Linea 6 tutti pazzi per le nuove stazioni.

Ieri, ben 2.500 viaggiatori hanno varcato la soglia dei nuovi tornelli.

“Quarantaquattro corse, nessun problema significativo, un’ottima giornata” - scrive sui social l’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza, scacciando le tante polemiche per il blocco del terzo giorno, che per 4 ore ha tenuto la linea chiusa per un guasto alla ventilazione.

E infatti, la mattinata è un viavai di curiosi, napoletani e turisti, folla in banchina, nei treni, ai tornelli.

Entusiasmo nelle stazioni, meno a bordo dei piccoli treni ex Ltr da 150 posti, bollati spesso come “tram o trenini dell’Edenlandia” in tono scherzoso dai viaggiatori.

È Chiaia, la stazione progettata da Uberto Siola, la più gettonata.

Tutti a testa in su a fotografare gli occhi di Peter Greenaway e gli oblò a vista in banchina, dove arriva la luce dalla cupola in vetro.

"Aspettavamo da 30 anni di vederla, ora non ce ne andiamo più" sorride un giovane architetto che non smette di scattare.

È la discesa nelle viscere della città, come viaggio mitologico immaginato dall’artista inglese, dai cieli dell’Olimpo fino alle profondità degli Inferi in banchina.

Ogni piano un colore, associato ad una divinità mitologica, ispirato ai dipinti murali di Pompei ed Ercolano.

Il bianco che sfuma nell’azzurro rappresenta il cielo di Giove, il blu cobalto il mare di Nettuno, il verde smeraldo la terra di Cerere, il giallo arancio il melograno di Proserpina e il rosso cremisi gli Inferi di Plutone.

Ci si ferma ad ammirare le statue dell’Archeologico riprodotte nella monumentale area centrale, poi si procede verso la spettacolare scala elicoidale dipinta di bianco, con la scritta blu dei versi di Ovidio che conduce su fino a piazza Santa Maria degli Angeli.

Immagine tratta dal sito di Fanpage www.fanpage.it

Una coppia di spagnoli registra video salendo la scala: "È stupenda, mai vista una cosa del genere" dicono.

È una delle stazioni più profonde della metropolitana, oltre 25 metri di scavo nel tufo, che potrebbe essere candidata al premio per la metro più bella del mondo come Toledo.

C’è chi si ferma a tradurre la frase di Ovidio, chi scatta foto sull’acquedotto del Serino emerso durante gli scavi.

A San Pasquale non si resiste al blu delle onde del mare.

La stazione, progettata da Boris Podrecca ha un guscio in acciaio corten per evocare un relitto in fondo al mare, con una grande hall e una pergola multimediale con luci, immagini e suoni, con mega schermi incorporati.

Cinque livelli di discesa verso i binari, per una vertiginosa discesa a mare, con i muri rivestiti con installazioni optical a tema marino, realizzati dall’artista austriaco Peter Kogler.

"Guardate, sembra di stare al mare, in mezzo alle onde - sorride Giovanni, milanese mentre fa una diretta Instagram dal suo cellulare, con il bastone per i selfie incollato al trolley – queste stazioni sono un viaggio nell’arte".

Diciotto minuti tra un treno e l’altro, da Mostra a Chiaia 15 minuti di viaggio ma poco importa, si inganna l’attesa scattando foto e i selfie di rito.

"Sono proprio contenta che abbiano aperto, meglio di niente - commenta Giovanna, di Fuorigrotta, lavora in centro – così posso prenderla ogni mattina anche se dovrò organizzarmi, le attese sono lunghe".

Ad Arco Mirelli, opera di Hans Kollhoff, la “lanterna” in acciaio e vetro emerge e conduce verso la villa.

La stazione monumentale, tutta in marmo, ha il padiglione vetrato e il futuro spazio bar .

Al piano mezzanino, l’opera di Rebecca Horn, su un pannello dal fondo scuro con una serie di coni in ra- me, alcuni hanno specchi.

Piuttosto ignorate dai tour le vecchie stazioni da Mergellina al capolinea Mostra, dove ancora persiste qualche problema ai tornelli e i biglietti spesso vengono rigettati.


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