Napoli Città Educativa: presentati i bilanci di un anno di attività
Ad un anno dalla consegna del documento ufficiale a Papa Francesco e dall’avvio delle attività, è tempo di bilanci per Napoli Città Educativa, il progetto con cui il Comune ha aderito alle iniziative della fondazione pontificia Scholas Occurrentes. Questa mattina, nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, il momento conclusivo: il sindaco di Napoli e l’assessora all’Istruzione e alle Famiglie hanno incontrato Josè Maria Del Corral, presidente mondiale di Scholas Occurrentes, organismo che opera in tutto il mondo, ma è nato in Argentina col sostegno dell’allora cardinale Bergoglio per rispondere alla crisi politica, economica e sociale. Con loro anche i rappresentanti delle Università “Federico II”, “Parthenope” e “Suor Orsola Benincasa”, dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, delle scuole cittadine e delle aziende che hanno sostenuto il progetto.
Nell’arco di circa dodici mesi di attività sul territorio partenopeo, Napoli Città Educativa ha promosso iniziative volte a favorire il corretto sviluppo dei giovani e prevenire situazioni di disagio attraverso progetti educativi di sport, arte, cultura, tecnologia, inclusione sociale, rispetto e tutela dell’ambiente.
Nel corso della mattinata sono stati presentati i risultati dei progetti condotti in scuole secondarie di primo grado e di secondo grado. Quello che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto professionale di Stato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera “Duca di Buonvicino” in un laboratorio cinematografico, si è concretizzato in un cortometraggio proiettato durante l’incontro.
L’assessora ha spiegato come il progetto abbia consentito di costruire un dialogo che si è costruito tra i ragazzi di vari territori su alcuni temi che loro stessi hanno ritenuto importanti per la città e per i giovani come la violenza e il pregiudizio.
E sul problema della violenza ha sottolineato come sia importante affrontare l’argomento con i ragazzi per consentire loro di identificarla come elemento su cui riflettere per individuare strategie che possano far nascere, anche da situazioni di disagio, una possibilità di cambiamento.
“Questa esperienza – ha tenuto a rimarcare il sindaco di Napoli – non può rimanere isolata: dobbiamo immaginare come farla proseguire e anche ampliarla. Se vogliamo davvero cambiare il futuro, possiamo farlo solo dando un protagonismo nuovo ai ragazzi: non dobbiamo dire noi cosa devono fare, ma dobbiamo essere capaci di ascoltarli e di raccogliere da loro indicazioni su cosa si può fare”.
“Quando il cardinale Bergoglio è diventato Papa Francesco – ha ricordato il presidente Del Corral – ha voluto che le attività di Scholas, rivolte a ragazzi di diverse culture e religioni, fossero portate in tutto il mondo per combattere la povertà educativa. Siamo felici che Napoli sia una città che punta sui progetti educativi. Grazie al sindaco e all’assessora all’Istruzione sta già raccogliendo i frutti di questo lavoro che è di esempio per l’Italia e per il mondo intero”.
“A Napoli – ha affermato Italo Fiorin, professore dell’Università Lumsa di Roma e vicepresidente di Scholas Italia – abbiamo condiviso un progetto che attraverso l’educazione aiuti a ricomporre la frammentazione che c’è nella realtà sociale. In questo lavoro sono stati coinvolti i ragazzi attraverso esperienze di cui sono stati protagonisti diretti, gli insegnanti e le Università che hanno supportato le attività, ma anche la comunità territoriale. Queste persone si sono sentite parte di questo di un progetto finalizzato alla costruzione di un’alleanza educativa”.
Al termine dell’incontro, il sindaco, insieme all’assessora alle Politiche giovanili, ha incontrato la V B della scuola elementare del Circolo didattico “Maria Cristina di Savoia”. Gli alunni, guidati dalle insegnanti, hanno portato avanti un progetto finalizzato alla valorizzazione dello scambio epistolare come forma di comunicazione, al termine del quale hanno scritto una lettera indirizzata al sindaco nella quale hanno raccolto le loro segnalazioni e richieste per migliorare la città di Napoli e renderla sempre più a misura di bambino. Il sindaco ha assicurato il proprio impegno per esaudire le richieste di sua stretta competenza, a partire da quelle relative alla riqualificazione della villa comunale