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Juan Jesus
Juan Jesus

L'incontro odierno tra Genoa e Napoli, in programma alle ore 18 allo stadio Luigi Ferraris, si preannuncia ricco di spunti sia sul piano tecnico-tattico che su quello ambientale. I rossoblù, infatti, dopo l'ingresso in società di Dan Sucu come nuovo azionista di maggioranza, si preparano a questa sfida con grande carica. Il cambio di proprietà potrebbe dare una spinta maggiore alla squadra di casa, che sta attraversando un buon periodo, ottenendo 6 risultati utili consecutivi (4 pareggi e 2 vittorie). La squadra di Vieira cercherà sicuramente di mantenere viva la striscia positiva e di sfruttare al meglio il fattore campo, con un pubblico che si prevede caldo e numeroso. Curiosità: il Genoa non ha ancora vinto tra le mura amiche (9 partite giocate).

Dall'altra parte, il Napoli di Antonio Conte, reduce da una vittoria importante ottenuta in trasferta contro l'Udinese, arriva a Genova con l'obiettivo di bissare il blitz in terra friulana per tornare momentaneamente in testa alla classifica, in attesa del match domenicale tra Atalanta e Como.

Genoa-Napoli: le probabili formazioni

Juan Jesus e Rrahmani

L’undici iniziale proposto da Vieira sembra praticamente annunciato, con l'allenatore franco-senegalese che punterà tutto sulla continuità dei singoli utilizzati nelle prime partite. L'unico dubbio riguarda la fascia destra, dove c’è un ballottaggio in corso tra Sabelli (favorito) e Vogliacco.

GENOA (4-3-3): Leali; Sabelli (Vogliacco), Bani, Vasquez, Martin; Thorsby, Badelj, Frendrup; Zanoli, Pinamonti, Miretti.

In casa Napoli, la partita di oggi sarà la prima senza Alessandro Buongiorno, che si è infortunato in settimana. Al suo posto giocherà Juan Jesus. Una notizia importante per Conte arriva in attacco: Kvaratskhelia torna a disposizione, tuttavia il georgiano dovrebbe partire inizialmente dalla panchina. Neres confermato titolare sulla fascia sinistra. Tra i convocati torna anche Mazzocchi.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; McTominay, Lobotka, Anguissa; Politano, Lukaku, Neres

Come gioca il Genoa: fase offensiva e difensiva

Il modulo base utilizzato dal Genoa è il 4-3-3, ma si tratta di una disposizione tattica mascherata dal punto di vista offensivo, poiché i giocatori schierati ai lati dell'unica punta (Pinamonti) non sono tipici esterni d’attacco, ma un terzino (Zanoli) ed un centrocampista (Miretti). I liguri adottano un approccio tattico flessibile, alternando la costruzione a quattro con quella a tre. Nel primo caso si delinea un 4-2-3-1, con una linea a quattro, e l’apporto di due centrocampisti (Badelj e Frendrup) che si posizionano davanti la difesa svolgendo compiti di contenimento e costruzione del gioco. Il terzino destro (Zanoli) assume un ruolo più offensivo, avanzando come ala per supportare la manovra e creare superiorità numerica sulla fascia, mentre il trequartista (Thorsby) si muove dietro la prima punta. Sul lato sinistro agisce Miretti, un altro centrocampista. Nella costruzione a tre (3-4-3), invece, il terzino sinistro (Martin) diventa leggermente più offensivo, in uno scambio di posizioni continuo con il centrocampista laterale.

Il Genoa, sotto la guida di Vieira, sta cercando di costruire in primis una solida fase difensiva, con l’obiettivo di ridurre al minimo le disattenzioni e mantenere un buon equilibrio tra difesa e attacco. Tuttavia, i problemi offensivi persistono, con la squadra che fatica a creare occasioni: un solo un tiro in porta registrato nelle ultime due partite, segno di una carenza di idee in fase di finalizzazione. Uno degli aspetti da migliorare riguarda la mancanza di supporto attivo a Pinamonti, che spesso è costretto ad abbassarsi per aiutare in fase di costruzione. Al 19 rossoblù arrivano la maggior parte dei palloni da lavorare per la squadra, soprattutto dalle zone laterali, ma lontani dalla zona di pericolo, rendendo più difficile la sua partecipazione attiva alle giocate offensive. Uno dei riferimenti principali in mezzo al campo è sicuramente Badelj; dai piedi del croato passano tanti palloni ed è frequente la ricerca della giocata di prima per attivare Zanoli. L’ex Napoli, con la sua velocità e forza fisica, è un'arma molto preziosa per i padroni di casa, poiché le sue sgroppate sulla fascia destra rappresentano una minaccia costante per le difese avversarie. Thorsby è un altro elemento molto importante per Vieira, grazie alla sua versatilità ed alle caratteristiche fisiche che lo rendono un punto di riferimento in mezzo al campo. La sua presenza è fondamentale soprattutto per la sua capacità di imporsi nei duelli fisici e nelle situazioni aeree. Posizionato generalmente come mezzala destra o trequartista, il norvegese sfrutta la possibilità di attaccare l’area quando le azioni offensive si sviluppano sugli esterni, specialmente quando arriva un cross.

