Trasporti a Napoli: pronti diversi progetti rivoluzionari
La Repubblica in edicola analizza la situazione relativa ai progetti futuri per i trasporti a Napoli.
Cosa scrive Repubblica
"La slide che colpisce di più è quella di un treno che percorre una sopraelevata con lo sfondo del Vesuvio che svetta imperioso. È la cosiddetta “Gronda ovest”, uno dei maxi progetti su cui Comune e Città Metropolitana puntano per migliora-
re il trasporto pubblico di “massa” e collegare con rotaie il capoluogo direttamente con Giugliano, Qualiano, Villaricca, Melito, Mugnano, Calvizzano e Marano: una grande area da oltre 350 mila abitanti. Quello della monorotaia è uno dei piani per realizzare la “rivoluzione” del trasporto pubblico. Comune e Città Metropolitana parteciperanno al bando quinquennale del Mit nella speranza di essere ammessi ai fondi. Obiettivo ottenere 2,5 miliardi di euro in finanziamenti, di cui 1,8 euro per Napoli e circa 650 milioni per l’area metropolitana. Si punterà soprattutto su monorotaie e metropolitane sopraelevate.
" Abbiamo la necessità di fare i conti sia con i tempi di realizzazione delle infrastrutture sia con i costi – spiega il sindaco Gaetano Manfredi - una metropolitana sotterranea ha costi elevati e tempi di realizzazione molto lunghi. Dunque, dove è possibile e il contesto urbano lo consente, utilizzeremo il trasporto di superficie o sopraelevato, come si sta facendo in tutte le periferie europee. È un modo per spendere meno, realizzare opere in tempi più rapidi e consentire anche maggiore flessibilità perché le nuove tecnologie elettriche consentono di fare questo. È stata una scelta molto ponderata guardando quanto
messo in campo in altre grandi città».
I progetti da finanziare
Tra i progetti a caccia di finanziamento anche quello per il collega-
mento, in questo caso sotterraneo, in tunnel con binario unico, che partirà dalla stazione Colli Aminei (cosiddetta uscita Cardarelli) fino al Real bosco di Capodimonte, in corrispondenza di porta piccola, attraversando viale Colli Aminei per una lunghezza di 2 chilometri, coperti da treni su monorotaia o funicolare.
Innovativa la realizzazione del cosiddetto “people mover” a Napoli est che consiste in un’infrastruttura di trasporto su viadotto, una monorotaia a doppio binario, su cui si muoveranno mezzi elettrici su gomma. L’infrastruttura collegherà l’hub intermodale del Centro direzionale con Taverna del Ferro, servendo i quartieri di Barra e San Giovanni, e si integrerà con la linea “bus rapid transit” prevista nel Piano urbano della mobilità soste-
nibile della Città Metropolitana.
«La novità è che non puntiamo solo sulle metropolitane, che sono molto costose, ma su sistemi monorotaia soprelevati che costano un terzo e che serviranno sia Napoli est, sia parte della città metropolitana, dove nell’area nord la provinciale 1 si presta bene alla realizzazione di una metropolitana soprelevata. Inoltre, prevediamo ulteriori sviluppi della rete tranviaria - ribadisce Edoardo Cosenza, assessore comunale alle Infrastrutture e al-
la mobilità - il presupposto di questa progettazione è che dobbiamo guardare all’intera area metropolitana nel suo insieme perché è impossibile pensare di poter risolvere i problemi di Napoli quando ci sono aree densamente abitate che
non hanno nessuna alternativa all’utilizzo dell’automobile». Il programma prevede “il rinnovo e il miglioramento del parco veicolare con l’acquisto, tra l’altro, di nuovi treni, tram e filobus; il potenziamento e la valorizzazione dei sistemi di trasporto con importanti opere infrastrutturali; la realizzazione di nuove linee e l’estensione di quelle esistenti anche attraverso la costruzione di infrastrutture particolarmente innovative per l’Italia come la monorotaia su viadotto per raggiungere zone attualmente meno servite dal trasporto locale” si legge in una nota del Comune. Tra gli altri progetti il prolungamento della Linea 6 della metropolitana fino a Posillipo, la realizzazione delle uscite al Rione Sanità e l’apertura della fermata Sant’Elmo della funicolare di Montesanto che
così arriverà concretamente fino a San Martino. Ci sono progetti già re-
datti da tempo come la Linea 10 e la chiusura dell’anello della Linea 1 fino a Capodichino. Nell’immediato servono fondi per il completamento di officina e deposito di via Campegna per permettere ai nuovi treni della Linea 6 di entrare in esercizio. «Dalle parole siamo passati ai fatti - afferma Gaetano Simeone, presidente della commissione Mobilità - mi auguro che quanto prima si vedano questi progetti approvati. Rappresentano una svolta soprattutto in una visione di città metropolitana. Si andrà a coprire con il trasporto pubblico l’area nord che fino a oggi è stata completamente abbandonata». La Linea Tram del Mare infine collegherà San Giovanni a Teduccio con Mergellina per oltre 10 chilometri di linea. Questo sempre per il futuro, va aggiunto però per il presente che ancora man-
ca una data certa per la riapertura della Funicolare di Chiaia, cosa che dovrebbe avvenire a breve, mentre Cosenza indica a fine febbraio l’apertura della stazione Centro direziona-
le della Linea 1 della metropolitana.
«Quando abbiamo approvato il Piano urbano della mobilità sostenibile – afferma il consigliere delegato ai Trasporti della Città Metropolitana, Luciano Borrelli - abbiamo evidenziato come, allo stato attuale, i comuni a nord dell’area metropolitana siano collega-
ti singolarmente con Napoli ma non tra di loro, con un sistema di mobilità di tipo radia-
le, come i raggi della ruota di una bicicletta. Abbiamo, dunque, previsto la realizzazione di linee di gronda per unire questi comuni tra loro e con le altre linee
di trasporto pubblico».
Per Antonio Meledandri, segretario generale Fit Cisl Campania «gli interventi programmati consentiranno nell’arco del prossimo decennio di avere un territorio maggiormente collegato attraverso il trasporto pubblico e un servizio più completo ed efficiente per soddisfare le esigenze dell’utenza. Il lavoro del Comune e della Città Metropolitana va nella giusta direzione, ma per garantire un effettivo rilancio del sistema di trasporto di massa rimarchiamo l’esigenza di prevedere per tempo l’inserimento di nuove maestranze formate e subito funzionali».