Sarà una lunga vigilia quella che accompagnerà Napoli e Milan verso la doppia sfida di Champions, ma se il primo atto andrà in scena solo l’undici di aprile, sulle pagine social e attraverso i media la contesa è già iniziata e promette scintille a mano a mano che ci avvicineremo al fatidico giorno.

Una parte di stampa si è affrettata a raccontare di una Napoli festante, arrogante, presuntuosa al punto di sentirsi già ad Istanbul, mentre sulla sponda rossonera di narra di un Pioli che si manifesta da vero condottiero ricordando che si festeggia solo alla fine. Ci ha pensato fortunatamente Spalletti, alla sua maniera, a mettere le cose in chiaro, ribaltando la narrazione di un Napoli favorito al cospetto di chi in Champions è di casa e di questa competizione ne ha scritto la storia.

Napoli capolista reca un certo timore, specie per chi non è abituato a narrarne le gesta e la sublime espressione di un calcio che ha ammaliato mezza Europa. Uno smacco insopportabile o il semplice chinarsi al Dio denaro elargito dagli abbonati dei club meneghini?

Nelle trasmissioni assistiamo a considerazioni che definirle contrastanti è riduttivo: si passa dalla banalizzazione del percorso fatto dagli uomini di Spalletti in campionato, tanto da renderlo ordinario, per poi raccontare di una squadra che si sbarazzerà con estrema facilità della pratica in Europa. Scusate, ma i conti non tornano? Ci ha dovuto pensare l’ex Ghoulam nel salotto di Dazn a ricordare che quello fatto dagli azzurri è un qualcosa di eccezionale, visto che qualche anno fa, per le succitate, aggettivi come “leggendari” si sprecavano.

Le parole di Fouzi, che ci auguriamo possa diventare un habitué della piattaforma, dimostrano la necessità di avere un degno rappresentante nelle varie trasmissioni. Qualcuno che parli con sincerità e trasporto di cosa significhi indossare la maglia azzurra, perché i tifosi azzurri meritano di più di chi con presunzione “si gonfia” il petto con i colleghi napoletani e poi tace o abbassa i toni nelle tv nazionali. Meritano di meglio che ascoltare personaggi che affollano le tv settentrionali che consegnano al paese l’immagine del napoletano dal bieco cliché folcloristico. Vogliamo che a Napoli e ai napoletani venga riconosciuto il giusto credito e non una raffigurazione anacronistica di volgari stereotipi che non rendono giustizia ad un intero popolo.

Un desiderio utopistico probabilmente, niente riuscirà a sovvertire l’ordine costituito, ma la speranza e che i tifosi azzurri non si lascino condizionare da chi, a proprio piacimento, sposta l’asticella sempre più in alto al solo scopo di ridimensionare i nostri successi o banalizzare la nostra gioia.

Che si continui a sostenere la squadra con lo stesso spirito che ha sempre contraddistinto l’enfasi del vero partenopeo, incuranti delle provocazioni e con l’incommensurabile gratificazione di aiutare la maglia azzurra. Perché vincere conta solo per chi non ha altro da dare, invece l’amore per il Napoli non ha mai avuto un prezzo.