Victor Osimhen segna e lotta. Contro l'Udinese è il solito arrembante diavolo vestito da calciatore che terrorizza le difese avversarie. Non esulta, non cerca il pubblico, è essenziale. Al 60' Garcia lo sostituisce tra gli applausi.

Nel pomeriggio, il sentore comune era quello della linea dura. Invece, il club ha deciso di smettere di provare a gestire le anime inquiete, ma solo di utilizzarle. Rendendo così il rapporto con i suoi tesserati di reciproca convenienza. Il Maradona sembra avallare la scelta del club, riempiendo di fischi Rudi Garcia alla lettura delle formazioni e graziando il nigeriano.

Nel frattempo, però, il Napoli in campo gira eccome. Le gambe inziano a macinare ritmo e a sprigionare potenza. La miglior prestazione stagionale. Anzi la miglior prestazione dal 19 marzo scorso. Sembrava impensabile, ma anche con il nuovo tecnico pare si possa giocare a pallone. Al francese serve tempo. Non ne ha avuto dai tifosi, ma il club ha l'obbligo di proteggerlo e credere nella propria scelta estiva. Garcia era il piano D, non il piano Z, come la narrazione vorrebbe. Che senso avrebbe avuto sostituirlo con il piano F o il piano G?


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