Sebastian Hoeness: storia di un predestinato
Quest'anno la Bundesliga si sta dimostrando un campionato tremendamente entusiasmante, anche grazie all'ingente quantità di sorprese. Il Bayer Leverkusen guida un avvincente testa a testa con i giganti del Bayern Monaco, la neopromossa Heidenheim galleggia tranquilla a metà classifica e una squadra che l'anno scorso si è salvata allo spareggio lotta con furore per un posto in Champions. Stiamo parlando dello Stoccarda, terzo con un vantaggio di quattro punti sul quinto posto e guidato da un giovane allenatore che oggi scopriremo insieme: Sebastian Hoeness.
Sebastian Hoeness: figlio e... nipote d'arte
Sebastian Hoeness è più che un semplice figlio d'arte: l'allenatore classe '82 è figlio del centravanti Dieter Hoeness, dal 1979 al 1987 prolifico finalizzatore del Bayern Monaco. Per quanto i successi in patria (cinque campionati e tre coppe di Germania) possano alleviarne le sofferenze, Dieter è stato particolarmente sfortunato nelle occasioni che avrebbero potuto fare di lui un'icona immortale del calcio Mondiale. Nel 1982 si vede annullare (con più di qualche dubbio) il pareggio al novantesimo della finale di Coppa Campioni persa per 1-0 contro l'Aston Villa, nel 1986 si piega all'Argentina di Maradona in finale dei Mondiali. Molto più fortunata, ma breve, la carriera dello zio Uli: Campione d'Europa nel 1972 e del Mondo nel 1974, è nella stretta cerchia dei giocatori capaci di vincere la Champions League e i Mondiali nello stesso anno. Di Coppe Campioni ne vincerà addirittura tre di fila, dal 1974 al 1976, marchiando a fuoco la finale del 1974 con una doppietta. Prematuro l'addio al calcio a causa dei problemi al ginocchio, a 27 anni lascia il suo ruolo al fratello Dieter, tentando l'ultima avventura al Norimberga prima di ritirarsi nel 1979.
Per diciassette anni, dunque, un Hoeness ha guidato l'attacco del Bayern. Sebastian, messa alle spalle una modesta carriera da calciatore, ha cominciato la sua carriera da allenatore proprio guidando la squadra riserve dei monacensi al titolo di terza divisione nel 2019-2020, ma non prima di una lunga gavetta passata anche per le giovanili del Lipsia.
Il suo destino è segnato: presto o tardi onorerà le tradizioni familiari e guiderà il Bayern Monaco.
Sebastian Hoeness e i suoi anni all'Hoffenheim
Prima di analizzare lo Stoccarda di Sebastian Hoeness, è doveroso fare un passo indietro e scoprire i segreti della squadra sulla cui panchina ha esordito in Bundesliga. Parliamo dell'Hoffenheim, squadra allenata dal 2020 al 2022 e molto simile allo Stoccarda.
- Pur prediligendo il 3-5-2 e il 4-2-3-1 (moduli di partenza nel 28% e nel 23% dei casi), sin dai tempi dell'Hoffenheim si evince una grande versatilità da parte del tecnico tedesco. La strategia di gioco e l'avversario affrontato influiscono sullo schieramento di partenza.
- La frase chiave? Saper giocare il pallone. Ben due dei tre centrali titolari del suo Hoffenheim erano in origine centrocampisti, Vogt e Grillitsch. Ciò rendeva agevole una fase di costruzione audace e volta ad attirare il pressing avversario.
- Non era assolutamente un problema sviluppare il gioco sulle fasce, con la valorizzazione dei laterali grazie a precise triangolazioni con uno dei due braccetti dal piede educato chiamati a salire oltre la prima linea di pressione. Sotto la guida di Hoeness, il laterale sinistro Raum pescato in estate a 0 è risultato tra i giocatori con il maggior numero di azioni di tiro create nell'intera Bundesliga. (N.d.R., questa caratteristica in particolare riporta alla mente la miglior Atalanta di Gasperini. Con essa, anche il ritorno a livelli standard dei giocatori dopo essersi allontanati dal sistema di gioco del tecnico tedesco e di questo parleremo più avanti.)
- In fase di non possesso, se la prima pressione si basava semplicemente sul chiudere le vie centrali, l'obiettivo principale dell'Hoffenheim era limitare la libertà del portatore di palla per non innescare un lancio alle spalle della difesa che avrebbe evidenziato i limiti dei centrali. Questa mancanza fu il vero limite della squadra, che chiuse comunque non distante dalla zona Conference.
- Il centravanti Andrej Kramaric, nel 2020-2021, mise a segno ben 20 gol in 28 partite di campionato; dopodiché, non è mai andato oltre le 12. Stesse dinamiche per Georginio Rutter, che nel 2021-2022 ne mise a segno ben otto da seconda punta e da quella stagione ad oggi conta la miseria di due reti. Impietoso il conteggio degli assist del sopracitato David Raum, nel 2021-2022 11 in 32 gare di campionato, da allora 5 in 44.
