Aurelio De Laurentiis è un personaggio sui generis, molto intraprendente. Le sue gesta hanno da tempo ormai valicato anche i confini nazionali. Oggi El Paìs gli dedica una pagina intera. Il giornalista Daniel Verdù scrive che "De Laurentiis è l’ultimo presidente-proprietario forgiato alla vecchia maniera. Una sorta di padrone 2.0 che ricorda i Cragnotti, Berlusconi o Moratti che avevano in mano il calcio negli anni 90. Grandi imprenditori che hanno messo le loro fortune al servizio delle squadre e hanno fatto della partita un riferimento mondiale, ma i cui slanci emotivi e finanziari hanno dato anche è il tocco finale. Oggi i fondi di investimento, soprattutto americani, governano il calcio italiano e De Laurentiis è diventato un uccello raro".

"La sua idea al momento dell’acquisto del Napoli  era che l’industria del calcio dovesse essere governata secondo schemi simili a quelli della produzione cinematografica perché, in fondo, entrambi i mondi sono spettacolo e raggiungono il pubblico principalmente attraverso uno schermo. E in qualche modo, le sue teorie, sempre rivolte al risultato finale, hanno funzionato. Contratti lunghi, clausole rescissorie e il 100% dei diritti d’immagine per il club".

"De Laurentiis ha sempre sofferto che la sua impresa vivesse all’ombra del grande Napoli di Maradona, e ritiene che quasi tutto sia sostituibile. Il risultato è che in otto mesi la società ha avuto ormai tre allenatori diversi; e lui, sei, se contiamo gli altri tre del Bari, squadra anche di sua proprietà. Una decisione che di solito viene presa senza consultare nessuno. La domanda ora è se la presenza di Calzona, l’ultimo colpo di genio di De Laurentiis, sarà in grado di cambiare la dinamica della squadra in sole 24 ore per affrontare il Barça", ha concluso Verdù sulla testata giornalistica spagnola.


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