Il Napoli vince il primo big match stagionale. A Bergamo, il freddo è pungente. Ma gli azzurri hanno il cuore caldo. L'Atalanta di Giampiero Gasperini tarda a entrare in partita. Gli uomini di Walter Mazzarri ne approfittano per sistemare le distanze. Primo tempo ordinato. Linee strette e padronanza di palleggio tengono a bada i nerazzurri che sprofondano nella fisicità di Anguissa - miglior prestazione dell'anno - e nella saggezza di Lobotka.

I partenopei però non ammazzano la partita e nel secondo tempo alla prima occasione subiscono il pareggio a difesa schierata. Mazzarri legge il match e butta nella mischia Osimhen che con la sua fisicità inverte l'inerzia. Ai centrimetri del nigeriano, il neo tecnico azzurro aggiunge quelli di Cajuste. Il destino e Elmas fanno il resto.

Primo tempo perfetto, ma non troppo

Il ritmo è buono. La prima pressione è elettrica il giusto. La linea difensiva ritrova il coraggio di alzarsi e rischiare. Gli azzurri trovano il vantaggio con Rrahmani. Ma ha l'unghia in fuorigioco. Dazn renderà l'immagine disponibile solo all'intervallo. Poco male. Quella del fuorigioco è la regola più efficace del gioco del calcio. Sia benedetta.

Il Napoli non smette di crederci. Continua a macinare gioco con consapevolezza. Non si lascia scuotere neanche dall'infortunio di Olivera, che al 39' si accascia al suolo dopo aver perso il controllo del ginocchio. Lacrime per l'uruguaiano, lascia in campo in barella. Ritornerà in stampelle. Lucido il cambio di Mazzarri: Juan Jesus.

Stare con i piedi sulla trequarti avversaria piace agli azzurri. La palla gira veloce ma senza fretta. Non si forza la giocata. Se non c'è spazio, torna indietro. Al 44', Politano calcia una pallata oltre la linea avversaria sulla quale si avventa Raspadori che la addomestica tra i centrali orobici e la allarga per Kvaratskhelia, che gliela riconsegna e va attaccare lo spazio sul primo palo. Di Lorenzo vede tutto, palla morbida e gol.

Il vantaggio manda in confusione gli uomini di Gasperini. Attaccano con disordine e regalano campo al Napoli che nel giro di 20 secondi spreca 5 occasioni da gol classificabili dal semplice al molto semplice. Sarebbe stato il colpo che avrebbe ammazzato il match. Invece rimette in partita l'Atalanta.

Secondo tempo imperfetto, ma non troppo

I nerazzurri rientrano in campo con un piglio diverso. Alzano il ritmo e gli azzurri vanno in difficoltà. Rrahmani si addormenta e si fa beffare da Lookman di testa, a difesa schierata. Iniziano i 15 minuti più difficili della serata. La pressione nerazzurra sulla trequarti si infiamma. Mazzarri fiuta la beffa e mette mano ai cambi. Entrano Osimhen per Raspadori e Elmas per Politano. Poco dopo Cajuste per Zielinski e Ostigard per Natan ammonito.

Il nigeriano impatta sul match con efficienza. Inizia a combattere con i centrali avversari e lascia respirare i compagni che recuperano metri e raffreddano le pulsioni nerazzurre. Pulsioni che si congelano quando Carnesecchi decide di consegnare palla agli azzurri che non falliscono l'appuntamento con il destino. Cajuste per Osimhen, Osimhen per Elmas: il Napoli è di nuovo in vantaggio. Nel momento più difficile. Proprio quando il pareggio sembrava essere un punto guadagnato, ne arrivano altri due di bonus.

Gli abbracci a fine gara dicono tanto. Walter Mazzarri che entra in campo: li vuole toccare tutti. Si becca anche un bacio da Kvaratskhelia, autore di una partita di livello agonistico importante. Un bacio che vale più dei tre punti. Un bacio che segna un nuovo inizio. Quel boomer di Mazzarri si sarà sciolto, ma nel post partita riesce comunque a trovare le parole giuste per normalizzare una vittoria che di normale non ha niente. Ora Madrid. Goditela Walter.

https://youtu.be/vtTqPZsq504?si=FNcWVTXxsvfidnce
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