In passato - specie in quello recente - gli errori e le attenuanti sono state spesso sdoganate dalla società Napoli, ma, da grande azienda qual è, allo stato attuale ha deciso di porre rimedio, mettere il piede sull'acceleratore e andare avanti.

Ciò che sta accadendo in queste settimane è sintomatico di un "un cambio pelle" da parte del presidente Aurelio De Laurentiis, il quale sembra essersi catapultato in un'altra dimensione fino a poco fa sconosciuta. Semplicemente, però, è la naturale conseguenza di eventi costruiti col tempo, mattone dopo mattone.

Anno dopo anno il Napoli ha posto le basi affinché questa società potesse entrare nella sala delle grandi. Ed il fatto che ciò avvenga dopo l'anno piu difficile della gestiome De Laurentiis lascia intendere che tutto fa parte di una strategia ben delineata.

Sta proprio lì, volendo essere precisi, la grandezza. Perché il Napoli sa dove rilanciare, come farlo, in quali tempi. Una "new politics", che possiamo definire ramo della "new era".

Chiunque, anche chi resta perplesso e preferisce un Napoli sempre sulla stessa lunghezza d'onda su quanto di straordinario fatto in questi 20 anni, è curioso del futuro che ci aspetta, anche se non lo condivide appieno, compreso il sottoscritto (ndr).

Ma vediamo un attimo cosa è successo in poche settimane. Ovviamente in primis segnaliamo l'arrivo di Antonio Conte che, come tipologia di scelta tecnica, non è una novità assoluta, perché da queste parti sono passati in pochi anni allenatori del calibro di Rafa Benitez, Carlo Ancelotti, Luciano Spalletti.

Ma la diversità sta nell'ingaggio dato al tecnico salentino. Della categoria monstre, mai raggiunto prima. Affidarsi all'ex Chelsea per "recuperare" quanti più calciatori possibili è probabilmente la seconda tappa di questo percorso, per non dare vita ad una vera e propria rifondazione. Anche se l'ultima, quella dell'estate 2022, è stata propedeutica per la vittoria dello scudetto.

Anche l'aspetto del marketing e del riavvicinamento alla politica cittadina sono chiari segnali di un qualcosa di totalmente diverso. Il Napoli è in un periodo di transizione come mai avvenuto prima e non tutti ne stanno avendo percezione.

Ci sono nuove prospettive e nuove visioni. Così come il mercato iniziato pochi giorni fa. Un mix di esperienza e di gioventù talentuosa. Perché profili come Leonardo Spinazzola (ad oggi l'unico certo anche se gli altri sono ad un passo dall'acquisto) sono una assoluta novità nel contesto tecnico di questa squadra. Il Napoli, quindi, ha deciso di assecondare il nuovo allenatore e dargli carta bianca, naturalmente con accordi già sottoscritti in fase di trattativa.

Il Napoli che sta venendo fuori, quindi, punterà a risultati immediati dando comunque uno sguardo al futuro, garantendo alla stessa azienda di avere un domani roseo e una buona rivendibilità. Per tale motivo è auspicabile sposare l'acquisto dell'esterno ex Roma, ma non quello del belga Romelu Lukaku.

Ma anche in questo caso il Napoli si affiderà ad Antonio Conte che dovrà essere intelligente però ad anteporre il bene aziendale a quello personale. La strada sembra tracciata, anche perché, dall’assunto acquisito in conferenza stampa dal buon Conte, traspare la figura del dispotico aziendalista. L'allenatore salentino è uomo intelligente e sa benissimo che il bene comune è un volano importante, forse il più importante, per compiere i passi giusti. Quelli necessari.

Altra novità, una struttura societaria molto ricca. Ricchissima, dove ogni tassello è messo al posto giusto, con le sue competenze ripartite in modo equo per le assunzioni di responsabilità. È un passaggio a suo modo epocale, anche se il Napoli, a differenza di ciò che si raccontava, ha sempre avuto un importante organigramma. Ma questa volta è come se si fosse un po’ allontanato dai soliti canoni, puntando su un qualcosa di meno legato alla terra di appartenenza. Una visione diversa e costruttiva.

Come se ci fosse un solco tracciato nel tempo, che nei prossimi 5 o 6 anni ci dirà tanto del futuro di questa società. Anni di attesa al fine di capire se cotanto lavoro sarà sufficiente per permettere al Napoli di entrare a far parte dei top club europei oppure sarà sempre lì ad un passo per raggiungerli soltanto sfiorandoli.

La dirigenza azzurra ha deciso nuovamente di mettersi in discussione al cospetto dei suoi detrattori che non hanno potuto far altro che prendere atto, per l'ennesima volta, dell'importanza di aver - in tutti questi anni - acquisito un livello talmente consolidato da consentire - dopo un decimo posto - di mettere sotto contratto il tecnico più pagato della serie A.

Qualcuno ha detto "comunque vada sarà un successo". Le parole si sposano benissimo con la Società Sportiva Calcio Napoli.

https://youtu.be/4qWWzUcNvx8?si=MqTxkCF7aD8-PbjD
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