Lecce-Napoli: i numeri e l’analisi degli avversari
Dopo la convincente vittoria al Maradona per 4-1 ai danni dell’Udinese, il Napoli ha bisogno di continuità, per provare che il match della sesta giornata non è stato un’eccezione ma il punto di partenza di una stagione che deve in qualche modo cercare una svolta dopo l’avvio a rilento. Il Lecce sarà altra storia però, la squadra di Sottil è in crisi e nonostante una discreta squadra nei singoli, la totale assenza di organizzazione ne fa un avversario estremamente vulnerabile, al contrario il Lecce, che negli uomini è di gran lunga inferiore al Napoli, ha un’idea di gioco ben precisa, idee che hanno portato i salentini a 11 punti in 6 giornate, scontro importante anche in termini di posizionamento quindi, con due squadre che ad oggi si trovano a pari punti in classifica.
I precedenti sono 12 in casa del Lecce, con 3 vittorie casalinghe, 4 pareggi e 5 vittorie per gli azzurri, l’ultimo match fu lo scorso anno, quando l’allora squadra di Spalletti uscì dal Via del Mare con i 3 punti, 1-2 il risultato finale, decisivo un autogol dopo la rete di Di Lorenzo e il pareggio di Di Francesco.
Lecce-Napoli: le probabili formazioni
Lecce (433): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Pongracic, Gallo; Blin, Ramadani, Rafia; Almqvist, Krstovic, Strefezza. All. D’Aversa
Gendrey e Gallo dal 1’ sulle corsie laterali, Rafia affianca Blin e Ramadani.
Confermato il tridente offensivo Almqvist-Krstovic-Strefezza
Napoli (433): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Natan, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Lindstrom, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Garcia
Conferma di 10/11 rispetto alla formazione di mercoledì con l’Udinese.
Possibile novità con Lindstrom che è avanti nel ballottaggio con Politano.
Prove di titolarità nell’allenamento di rifinitura anche per Cajuste e Raspadori.
Lecce-Napoli: cosa aspettarsi?
Il Lecce è una squadra con un’identità ben precisa, gioca un calcio fatto di densità, di occupazione degli spazi, in particolare sulla trequarti, e di costruzione dal basso, ma ha dimostrato di essere anche una squadra che accetta il non possesso, l’attesa dell’avversario (46% la media di possesso palla), non abbassandosi mai troppo, in fase difensiva infatti mantiene costante un baricentro di circa 42m, ma è l’equilibrio a fare da padrone, infatti anche in fase di possesso, i salentini non vanno oltre i 53m di altezza, portando la squadra a essere solida ed equilibrata, ed infatti in 6 giornate sono 5 le reti subite, essendo ad oggi la terza miglior difesa del campionato.
Per quanto riguarda la fase offensiva, la squadra di D’Aversa ha manifestato un certo cinismo, arrivando a siglare 8 reti in 6 giornate, ma soprattutto a farlo con 1.2 occasioni di media e 3.5 tiri nello specchio, inoltre la manovra offensiva viene costruita in particolare sulle fasce (77%), e solo il 23% in zona centrale, inoltre il 53% delle conclusioni arriva da fuori area, soluzione in più per una squadra che ha tra le proprie fila giocatori come Strefezza o Banda che sono soliti provare la conclusione oltre i 16 metri.
Come ribadito in precedenza una delle caratteristiche della squadra di D’Aversa è la costruzione dal basso, 85% infatti i passaggi corti tentati, e il difensore a cui è affidato il compito di far partire l’azione è Pongracic, che è anche, della coppia difensiva, quello che si spinge più in avanti, il sistema difensivo del Lecce in costruzione infatti è a 3, Gallo sulla sinistra rimane bloccato, quasi a fare da braccetto, con Baschirotto e Pongracic al suo fianco, Gendrey invece si alza come giocatore a tutta fascia, creando sovrapposizione con Almqvist. Il numero 5 è infatti il regista difensivo, 64.5 i tocchi di media, 88% di precisione (47 passaggi riusciti, primato nel Lecce), 91% nella propria metà campo e 83% nella metà campo avversaria, 70% le palle lunghe precise.
A destra è Gendrey il giocatore di spinta che si stacca dalla linea a 4, per lui già 2 assist, 49.5 tocchi di media con una precisione del 79%, inoltre è particolarmente dotato nell’1 vs 1, infatti sono solo 0.5 i dribbling subiti di media, e oltre il 55% i contrasti vinti, 4 le palle recuperate.
A centrocampo il Lecce si schiera a 2 a partita in corso, Ramadani e Blin dovrebbero essere i giocatori scelti da D’Aversa per la mediana, mediana che si forma quando Rafia, che parte mezz’ala, si allarga sulla sinistra, il tutto per creare sovrapposizione con Strefezza, dato il ruolo di Gallo bloccato a sinistra, il che permette al numero 27 di avere scarico facile in caso di raddoppio e soprattutto lo libera di un uomo, sistematicamente portato via da Rafia, con Strefezza che poi si accentra per cercare o la palla alle spalle della difesa, o la conclusione, il brasiliano infatti è tra gli uomini più pericolosi del Lecce, finora 1 gol per lui, 1.8 conclusioni di media, 34 tocchi per partita, 1.7 passaggi decisivi, 83% di precisione (70% nella metà campo avversaria).
Tornando alla mediana, Ramadani rappresenta il tuttofare del centrocampo giallorosso, può giocare sia a sinistra che a destra, solitamente posizionato davanti la difesa, ha un gran senso della posizione e grande capacità nei contrasti, imprescindibile per D’Aversa, 6 su 6 da titolare, 54.2 i tocchi di media, 0.8 passaggi decisivi, 81% di precisione, 6.7 recuperi, 56% i contrasti vinti, 55% a terra e 63% di testa.
In attacco il capocannoniere della squadra, Nikola Krstovic, il numero 9 nonostante i 3 gol segnati in 5 presenze e le 2.8 conclusioni di media, è un attaccante che gioca distante dalla porta, maggiormente al limite dell’area, questo perché non essendo dotato di grande tecnica negli scarichi per i compagni (66% di precisione su 29.8 tocchi) cerca di liberare, grazie alla sua fisicità, l’area, facendo salire il suo marcatore e occupando quella zona che inizialmente sarebbe occupata da Rafia, ma a partita in corso rimane scoperta e allora con Rafia sull’esterno Krstovic viene spesso accompagnato, proprio per evitare di lasciarlo in 1 vs 1 dove fa fatica (0.6 dribbling riusciti), da un giocatore abile tecnicamente come Strefezza che gli fa da seconda punta.
Per il Napoli oggi test decisamente più impegnativo rispetto alla partita di mercoledì, il Lecce rispetto all’Udinese è squadra organizzata e messa bene in campo, con una solidissima fase difensiva, sarà quindi importante innanzitutto essere cinici e non sprecare troppo, e poi bisognerà cercare il più possibile il duello in particolare con Baschirotto, difensore che sta faticando tantissimo in questo inizio di stagione. Da attenzionare anche il duello tra Krstovic e la coppia di centrali del Napoli, le palle lunghe e il gioco aereo è specialità della casa, 2 gol su 2 (su azione) sono arrivati di testa (il terzo su rigore), probabilmente il compito sarà affidato ad Ostigard, anche lui specialista in questo fondamentale.