La giornata di ieri non è stata positiva per Jannik Sinner, numero 1 del mondo, che ha perso in cinque set contro Daniil Medvedev, numero 5 al mondo, ma anch’egli ex numero 1 e campione Slam. Proprio come Sinner. La sconfitta dell’altoatesino sul centrale di Wimbledon è stata abbastanza inaspettata perché la maggior parte degli opinionisti sportivi e dei semplici appassionati (come il sottoscritto) si aspettavano che Sinner arrivasse almeno in semifinale, dove poi avrebbe affrontato il suo amico-rivale Carlos Alcaraz. Così non è stato e, sebbene, anche chi scrive è rimasto un po’ deluso, ciò che in molti scrivono su Sinner è fuori da ogni logica. Ma andiamo con ordine.

Innanzitutto Sinner è numero 1 del mondo, traguardo leggendario, che è stato raggiunto solo da 29 atleti in quasi 51 anni da quando esistono le classifiche ufficiali ATP. Arrivare in cima al ranking della classifica mondiale è il sogno di ogni tennista e Sinner, a soli 22 anni, lo ha già realizzato.

Qualcuno potrebbe obiettare che Sinner non meriti la prima posizione del ranking perché ha vinto meno Slam rispetto ad Alcaraz o a Djokovic, ma il ranking del tennis è oggettivo e si basa sui risultati ottenuti nell’anno solare: se Sinner è in vetta è perché ha fatto più punti di tutti. Questo è un dato incontrovertibile che nessun detrattore può scalfire. Quando qualche giocatore farà più punti di Sinner in un anno solare, l’altoatesino sarà scavalcato: la matematica non è un’opinione in tal senso.

Non finisce qui: con i quarti di finale a Wimbledon(che non era l’obiettivo agognato, ma è sempre meglio di niente) Sinner si è assicurato il primato mondiale almeno fino all’11 agosto. Ciò significa che Sinner sarà numero 1 per almeno 9 settimane: già così facendo ha fatto meglio di 7 numeri uno del passato (Rafter, Moyà, Newcombe, Ferrero, Muster, Rios e Kafelnikov) ed ha eguagliato Marat Safin. Chi dice quindi che Sinner è “il peggiore numero 1 di sempre” sbaglia quindi di grosso.

C’è ancora altro: nel 2024 Sinner ha raccolto più punti di tutti. L’altoatesino ha infatti raccolto ben 6200 punti in 6 mesi stagionali, guidando anche questa classifica. Nella peggiore delle ipotesi anche dopo Wimbledon avrebbe un vantaggio di 250 punti sul secondo. Un ulteriore dato che certifica come il primato mondiale sia tutto fuorché casuale.

La lista però non termina ancora: Sinner pur perdendo ai quarti a Wimbledon è il secondo miglior giocatore di tutti i tempi a vincere più partite all’esordio da numero 1. L’altoatesino ha infatti vinto 9 gare di fila prima di perdere contro Medvedev, meglio di lui ha fatto solo Bjorn Borg, un autentico campione della storia di questo sport. Diventare re del tennis non è solamente un onore, ma anche un onere che comporta non poche pressioni e vincere nove gare di fila non era affatto scontato.

Oltre però ai “freddi” numeri Sinner nelle rare volte in cui perde dà sempre tutto. Anche in una giornata condizionata da problemi fisici è stato vicino ad andare avanti 2 set a 1 ed ha perso solo per un break al set decisivo. Sinner inoltre non accampa scuse quando perde ed ha sempre dimostrato una mentalità propositiva anche nella sconfitta. Un esempio non solo per il mondo del Tennis, ma per lo sport in generale. Il calcio italiano viene da una disfatta, avrebbe per esempio molto da imparare da uno come Sinner tanto per fare un paragone.

L’altoatesino infine solamente 8 mesi fa ha condotto l’Italia, quasi da solo, a vincere una Coppa Davis che questo paese attendeva da 47 anni. Il tutto dopo che soltanto 2 mesi prima fu stato definito come “Caso Nazionale” dalla stampa nostrana.

No, molti italiani non si meritano Jannik Sinner.


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