Nuovo match-ball scudetto per il Napoli, dopo il pari nel derby con la Salernitana. Azzurri di scena alla Dacia Arena di Udine. Dopo la vittoria della Lazio sul Sassuolo, agli uomini di Spalletti basta un punto per laurearsi matematicamente Campione d’Italia. Cuori partenopei collegati da ogni parte del mondo. Marea azzurra in Friuli e stadio Maradona esaurito per la diretta tv del match attraverso 8 maxischermi fatti installare dal presidente De Laurentiis.

La partita

Come accaduto all’andata (3-2 per il Napoli), potrebbe venirne fuori un match bello ed appagante sotto il profilo dello spettacolo, visto che si affronteranno due squadre con obiettivi ormai raggiunti. L’Udinese è una squadra molto fisica, intensa ed arrembante sotto il profilo delle ripartenze. Dal punto di vista tecnico-tattico, i padroni di casa prediligono costruire dal basso con l’accoppiata Bijol-Perez. In loro aiuto, molto spesso, si abbassa anche Walace. L’altro braccetto del terzetto difensivo, ovvero Becao, tende a rimanere molto largo sulla corsia di destra. Il difensore brasiliano, pur non essendo velocissimo ed eccelso tecnicamente, accompagna con frequenza le azioni sul lato destro alternandosi con Ehizibue.

La manovra degli uomini di Sottil si sviluppa con verticalizzazioni dirette per vie centrali e sugli esterni: nel primo caso, grazie alla grande qualità di Samardzic, la duttilità di Lovric e l’esperienza di Pereyra, bravo anche nel venire a giocare incontro con i compagni. I primi due amano accompagnare l’azione, cercando spesso il tiro da fuori. Sulle corsie laterali – invece – spiccano le prestazioni di Ehizibue ed Udogie, due terzini a tutta fascia dotati di velocità, fisicità e capacità di tagliare dentro il campo per creare o supportare azioni offensive. Dubbio Beto per l’attacco, se non dovesse recuperare pronto Nestorovski. Con il portoghese in campo – ovviamente – servirebbe una maggiore attenzione sugli attacchi veloci alla profondità, una delle armi migliori a disposizione dell’ex attaccante della Portimonense.

Come giustamente dichiarato da Spalletti in conferenza stampa, l’Udinese è una squadra che porta tanti uomini in zona dell’area di rigore, per cercare di finalizzare gli attacchi offensivi. Gli azzurri dovranno difendere con grande attenzione, ma se saranno bravi nel ribaltare l’azione velocemente, troveranno ampi spazi liberi da poter sfruttare. Proprio per questo motivo, Udinese-Napoli potrebbe essere la gara di Victor Osimhen. Il nigeriano dovrà vedersela con lo sloveno Bijol, difensore fisico, arcigno ed abbastanza aggressivo. Visionando i movimenti e le posizioni prese da alcuni elementi della linea difensiva bianconera, possiamo ipotizzare che ci siano, per il numero nove azzurro, maggiori possibilità di attacco alla profondità rispetto alle ultime due gare con Juventus e Salernitana. La partita è stata preparata anche in tal senso: ricerca di lanci lunghi per sfruttare i tagli dietro la linea avversaria del trio Kvara-Osimhen-Lozano e delle due mezzali. Solita marcatura su Lobotka, che verrà schermato da uno tra Walace (soprattutto) e Samardzic. In fase di costruzione, possibili vie di uscita sulle corsie laterali, con Di Lorenzo e Olivera più legati con il centrocampo.

Situazioni palle inattive: i bianconeri hanno segnato diversi gol da sviluppi di corner e punizioni laterali. Bijol, Becao e Beto i pericoli maggiori per il muro difensivo partenopeo. Così come la Salernitana, e si è visto con il gol di Olivera, anche i friulani possono soffrire il posizionamento di un terzo uomo, liberato sempre attraverso dei blocchi, sulla zona del dischetto di rigore.

Bonus Track

Per questo match così divertente segnaliamo anche qualche giocatina se volete, aspettando sempre le formazioni ufficiali:

Kim marcatore (Quota 13)
Kim marcatore nei primi 45 minuti ( Quota 40)


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