In fase di non possesso, il Genoa si posiziona prevalentemente con un 4-4-2, dove Thorsby e Pinamonti si occupano della prima pressione sugli avversari, cercando di disturbare il gioco sin dalle fasi iniziali. Zanoli e Miretti si abbassano come esterni di centrocampo, pronti a coprire le corsie laterali ed a supportare sia la fase difensiva che quella offensiva. Tuttavia, durante la partita contro il Milan, l'ex Napoli ha adottato un comportamento più difensivo in alcune circostanze, abbassandosi e supportando Vogliacco nella zona di campo dove agiva Leao, modificando di fatto il sistema in un 5-4-1.

Napoli, la scelta Jesus per sostituire Buongiorno. Olivera-Di Lorenzo fondamentali. Le richieste di Conte.

Dal punto di vista tattico, Antonio Conte ha preparato la partita sulla scia della continuità vista nelle ultime settimane. La sostituzione di Buongiorno con Juan Jesus è una decisione scontata per il coach azzurro: il brasiliano, essendo un difensore mancino naturale, seppur non tecnicamente validissimo, è più adatto a gestire la lo sviluppo del gioco in costruzione in quella specifica zona del campo. Parliamo di situazioni di gioco dove i due centrali difensivi si aprono alla ricerca della lateralità, oppure di quando c’è bisogno di un cambio lato, o di un lancio in profondità. Un destro naturale potrebbe avere qualche difficoltà in queste circostanze, soprattutto di postura con il corpo, se posizionato sul centro-sinistra. Contro un Genoa non sempre intenso in fase di primo pressing, l’ex Inter e Roma non dovrebbe avere molte difficoltà. L'eventualità Olivera da centrale non è stata mai presa in considerazione: questa scelta riflette l'importanza del suo ruolo come terzino, dove sta svolgendo un ottimo lavoro sia in fase difensiva che offensiva. Il suo dinamismo sulla fascia sinistra, unitamente a Di Lorenzo a destra, sta contribuendo in modo significativo alla fase di attacco della squadra. Spostarlo al centro avrebbe compromesso questo equilibrio e tolto una risorsa fondamentale in un'area del campo dove sta risultando molto efficace con i suoi inserimenti.

Contro il Genoa, che si schiererà con un 4-4-2 in fase di non possesso, sarà fondamentale l'intelligenza tattica proprio dei due terzini partenopei, i quali dovranno orchestrare i soliti movimenti per liberare spazio sulle fasce e consentire agli attaccanti esterni di ricevere palla in posizioni più vantaggiose. Olivera, sulla sinistra, avrà il compito di portare fuori zona Zanoli, liberando così la giocata su Neres che potrà attaccare la difesa avversaria, sia tagliando internamente che cercando il duello uno contro uno sulla fascia contro il suo avversario di turno: Sabelli o Vogliacco. Un’altra situazione studiata per ottenere dei vantaggi sul lato di Neres, prevede la possibilità in costruzione di temporeggiare palla al piede con il centrale sinistro, per attrarre al pressing alto lo stesso Zanoli.

Dall’altra parte, Di Lorenzo dovrà lavorare di concerto con Anguissa per attirare fuori posizione Miretti, creando spazio per Politano. L’esterno azzurro potrà così sfidare direttamente Martin nell’uno contro uno, oppure rientrare sul suo piede preferito per cercare la conclusione o il cross verso l'area. Il Napoli sembra aver trovato un buon ritmo di gioco sulle fasce, ma come richiesto da Conte, bisognerà lavorare sulla precisione dei cross (anche su palla inattiva) per rendere questi attacchi ancora più letali. L'area di rigore deve essere costantemente attaccata con molti uomini, ed in questo ci sono stati grandi miglioramenti a partire dalla sfida con la Roma, ma la qualità dei palloni che arrivano al centro è altrettanto cruciale per riuscire a capitalizzare le occasioni create. Nell’ottica di una fase di non possesso con quattro centrocampisti, le maglie soprattutto dei due centrali liguri (Badelj-Frendrup) potrebbero allargarsi facilmente, grazie anche ai movimenti citati prima, creando dei corridoi centrali da sfruttare per la giocata diretta su Lukaku. L’attaccante belga dovrà vedersela con Bani e Vasquez, un duo arcigno, quindi dei movimenti anticipatori alla ricezione del pallone, prima di effettuare un buon scarico, faciliterebbero la manovra offensiva. Il Genoa, con la sua organizzazione difensiva (2 linee strette e compatte), potrebbe limitare possibili occasioni di attacco alla profondità.


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