Vincenzo Italiano stasera giocherà la sua prima finale Europea con la Fiorentina, club con il quale è sotto contratto per un altro anno, tra l’altro.

Ma è riuscito nella mirabolante impresa di essere già bocciato dalla maggior parte della piazza partenopea per il semplice fatto di essere stato accostato ai papabili per la panchina azzurra, orfana di Luciano Spalletti.

Secondo alcuni recenti studi, si è appreso che su ogni neonato graviti un debito medio di circa 36.000 euro nei confronti dello Stato. Una sciocchezza rispetto al debito fiduciario che ogni neo allenatore del Napoli contrae ancor prima di accomodarsi sulla panchina azzurra. A patto che…

Verrebbe da dire a patto che non sia scelto direttamente dal Presidente Aurelio De Laurentiis che, come noto, ha una sorta di feticismo per l’individuazione del responsabile tecnico del suo giocattolo. La questione era già molto delicata prima, figurarsi ora da Campioni d’Italia in carica.

Con la conquista dello scudetto si aggiunge un ulteriore carico emotivo alla vicenda. L’asticella è irrimediabilmente salita. I palati fini, sono ora finissimi. E se pure quelli che, in passato, si sono mostrati creduloni oppongono resistenza agli scoop quotidiani dei mercatari, il bombardamento mediatico produce effetti collaterali notevoli.

Come quello di percepire Vincenzo Italiano come una scartina. Una soluzione poco ambiziosa. Dimenticando che il siciliano nato in Germania sia uno dei più innovativi tecnici della Serie A. Dimenticando che il suo calcio sia per filosofia e principi di gioco il più compatibile a quello di Spalletti, dimenticando persino che sotto la sua gestione è sbocciato uno straordinario Dusan Vlahovic, dimenticando che le sue squadre sono costruite per dominare il gioco contro ogni avversario.

Invece più tempo passa, più vengono accostati i vari Luis Enrique, Antonio Conte, Julian Nagelsmann, Pablo Simeone, e più il nome di Italiano riecheggia come presagio di ridimensionamento. E per dar man forte alla propria idea, si decontestualizza qualsiasi dato statistico, interpretandolo in chiave negativa.

Il tecnico della Fiorentina è passato dall’essere uno dei più promettenti ad essere un novello Zeman, un testardo, un talebano del pallone, uno poco avvezzo alla fase difensiva. Le prove sarebbero i gol presi dalla viola quest’anno. Dato che però non tiene conto del materiale tecnico a disposizione e delle attitudini dei singoli.

Vincenzo Italiano ha proposto calcio da top club in piccoli club, prendendosi qualche rischio, ma con l’intenzione di far arrivare il suo messaggio a chi guarda oltre i numeri e riesce a proiettare le immagini nel futuro. Un calcio brochure, insomma. Fatto di innovazione, lavoro maniacale e tanta passione.

Non sappiamo chi sarà il prossimo allenatore del Napoli. Ma una cosa è certa, tra i nomi che girano, quello che avrà bisogno di maggiore protezione e fiducia sarà Vincenzo Italiano. Invece, viaggiamo nella direzione opposta. Come al solito.


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