caratteristiche è già imprescindibile. Ma oggi è stata dura anche per lui.

Dimarco: 6. Tanto del merito nel gol di Cambiaso è suo, le altre decisioni prese nel corso del match però lasciano a desiderare. Come quell'irrefrenabile necessità di calciare al volo ogni pallone vagante. (Dall'84' Udogie: SV).

Barella: 5,5. Troppo vicino alla punta.

Retegui: 5. La grinta non basta. (Dal 67' Kean: 6).

Spalletti: 5. La scelta di schierare Barella alle spalle di Retegui annulla il centrocampista nerazzurro e rende velleitarie le timide iniziative del centravanti. Azzurri in sofferenza a centrocampo, discutibile la scelta di Locatelli in regia. Positivo comunque il cammino che porterà gli azzurri alle urne delle qualificazioni ai Mondiali del 2026 da testa di serie.

Italia-Francia, i voti dei francesi

Barcola, stella del PSG

Di seguito i voti della nazionale di Deschamps.

Maignan: 6,5. Ha mille difetti e non sta vivendo il suo momento migliore: la sua prontezza nei momenti decisivi è però indiscutibilmente degna dei grandi del suo ruolo. Va giù in mezzo secondo su Kean e salva il primo posto della Francia.

Kounde: 6,5. Gara pulita di quello che è al momento il miglior interprete al mondo del suo ruolo.

Konaté: 7. Monumentale.

Saliba: 7. Una diga.

Digne: 6,5. In Italia aveva disputato una buona stagione da giovane, con la maglia della Roma. Torna, maturo e affidabile, con una punizione magistrale e anche un tantino fortunata.

Guendouzi: 6,5. Qualità, quantità e anche un pizzico di malizia.

Kone: 7. Onnipresente.

Rabiot: 8. Torna a San Siro e avvinghia la partita: micidiale sulle palle inattive, in fase d'interdizione è preziosissimo. Doppietta da centrocampista totale.

Nkunku: 6,5. Tecnicamente sublime.

Thuram: 6,5. A differenza di Retegui, la sua corsa forsennata si dimostra sempre intelligente, capace di portare a spasso l'intera retroguardia azzurra. (Dal 78' Barcola: 6).

Kolo Muani: 7. Per caratteristiche, lo ritenevo il sostituto ideale di Osimhen al Napoli. Condannato dal destino ad essere ricordato per il miracolo del Dibu in finale dei Mondiali, il lavoro che svolge e il modo in cui lo svolge sono pressoché unici sul panorama calcistico mondiale. Una piovra.

Deschamps: 8. Gestore di campioni? Sarà, ma se la Francia è dal 2016 l'unica vera big del calcio internazionale molto del merito è del signore in panchina che, tenendo botta strenuo nella lotta alle mille variabili della vita di un CT, riesce a rinnovare la sua selezione anno dopo anno. Chapeau.


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