Manca sempre meno alla 27esima giornata di serie A, il Napoli dopo la bella vittoria in campionato con l’Atalanta e la grande serata di Champions è atteso in trasferta dal Torino. L’ultima vittoria granata contro gli azzurri risale al 2015, quando sulla panchina dell’attuale capolista del campionato si sedeva Rafa Benitez, decise in quella occasione il gol di Glik. Sotto la gestione Spalletti tre vittorie su tre incontri, tutti in campionato, l’ultima partita tra queste due squadre è stata il match d’andata, terminata 3-1 in favore del Napoli. Andiamo ad analizzare proprio questa partita per evidenziare gli aspetti che hanno portato al risultato finale.

Per raccontare il match d’andata bisogna dividere la partita in due frazioni, la prima dominata dal Napoli, la seconda, complice il gol di Sanabria allo scadere del primo tempo, con un forte pressing granata che però fu contenuto bene dalla difesa dei padroni di casa. 

Una delle caratteristiche delle squadre di Juric è il pressing e le marcature a uomo che costringono gli avversari a giocare spalle alla porta e di conseguenza fare fatica a trovare spazi tra le linee. A conferma i dati sul possesso palla, fu il 49% il dato per il Napoli, 51% per il Torino, la statistica che però risulta atipica per questa stagione è quella sul possesso palla nella propria metà campo, 71% per il Napoli, a sottolineare una grande difficoltà nella manovra, ben 51% il possesso del Toro nella metà campo avversaria, che soprattutto nel secondo tempo non fece praticamente mai uscire gli avversari, l’assenza di Osimhen non aiutò in tal senso, il nigeriano per caratteristiche è colui che più di tutti può far salire la squadra in situazione complicate, senza di lui (e con Raspadori in campo) infatti ci furono solamente 16 lanci lunghi, e 2 cross tentati, a differenza dei 19 avversari. 

Pochi anche i palloni toccati dai centrocampisti, in particolare Lobotka, 62 i palloni giocati (88% di precisione), e 0 i passaggi chiave, anche per Zielinski grande difficoltà a trovare trame tra le linee di gioco, solamente 31 i tocchi, 22 i passaggi andati a buon fine. Il merito va soprattutto agli esterni ed ai centrali di Juric, in particolare Singo e Djidji, infatti Lukic e Linetty si occupavano del pressing sulla trequarti del Napoli, solo 68 i passaggi riusciti in quella zona di campo, mentre la catena destra del Toro andava in aiuto su Lobotka e Zielinski, per Djidji il 100% dei contrasti vinti, con 0 dribbling subiti, Singo chiuderà il match con 4 contrasti su 6 vinti e 0 dribbling subiti. 

Per il Torino però questo atteggiamento e questo modo di stare in campo arrivò troppo tardi, nel primo tempo infatti il Napoli si portò sul 3-0 dopo appena 37 minuti di gioco, doppietta di Anguissa e il gol, bellissimo, di Kvaratskhelia, Sanabria regalò un’ultima speranza agli ospiti al minuto 44. 

L’altezza della difesa del Toro non cambiò, 52m il primo tempo, 55m il secondo tempo, a cambiare fu la copertura del campo, nel primo la troppa distanza fra i reparti e il pressing organizzato male permise alla squadra di Spalletti di trovare facilmente profondità, il merito fu anche dell’utilizzo di Raspadori, che veniva incontro portandosi sempre un uomo della difesa a 3 avversaria, facendo poi sponda ed aprendo gli spazi per gli esterni. Determinante la fisicità e la potenza di Anguissa, per lui doppietta e grande apporto in fase difensiva, 8 su 12 i contrasti vinti, 3 su 5 di testa, nessun dribbling subito, a completare 61 tocchi con 81% di precisione e 1 passaggio chiave, senza dubbio L’MVP della partita.

Nella gara di ritorno ci si può aspettare un match simile, soprattutto per gli sforzi fisici del Napoli nelle ultime settimane che possono pesare, Juric difficilmente aspetterà il match ma come spesso accade quando affronta il Napoli chiederà ai suoi di aggredire alto per togliere ogni punto di riferimento agli avversari, sarà importante la velocità con cui si muoverà il pallone in mezzo al campo, e probabilmente i duelli tra la difesa granata ed Osimhen, che sarà tenuto a far salire la squadra e con i suoi movimenti ad aprire spazi per i compagni.