Sarà una coincidenza? Chissà. Un personaggio molto autorevole ha però notato la stessa cosa... vi sveliamo chi nel prossimo paragrafo, dove troverete un po' di notizie sul suo Stoccarda.
Lo Stoccarda di Hoeness
"Sebastian Hoeness ha migliorato del 20-30% il rendimento dei suoi giocatori"
Hansi Muller, ex Stoccarda e Inter, su Sebastian Hoeness. 28 dicembre 2023.
La storia d'amore tra lo Stoccarda e Hoeness nasce in modo rocambolesco: squadra sempre più vicina alla retrocessione e a pochi giorni da uno scontro diretto contro il Bochum che sa di ultima spiaggia. Dal cambio d'allenatore in poi (3 aprile), i biancorossi perdono una sola volta. Lo spareggio contro l'Amburgo è una formalità e dopo aver vinto 3-0 in casa e 1-3 in trasferta, lo Stoccarda è salvo. Ma come siamo arrivati a quest'esplosione?
- Ceduto Endo al Liverpool per 19 milioni, chiede espressamente il suo pupillo Angelo Stiller: il ventiduenne è stato il perno del suo Bayern Riserve, del suo Hoffenheim e ora del suo Stoccarda. La sua calma olimpica e la capacità di lettura da veterano fanno di lui l'albero maestro del galeone sapientemente guidato dal suo mentore. Sta disputando una stagione galattica, è costato solo 9 milioni.
- Cosa dire di Deniz Undav? Al Brighton non trovava continuità, nei meccanismi di Hoeness è già a 10 gol.
- Hoeness cambia il modulo (generalmente 4-4-2), ma non gli ideali tattici: ora trova maggiore compattezza in mezzo al campo e il solito gran lavoro degli esterni. Chris Fuhrich è rinato a 26 anni ed ha già collezionato 5 gol e 5 assist, Enzo Millot ha guadagnato spazio sui taccuini degli osservatori di mezza Europa.
- Il baricentro alto, però, è sempre un certo rischio e l'imbarcata contro squadre capaci di sfruttare la profondità è dietro l'angolo. il 5-1 subito sul campo del Lipsia parla chiarissimo.
- Nelle ultime 15 partite, lo Stoccarda ha registrato in 14 occasioni percentuali uguali o superiori al 55% di possesso palla.
- Questa squadra arriva in porta con facilità e qualità allucinanti, anche grazie ad una retroguardia dai piedi educatissimi. Su tutti spicca Mittelstadt, terzino sinistro pescato dal retrocesso Hertha Berlino. Una costruzione dal basso così fluida in Serie A ora come ora non puoi vederla.
- Per quante siano le occasioni create, la concretezza non è uno dei punti di forza di questa squadra. La gara contro il Bayer Leverkusen capolista grida vendetta: 2,90 di xG (gol attesi) convertiti in un misero 1-1.
- Non fatevi abbagliare dai suoi numeri: i 17 gol in 14 partite di Bundesliga di Serhou Guirassy sono spaventosi, ma parliamo di un attaccante che ha alla peggio tre palle gol a partita. Lontano da Hoeness, tornerà ad essere il normale attaccante da media classifica in Ligue 1.
Quanto farebbe comodo al Napoli avere un allenatore del genere?
Aurelio prendi appunti: un Hoeness è ciò che serve al Napoli!
Situazione tranquilla o apparente catastrofe, progetto da salvare o da costruire con tranquillità, non c'è una sola evenienza in cui Hoeness non si sia districato con maestria. La giovane età lo rende il profilo perfetto per un Napoli in cerca d'autore: pare che il presidente Aurelio De Laurentiis voglia accaparrarsi un predestinato della panchina per rilanciare la più deludente delle squadre Campioni negli ultimi venticinque anni. Farioli e Palladino, già ampiamente chiacchierati, non superano i quarant'anni e sono alla prima vera stagione completa alla guida di una squadra dei top 5 campionati europei. L'allenatore tedesco, dopo aver superato banchi di prova importanti come uno spareggio salvezza o i gironi di una competizione europea, è già alla quarta esperienza in massima serie tedesca dove è sempre andato ben oltre le più rosee aspettative. La sua voglia di mettersi in gioco proponendo un calcio offensivo e ultramoderno e la sua tendenza a valorizzare talenti fino a prima del suo arrivo deludenti o in crisi sarebbero oro colato per i Partenopei (Raspadori e Lindstrom in particolare). Un nome perfetto per strutturare un radioso futuro, sì, ma anche per fare la voce grossa sin da subito.
Maledetto Bayern, hai già le mani sull'ennesimo Hoeness che farà la storia del calcio tedesco...