Lazio-Napoli, le pagelle: Dia riacciuffa il Napoli

Si è conclusa Lazio-Napoli, partita valevole per la venticinquesima giornata della Serie A 2024-2025. Gli azzurri hanno pareggiato per 2-2 e ora rischiano il sorpasso dell'Inter.
Lazio-Napoli, i voti degli azzurri

Di seguito i voti degli azzurri scesi in campo durante Lazio-Napoli.
Meret: 6. Il calcio impavido che Isaksen scocca dai 25 metri è abbastanza forte da non poter bollare l'1-0 come una topica del portiere azzurro. Ma per i livelli dimostrati dal numero 1 azzurro è lecito aspettarsi un po' di forza in più nella spinta con la mano di richiamo.
Rrahmani: 5,5. La prima leggerezza della sua stagione strepitosa viene punita con estrema precisione. Nonostante la rapida reazione dei suoi, la sua gara ci mette un po' ad imboccare la direzione giusta.
Buongiorno: 6. Il suo rientro, incoraggiante e privo di sbavature, sottolinea però una naturale sofferenza nel reggere i ritmi di una gara del genere. Pulito. (Dal 62' Politano: 7).
Juan Jesus: 6. Quasi ingeneroso toglierlo dal campo, poiché era stato complessivamente ottimo il suo rendimento da sostituto di Buongiorno. Anche oggi sa come giocare le sue carte.
Mazzocchi: 6,5. Finalmente nel suo ruolo, riesce a contribuire con abnegazione alla causa. Un paio di ottimi spunti in fase offensiva per una prova degna di encomio. (Dall'85' Marin: SV).
Anguissa: 6. Proprio come raggiunge picchi di perfezione calcistica quando abbina la pulizia di tocco al suo fisico dominante, così alle prime sbavature sembra in sofferenza totale. In crescita nel secondo tempo.
Lobotka: 6,5. In un secondo tempo da trincea, è lui il riferimento principale dei compagni. Palla al Banco Di Napoli e si può star tranquilli, principe d'equilibrio e geometrie.
McTominay: 6,5. Momento di calo - fisico e fisiologico - della squadra? Nessun problema, l'uomo che viene dal nord del Vallo Adriano ha già indosso l'elmo e l'armatura.
Di Lorenzo: 5,5. È poi così sbagliato aspettarsi una prestazione da leader, o quantomeno di scelte lucide e ponderate, da parte del Capitano della capolista? Deludente.
Lukaku: 6,5. Sgomita, subisce un quantitativo di legnate indecente e le prove d'intesa con Raspadori danno risultati più che incoraggianti. Ah, settimo assist in stagione.
Raspadori: 7. Tre anni da giocatore del Napoli, oggi per la prima volta in un ruolo congeniale alle sue caratteristiche. E fa tutta la differenza del mondo: lega il gioco, tocca di fino col destro e calcia secco col sinistro tra le gambe di Provedel. Perché c'è un campionato tutto da giocare, con un arma in più. Jack “nove e mezzo” Raspadori.
Conte: 8. Comincia subito dopo la deludente prova contro l'Udinese la sua gara: bisogna fronteggiare gli avvoltoi in giacca e cravatta, quelli che scrivono di malcontento e delusione. Ma gli avvoltoi, spiega con garbo, beccano insaziabili i cadaveri. E questo Napoli è più vivo che mai, un po' stanco, ma vivo e agguerrito. Al centro del progetto gli uomini, contati ma rispettati e messi sempre in condizione di far bene e il mister salentino ritorna al suo amato 3-5-2. Dimostra coraggio cambiando assetto tattico in corso d'opera con Politano - che dopo due minuti costruisce il gol del momentaneo vantaggio - e disegna una squadra in grado di crescere strada facendo, nonostante l'avvio shock. Riuscirà, armandosi di competenza e comunicazione, a ricompattare l'ambiente Napoli per aspirare a un'impresa titanica?
Lazio-Napoli, i voti dei biancocelesti

Di seguito i voti dei biancocelesti in Lazio-Napoli.
Provedel: 5. Il lancio sbilenco e l'imperfezione che portano al gol di Raspadori si aggiungono al computo di una stagione non entusiasmante. "Che finimondo per quel portiere biondo", si cantava fino a qualche tempo fa all'Olimpico.
Marusic: 5. Metto il piede o lo tiro indietro? Intervengo o non intervengo? Ed è così che stava condannando la sua squadra ad un pareggio ingeneroso.
Gila: 6,5. La sua irruenza lo rende un cliente scomodo per chiunque pensi anche di brancolare nella sua zona del campo, ma spesso lo induce a commettere falli evitabili.
Romagnoli: 6. Lui più di tutti soffre Lukaku, ma disputa una gara dalla soglia d'attenzione altissima e non commette svarioni degni di nota.
Tavares: 6,5. Per i laziali è ormai un idolo: avete sentito come rumoreggia lo stadio ogniqualvolta sembra abbia qualche metro? Possente e imprevedibile, una vera e propria variabile impazzita. (Dall'82' Lazzari: SV).
Rovella: 6. Un'infinità di proteste e gli occhi della tigre, qualità quantomeno singolari tra i suoi connazionali: occhio a questo ragazzo in ottica nazionale. Regista vero.
Guendouzi: 6,5. Guerriglia pura in mezzo al campo, con sprazzi di tecnica immancabili per chi gioca nello stretto - e bene - anche nella nazionale francese.
Isaksen: 7,5. Si ridimostra giocatore fondamentale per lo scacchiere di Baroni, che per lui puntualmente relega in panchina il pupillo Noslin. La critica ricorrente? L'apporto in zona gol. Due reti su tre sono arrivate contro il Napoli. Tutte reti di fino. (Dall'82' Tchaouna: SV).
Zaccagni: 6,5. Si mette in mostra forse un po' tardi, con una rovesciata che è però irregolare. La palla visionaria a Dia è solo l'apice di 30 minuti di altissimo livello.
Pedro: 6,5. La giocata da manuale del calcio con cui esce dalla pressione e strappa tempi di gioco e certezze al Napoli sfilacciato è il suo manifesto. Il manifesto dell'unico giocatore nella storia a vincere Champions League, Europa League, Mondiali ed Europei. (Dal 74' Dia: 7).
Castellanos: 6. Un fastidio all'adduttore frena la sua partita sul nascere, dopo un paio di battaglie ancipiti con la linea difensiva azzurra. Non trova continuità El Taty. (Dal 27' Noslin: 6).
Baroni: 7,5. La classe sempiterna di Pedro, la qualità di Zaccagni, le geometrie di Rovella e Guendouzi: la sua Lazio è uno spettacolo. I suoi ragazzi sembrano fatti per giocare insieme, guidati da nozioni moderne e spumeggianti. Si candida ufficialmente ad AntiConte 2024-2025, riuscendo ad uscire illeso dai tre scontri con il suo collega e a guadagnare ben 4 punti tra andata e ritorno in campionato.