La riforma economico finanziaria del governo Meloni, che entrerà in vigore dal primo gennaio 2024, segnerà la fine degli sgravi fiscali per i tesserati che, provenendo dall’estero, trasferivano la residenza fiscale nel nostro paese. La riforma, che andrà a sostituire il Decreto Crescita, avrà un impatto considerevole nel mondo del calcio italiano che, sfruttando la precedente normativa, aveva ridotto sensibilmente i costi derivanti dai versamenti contributivi, permettendo di mantenere comunque organici competitivi.

Non sappiamo se e in che misura il Decreto Crescita abbia contribuito agli ottimi risultati ottenuti in campo internazionale dai nostri club, ma essere economicamente attrattivi aveva permesso a diverse società l’ingaggio di calciatori e allenatori dallo stipendio netto, dal prossimo anno, fuori portata.

Impatto della riforma sul Napoli

La nuova riforma dice stop al Decreto Crescita a partire da gennaio per tutti i nuovi acquisti, ma anche per i contratti in essere stipulati dallo scorso primo luglio in poi e quindi tutti i tesserati dell’ ultimo mercato.

Lindstrom, Cajuste, Natan e anche il tecnico Garcia, avranno un peso a bilancio superiore rispetto a quello preventivato, con l’ingaggio lordo che passerà da i circa 10,5 milioni attuali a 13 milioni. Una cifra non impegnativa per un club solido come quello partenopeo, ma che comunque rappresenta un aumento vicino al 25% e che potrebbe avere un impatto diverso per gli altri club coinvolti.