Victor Osimhen si è concesso ai microfoni di “Bettson Sport”. Ha infatti dichiarato: “Mi definisco uno determinato, penso di essere quel tipo di persona che non si arrende mai, in qualsiasi circostanza mi trovo. Cerco sempre di impegnarmi al massimo per raggiungere quello che mi sono prefissato. In generale sono una persona gentile, anche se a volte complicata, cosa abbastanza normale nella vita.

Posso dire che di base ho un cuore buono, non lo vedono tutti, e ci sta, per questo mi ripeto sempre nella mia mente che sono determinato e raggiungo i miei obiettivi. Le mie sensazioni la prima volta al Maradona? Risalgono non tanto alla prima volta che ho messo piede sul campo del Maradona, ma quando il club ha mostrato interesse per me. Ero molto felice di iniziare subito con i miei nuovi compagni di squadra.

Mi ricordo Kalidou Koulibaly che mi ha raccontato dell’atmosfera dello stadio, di quando fai gol e i tifosi gridano il tuo nome come succedeva per Cavani e Higuain quando facevano lo stesso. Quindi ho sempre avuto in mente di anticipare il più possibile il momento del mio primo gol al Maradona, così da sentire lo stadio che gridava il mio nome ed è stato per me come un sogno che diventa realtà, perché giocare sullo stesso campo in cui ha giocato il più grande giocatore di tutti i tempi, Maradona, e per me venire qui come un giovane giocatore che doveva ancora farsi un nome nel mondo del calcio è stato un grande privilegio e mi sento molto onorato.

Un rito prepartita? Sì, ne ho diversi. Prima di tutto dico le mie preghiere perché è molto importante visto che sono molto credente, dico le mie preghiere e ascolto alcune canzoni che mi motivano. Poi, ripenso alla partita precedente, a tutti gli errori che ho fatto così da poterli correggere nella partita in arrivo.

Per me è molto importante essere concentrato, sereno già dal giorno prima della partita, così che poi sono concentratosi su tutte le cose che voglio fare e tutte le cose che il mister vuole che io faccia. La musica che ascolto è molto importante prima di una partita perché mi sprona a fare del mio meglio”.