Se Philip K. Dick fosse ancora vivo, avrebbe materiale a sufficienza per scrivere una serie di romanzi distopici. Romanzi da cui potrebbero venir fuori film e serie TV. Basterebbe si soffermasse sui racconti che hanno come protagonista, ormai da settimane, il Napoli di De Laurentiis.

Storie di venerdì 17, della scaramanzia, del bus scoperto, dell'Aurelio ministro, sindaco e prefetto, di Napoli - Salernitana e dei castighi verso i calciatori, trattati come alunni irrequieti di quinta elementare.

Notizie non solo prive di alcun fondamento, ma svuotate di ogni razionalità. Per confezionarle si è preso addirittura a schiaffi il diritto.

Notizie che denotano una sorta di astio, antipatia, livore nei confronti di questa società che ha la colpa di aver lavorato in base ai suoi crismi che molto spesso si sono rilevati giusti, onesti, competenti.

E anche vincenti. Si, vincenti. Forse è stata questa la scintilla. Una cavalcata costruita punto dopo punto, centesimo dopo centesimo, senza mai chiedere aiuto a nessuno. Un successo programmato che ha abbattuto anni e anni di bordate che finivano dritte su un muro.

Quante storie. Quanta fantasia. Sono davvero finiti i Gianni Minà. E non torneranno più. Che peccato. È proprio il caso di dirlo. Verso l'infinito e oltre…

https://www.youtube.com/live/pMdwgNWzfsw?si=F9XBOYkrk5KetgDr
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