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Stadio Maradona
Stadio Maradona

Luigi Roano, giornalista del Mattino, ha aggiornato i lettori sulla questione Stadio Maradona rivelando una nuova possibilità studiata dal Comune di Napoli.

Stadio Maradona: ipotesi riapertura del terzo anello

Il progetto per la ristrutturazione dello stadio Maradona di Napoli sta prendendo forma, con l’idea di rendere il terzo anello accessibile come area “passante” per gli spettatori durante i lavori di ristrutturazione degli altri settori. Questo approccio, proposto dal sindaco Gaetano Manfredi, mira a consentire al Napoli di continuare a giocare al Maradona, evitando perdite di biglietti e introiti durante i lavori. Manfredi e il suo team hanno già avviato uno studio, che ha dato risultati positivi, per capire se è possibile rendere il terzo anello agibile, sfruttando le tecniche moderne per rinforzare la struttura. Infatti, nel corso degli ultimi vent’anni, sono stati sviluppati molti progressi nelle soluzioni tecniche per migliorare la stabilità di stadi come il Maradona.

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha espresso preoccupazioni riguardo all’impatto che i lavori potrebbero avere sui ricavi, ma Manfredi ha offerto il suo supporto, suggerendo anche soluzioni per minimizzare i danni economici. Il lavoro di Manfredi, che è anche un ingegnere strutturista, si concentra sull’analisi e il rinforzo delle strutture, puntando a evitare che i lavori influiscano negativamente sullo stadio e sulle entrate della squadra. Questo studio sul terzo anello potrebbe rappresentare una delle ultime opportunità per convincere De Laurentiis a investire nella ristrutturazione, considerando anche le sfide economiche legate alla costruzione di uno stadio completamente nuovo e di un centro sportivo.

Manzoni Manfredi Della Ragione
Manzoni Manfredi Della Ragione

Terzo anello al Maradona: le tempistiche 

Il progetto, se accettato, dovrà essere completato entro il 2026 per poter partecipare alla selezione della sede degli Europei 2032, con la presentazione del piano finale, comprese le garanzie bancarie. Tuttavia, il principale ostacolo riguarda il finanziamento, che secondo la legge sugli stadi, ricade principalmente su De Laurentiis. La legge offre però agevolazioni fiscali, mutui a tassi preferenziali e vantaggi legati alla zona economica speciale del sud Italia, che potrebbero alleggerire l’onere finanziario. Se le difficoltà persistono, il Comune potrebbe esplorare la possibilità di cercare sponsor per finanziare la ristrutturazione.

L’architetto Gino Zavanella, noto per i suoi progetti di stadi, tra cui lo Juventus Stadium, ha condiviso la sua esperienza, indicando che la costruzione o la ristrutturazione di uno stadio richiede circa 22-24 mesi. Per De Laurentiis, lo stadio non deve avere una pista di atletica, in quanto la distanza tra il pubblico e il campo sarebbe troppo grande. Nonostante le divergenze sulla gestione dei lavori, il Comune e il Napoli sono d’accordo sulla visione di uno stadio che non sia solo un impianto per le partite, ma un centro di servizi per il quartiere, con spazi per il museo del Napoli, parcheggi e aree di intrattenimento. Questo progetto si inserisce in una più ampia opera di rigenerazione urbana, che coinvolge anche l’area dell’Ippodromo di Agnano e quella dell’ex Italsider a Bagnoli.


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