Napoli: migliaia di vite stravolte dopo le scosse
La città divisa tra chi vuole andare via e chi vuole restare.
Sono ormai mesi che i cittadini napoletani vivono in preda al panico con la costante paura di dover lasciare da un momento all’altro le proprie abitazioni in seguito ad una scossa di terremoto, specialmente dopo quella di magnitudo 4.4 avvenuta alle 20:12 del 20 maggio 2024. C’è forte disparità tra chi decide di lasciare la città e chi invece decide di difenderla nonostante i fondi finanziati dal governo rivolti a chi decide spontaneamente di allontanarsi dalla città. Proprio come accaduto a Pozzuoli, in cui i cittadini si lamentano delle condizioni in cui stanno vivendo, che porta mancanze anche sull’aspetto lavorativo.
Rosaria Saughelli, panettiera di Napoli, racconta della sua attività con gli occhi pieni di lacrime: “Dal giorno della scossa non viene più nessuno a prendere pane, pizza, taralli. Ma Pozzuoli è tenace, si riprenderà e nessuno andrà via”. La protezione civile ha inoltre allestito le tendopoli per ospitare gli sfollati che sono impossibilitati a rientrare nelle proprie abitazioni. “Sono giorni che non dormiamo, non sappiamo quando finirà questa situazione” – sono le parole di uno dei cittadini costretto a vivere in condizioni precarie insieme alla famiglia.
Ma c’è un collegamento tra le scosse ai Campi Flegrei ed una possibile eruzione del Vesuvio?
È proprio questa la domanda che in molti si pongono e che sta scaturendo il panico nella vita delle persone. Come sappiamo l’attività sismica ai Campi Flegrei è dovuta al bradisismo: una lenta deformazione del suolo della caldera. Il Vesuvio, situato a 30 km di distanza, non ha un collegamento diretto e quindi non c’è il rischio che l’eruzione di uno scaturisca quella dell’altro. Difatti l’Osservatorio Vesuviano ha assegnato, alle due aree, due allerte differenti: quella dei Campi Flegrei è gialla, mentre quella del Vesuvio è verde.
I vulcanologi dichiarano che tra i due vulcani non vi è alcuna relazione, essendosi formati a profondità diverse (3-4 km per il Vesuvio, 8 km per i Campi Flegrei) e avendo struttura differenti, come dimostra anche la periodicità con cui eruttano. L’INGV (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) dichiara che, nonostante la notevole attività sismica nelle aree flegree, non ci sono elementi per evidenziare e pensare ad una risalita del magma o ad eruzioni significative nel breve termine.
Le precauzioni prese dal comune e le decisioni del sindaco Manfredi
Sono state prese decisioni in via precauzionale che vedranno chiuse le scuole fino alla settimana prossima (escludendo gli edifici che dovranno essere rimessi in norma dopo i danni arrecati dalle scosse più recenti), alcune abitazioni sono state rese inagibili per evitare ulteriori danni nell’eventualità di scosse più estese, il sindaco ordina lo smontamento della ruota panoramica di via Napoli. I cittadini sembrano quindi essersi armati di ogni difesa possibile per minimizzare i danni e proteggere la loro città che, nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno intenzione di lasciare.
Il sindaco suggerisce inoltre che la miglior arma di difesa è l’informazione corretta, per cui consiglia di tenersi aggiornati solo attraverso siti attendibili e di stare lontani dalle fake news, che in questi giorni corrono in rete. Anche la protezione civile ha attivato l'Unità di Crisi in collegamento con i comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, la Prefettura di Napoli, la Regione Campania, il Centro Operativo Nazionale e il Comando regionale dei Vigili del Fuoco. Questo servirà a garantire assistenza a coloro che ne avranno bisogno e a dettare le norme comportamentali in caso di ulteriori scosse di magnitudo notevole.