Si è conclusa Inter-Napoli, partita valida per la ventinovesima giornata della Serie A 2023-2024. Gli azzurri hanno rimediato un buon pareggio contro la capolista: 1-1.

Inter-Napoli, i voti del match

Di seguito i voti di Inter-Napoli.

Napoli

Meret: 6,5. Continua a salvare il salvabile in più di un'occasione. In netta crescita da dicembre.

Di Lorenzo: 5. È un po' che gioca con una certa sufficienza ed è legge non scritta: la sufficienza è il preludio dell'insufficienza. Lontano parente non del giocatore ammirato l'anno scorso (che fa storia a sé), ma di una qualunque versione di Di Lorenzo ammirata a Napoli.

Rrahmani: 6,5. Nel gioco di posizione si trova particolarmente a suo agio. Poi decide di alzare anche fisicamente Thuram dal suolo con cui aveva tanto familiarizzato: questa volta no, niente rigore.

Juan Jesus: 7,5. È dura la vita da onesto mestierante: a casa c'è sempre qualcuno che saprebbe fare meglio di te. Lui però non ci sta e ci tiene a farlo capire ai centravanti avversari, ai suoi tifosi e anche ad Acerbi, che gli rifila qualche parola di troppo. E la butta anche dentro, perché la fortuna è cieca, ma talvolta dimostra anche di avere un cuore.

Olivera: 5,5. Ha gli occhi saldi sul gioco. Così tanto saldi che dietro di lui si stacca Darmian e se ne accorge solo quando sta caricando il tiro. (Dal 74' Mario Rui: 6).

Anguissa: 6. Superficiale ma allo stesso tempo tenace e - a tratti - impetuoso. In costante ricerca di sé stesso.

Lobotka: 7,5. Verrà il giorno in cui il Dio del calcio gli renderà questi minuti passati a correre contro tutti, issandosi a profeta nel deserto.

Traoré: 5,5. La sua prestazione non va oltre un certo spirito di sacrificio. Questo però non copre certe irritanti indecisioni. (Dal 70' Cajuste: 6).

Politano: 5,5. Qualche buono spunto, ma è colpevolmente in ritardo nelle transizioni negative. (Dal 91' Ngonge: SV).

Raspadori: 5,5. Inevitabilmente in difficoltà. (Dal 74' Simeone: 6).

Kvaratskhelia: 6. Riesce a portare ammonizioni anche tra le fila della squadra meno ammonita del campionato (38 gialli, 0 rossi. La seconda, il Frosinone, ha ben 15 gialli e 2 rossi in più). (Dal 91' Lindstrom: SV).

Calzona: 8. Andare sul campo della capolista senza centravanti titolare, con il peso d'un eliminazione ancora da smaltire e un treno Champions da seguire con affanno e preoccupazione. In molti, moltissimi, prenderebbero un'imbarcata senza troppi patemi, alla fine l'Inter non lascia punti alle altre dal 7 ottobre. Invece, il tecnico calabrese presenta una squadra rognosa e dignitosa come non mai, pronta a subire ma inevitabilmente incerottata. Il gol subito a palla schierata l'unica vera grande occasione dei nerazzurri, che poi vengono pian piano ammaestrati dagli azzurri. È il primo gol che l'Inter subisce dal 78' in poi e non può essere un caso: quando ci sei con la testa, il gol è una naturale conseguenza. E una squadra in salute è il dono più bello che Calzona possa fare ai tifosi, più della Champions League. Inter-Napoli ne è la prova... la cura Calzona funziona!

Inter

Sommer: 6. Incolpevole.

Pavard: 6. Il cartellino stronca la sua partita. (Dal 45' Bisseck: 6).

Acerbi: 6,5. Frivolo, provocatorio e sempre a rischio ammonizione. Ma è una sicurezza.

Bastoni: 6,5. È ormai per antonomasia IL braccetto. Solo sulla carta, però: talvolta è addirittura in linea con Thuram nelle proiezioni offensive. Ed è suo il cross dell'1-0.

Darmian: 7,5. L'Inter lo ha pescato, gli ha dato fiducia e lui ha contraccambiato donando ai nerazzurri le luci di un talento che pareva essersi perduto tra le aspettative e le pagine dei giornali. Non è mai troppo tardi. (Dall'84' Buchanan: SV).

Barella: 6. Qualche finezza e tanta foga agonistica. (Dal 70' Frattesi: 6).

Calhanoglu: 6. Diceva di non vedere registi più forti di lui, indicando tutto il panorama mondiale: chissà se ha alzato la testa durante i contrasti con Lobotka.

Mkhitaryan: 6. Giocare così tanto alla sua età è enorme nota di merito.

Dimarco: 6. Strappi e cross dirompenti, ma da perfezionare. (Dal 79' Dumfries: 5).

Thuram: 5,5. È a disagio e si vede. Ma questo non lo autorizza a mettere a disagio anche il direttore di gara, deciso nel richiamarlo ben più di una volta.

Lautaro Martinez: 6. Tanta voglia di riscatto, ma nulla di particolarmente degno di nota. (Dal 79' Sanchez: SV).

Inzaghi: 5,5. Ah, quella cara vecchia punta d'acredine che destano i suoi cambi...