In questa sessione di mercato, gli Arabi hanno di fatto riconosciuto il Napoli come capitale tecnica della Serie A. E il fallimento degli assalti a Victor Osimhen - tra i più forti al mondo per Massimiliano Allegri - e a Piotr Zielinski - giocatore ideale attorno al quale costruire una squadra, secondo Jurgen Koop - certificano che il club di Aurelio De Laurentiis sia, di fatto, anche la capitale economica del calcio italiano.

La primavera Azzurra

Nessun altro club ha dovuto lottare per imporre la propria volontà in contrapposizione allo strapotere economico Saudita. “Tutti si lamentano, ma quando gli Arabi bussano, tutti stendono i tappeti rossi e vendono con il sorriso sulle labbra”, ha sentenziato Pep Guardiola. In Italia è accaduto per Brozovic, Milinkovic-Savic, Ibanez. Affari salvifici per chi ha ceduto. A Napoli non è accaduto e se per Zielinski la volontà del calciatore ha orientato il club, per il capocannoniere della scorsa stagione si è tirato così tanto la corda da costringere i sauditi a cambiare i loro piani. Non l’hanno presa bene. Infatti, fallito l’attacco diretto, sono passati alla vendetta trasversale, facendo leva sull’agente di Gabri Veiga, Pini Zahavi, ottantenne israeliano che non si è fatto scrupoli nel preferire il guadagno immediato alla consacrazione di una giovane carriera nel calcio che conta e che conterà ancora a lungo.

Secondo Dazn Spagna, infatti, il potente agente avrebbe pagato i familiari di Veiga affinché ricevesse pieno potere decisionale sul ragazzo. Dopo aver completato il mega affare che ha portato Neymar Jr in terra Saudita, Zahavi pare abbia dirottato anche il trasferimento del giovane galiziano verso l’Al-Hilal, strappando un ingaggio sei volte superiore a quello che avrebbe garantito il Napoli e quale commissione per sé.

La forza delle idee ha fatto la differenza

Il Napoli, però, non è rimasto spiazzato. Almeno non come è stato dipinto dall’opinione pubblica. Veiga era un obiettivo vero, ma il tempo ci ha detto fosse subordinato alla permanenza di Zielinski. Con la partenza del polacco, il Napoli avrebbe chiuso sicuramente per lo spagnolo e successivamente si sarebbe fiondato su Jesper Lindstrøm, visto che il closing dell’operazione con il Francoforte è collocato al 20 agosto, proprio nei giorni in cui si consumava la controffensiva araba per il talento di Vigo.

Il Napoli è stato l’unico club italiano in grado di fronteggiare e trarre il meglio dal fattore arabo. Ha scoperto che i suoi tesserati sono calciatori dentro, hanno ambizioni sportive sane e voglia di confermarsi (la preoccupazione massima di De Laurentiis). Ha donato a Garcia un giocatore nel pieno delle sue facoltà tecniche e emotive come Piotr Zieinski attorno al quale costruire una squadra e l’attaccante più determinante al mondo. Senza rinunciare a uno dei talenti più luccicanti del panorama europeo a condizioni favorevoli per cartellino e ingaggio.

Con buona pace dei finti sceicchi che minacciano Aurelio De Laurentiis dai loro account X, Napoli - Arabia termina 3-1. Un match che sarà ricordato come l’inizio della “primavera azzurra”.