Antonio Conte dà indicazioni a Giovanni Di Lorenzo, a bordocampo, durante un match del Napoli
Antonio Conte dà indicazioni a Giovanni Di Lorenzo

A volte, semplicemente, ci arrovelliamo la testa in mille discorsi, tralasciando le cose più banali.

Alla fine, sono bastate poche settimane, il centravanti tanto agognato ed uno scossone a calciatori, società e ambiente, per ritrovarsi di nuovo ai vertici del calcio italiano.

Romelu Lukaku esulta dopo un gol con la maglia del Napoli

Conte era l’unico allenatore in grado di ridare subito competitività ad una squadra, quella dell’anno scorso, scevra di certezze e clinicamente morta: ovviamente, non tutto è risolto, all’orizzonte si scorgono ancora i nuvoloni minacciosi di automatismi da trovare e confidenze ancora accennate, ma il Napoli con Conte è tornato una grande squadra.

Napoli, lo Scudetto è possibile?

Una squadra che potrà lottare per il titolo? Dipende, ma che, se le premesse metodologiche verranno confermate, si candida a principale rompiscatole di questa Serie A.

Siamo tornati squadra. Gruppo unito che si esalta, e questa è una novità, nelle tenebre delle difficoltà; che, anzi, quasi ne ha bisogno per sollecitare una insaziabile fame di brutale cinismo.

È un Napoli che forse per la prima volta nella sua storia recente scende a patti con la strada, ne accetta le regole e ne esce vincitore; non è una squadra principesca, come quella sarriana. Non è neanche imperiale come quella dello scudetto.

Assomiglia per davvero al suo allenatore; incassa, si inzuppa di sudore e lividi ma nei momenti decisivi chiude i conti, assestando colpi studiati e decisivi.

Non c’è a ben vedere da meravigliarsi: il mappazzone di questa estate, ancora amorfo e pieno di scorie e tossine di un anno marcescente, è oggi un piatto chiaro, identitario e forte.

Darà filo da torcere a tutti. E pare che il suo storytelling abbia convinto l’intera rosa, scettica di qualsiasi allenatore non fosse Spalletti, e che oggi sembra fortemente coinvolta nell’identità contiana.

I prossimi 20 giorni ci diranno se queste sensazioni potranno essere confortate dai risultati; che, è ovvio dirlo, sono frutto di troppe cose da poter avere la presunzione di dare per scontati.

Il Napoli ritrova i suoi senatori

Fotografiamo il momento: l’outlook è positivo. Al momento, il Napoli ha ritrovato un grande portiere (Meret, il migliore di questo inizio stagione), un grande centravanti (vorrei rileggere le sentenze dei soliti azzeccanumeri che ahimè stentano a comprendere molte cose del calcio) e un grande centrocampista (Anguissa così vale da solo il podio). La spina dorsale c’è, la rosa è profonda; vediamo le carte. Con una consapevolezza ritrovata, quella di essere di nuovo in grado di dire la nostra, tutt’altro che scontata.

Anguissa con la maglia del suo Camerun

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