Con la vittoria significativa a Torino contro la Juventus arrivata allo scadere il Napoli pone le basi per una festa scudetto che ormai è imminente, ma prima bisognerà conquistare i 3 punti con la Salernitana che vuole al più presto tirarsi fuori dalla lotta per non retrocedere. La squadra di Sousa arriva inoltre da un buon periodo, da quando il tecnico portoghese è subentrato a Davide Nicola sulla panchina granata il 15 febbraio 2023, successivamente alla sconfitta contro il Verona, la squadra campana ha raccolto 2 vittorie, 6 pareggi e 1 sconfitta, arrivando al match del Maradona con 8 risultati utili consecutivi, tra cui i due pareggi con le milanesi. Fuori casa inoltre, nonostante un record di 6 sconfitte a fronte di 2 vittorie, la Salernitana non perde dal 13 febbraio, proprio in occasione della sfida che segnò l’esonero di Nicola. 29 i gol subiti e 14 le reti realizzate in 15 partite lontano dall’Arechi, 16esimi in serie A per rendimento esterno. Nei tre precedenti in serie A al Maradona, il Napoli non ha mai perso, collezionando 2 vittorie e 1 pareggio, nelle ultime due stagioni inoltre gli azzurri hanno sempre vinto, in casa e fuori, cercando domani di confermare il trend. 

Andiamo ora ad analizzare la squadra di Sousa, in vista della partita del Maradona.

Lo schieramento tattico 

Il modulo usato solitamente da Sousa è il 3421, linea a 3 difensiva formata da Pirola, Gyomber e Lovato. Gyomber posizionato al centro è il riferimento principale per i due centrocampisti quando non riescono a uscire sugli esterni, per il centrale slovacco infatti ci sono circa 38 tocchi di media e 84% di precisione, 89% nella propria metà campo e 71% nella metà campo avversaria. Alla sua destra troviamo Lovato, solitamente bloccato in manovra come uomo più arretrato per non rischiare ripartenze e per sfruttare le sue doti nell’uno contro uno, infatti è il difensore che tocca meno palloni dell’undici di Sousa (24). A sinistra Pirola, che invece ha compiti ben diversi, il numero 98 parte da centrale per poi alzarsi in costruzione sulla sinistra, 45 i tocchi e 79% di precisione, la corsa e la forza fisica gli permettono di reggere la doppia fase, ed è per questo che nei duelli con gli esterni avversari ha la migliore percentuale della squadra (circa il 60%). 

A centrocampo linea a 4, sugli esterni Bradaric e Mazzocchi, in particolare quest’ultimo sulla destra è il giocatore che tende a spingere maggiormente creando sovrapposizioni con l’ala destra (Candreva), per lui infatti 2 gol e 2 assist con un grande contributo offensivo, 1.4 i passaggi decisivi di media su circa 46 tocchi, 80% la precisione, in copertura soffre viste le caratteristiche prettamente offensive (sotto il 50% sui duelli uno vs uno), ed è anche per questo che viene schierato soprattutto sulla destra con Lovato a supporto che copre essendo il centrale più arretrato dei tre, non un caso se dall’altro lato Bradaric è più conservativo, toccando meno palloni e stando più basso, ed infatti sulla sinistra è Pirola a spingere e creare sovrapposizioni. 

In mezzo al campo troviamo la coppia formata da Coulibaly e Vilhena, il numero 10 granata gioca principalmente sul centro sinistra, avanzando anche sulla trequarti, infatti per caratteristiche è il centrocampista più pericoloso negli ultimi 20 metri a disposizione di Sousa, i suoi inserimenti e le doti tecniche ne fanno un riferimento da questo punto di vista. 4 gol e 1 assist finora, 36 tocchi, 79% di precisione, circa 13 i passaggi riusciti sulla trequarti di media (74%), meno efficace in ripiego, 43% i contrasti vinti. Coulibaly invece gioca sul centro destra, e nonostante anche lui grazie soprattutto alla sua fisicità riesce a essere pericoloso in area di rigore, è fondamentale per quanto riguarda la fase difensiva, infatti è lui ad allargarsi sulla destra per creare raddoppi in assenza di Mazzocchi più avanzato, o a ripiegare tra i centrali, oltre il 50% sui contrasti vinti e i duelli aerei vinti, inoltre ha ottimi doti dal punto di vista tecnico, riuscendo a smistare palla essendo ordinato e facendo ripartire così la squadra sulle corsie laterali, 46 i tocchi, 84% di precisione, 87% nella propria metà campo e 80% nella metà campo avversaria.

In attacco alle spalle dell’unica punta troviamo due esterni capaci però anche di accentrarsi e giocare dentro al campo, Candreva, inamovibile in questa stagione (30 gare disputate) e a scendere in campo al Maradona sulla trequarti insieme al numero 87 dovrebbe essere Kastanos. Candreva è, tra i due, il giocatore più offensivo e che riesce a creare maggiori pericoli sull’esterno, 4 gol e 3 assist con 54 tocchi di media, tra i giocatori più cercati della squadra, 1.7 i passaggi decisivi di media, 79% la precisione, Kastanos al contrario tende a giocare di più dentro al campo, può ricoprire sia la trequarti a sinistra che a destra, è meno coinvolto nella manovra (25 tocchi) e tecnicamente fatica nello scambiare quando è pressato, 68% la precisione negli ultimi 20 metri, il numero 20 inoltre è utilizzato anche da terzo centrale di centrocampo, le sue caratteristiche ne fanno un buon giocatore in ripiego, più che in attacco, oltre il 50% infatti i contrasti vinti, 0.7 i dribbling subiti.

Come unica punta troviamo il capocannoniere della squadra, Boulaye Dia, un attaccante che è capace sia nell’attaccare la profondità e sia nell’abbassarsi e scambiare con i centrocampisti, proprio per questo Sousa più volte lo ha schierato anche dietro la punta (con Piatek in avanti). Ed infatti oltre gli 11 gol ha collezionato ottimi numeri finora anche per quanto riguarda la creazione di pericoli in fase offensiva, 6 gli assist, 30 i tocchi, 1.1 passaggi decisivi di media, 77% la precisione, 75% nella metà campo avversaria.

Il match

Con Sousa la Salernitana ha acquisito maggiore confidenza nel costruire stando alti palla al piede, con lui la squadra ha un baricentro in fase di possesso di circa 57m, al contrario in difesa la squadra si abbassa ai 40m circa, sarà dunque importante sfruttare i duelli uno contro uno, in particolare sulla fascia sinistra, con Kvaratskhelia che avrà di fronte Mazzocchi che tende a lasciare molto campo dedicandosi principalmente alla spinta in avanti. Inoltre è probabile che, nonostante l’altezza in fase di possesso, il tecnico portoghese scelga di lasciare il pallino del gioco agli azzurri, la Salernitana è 13esima per possesso palla (47%) e la scelta di Kastanos può significare la volontà di creare densità aggiungendo un centrale di centrocampo a Coulibaly e Vilhena in grado di partire avanzato per fare sponda sugli esterni e far salire la squadra ma di abbassarsi in fase di non possesso cercando così di chiudere trame centrali, in particolare con Lobotka.