Finalmente il Napoli. O meglio, finalmente unione. Uno spirito di gruppo ormai latente, assente ingiustificato da marzo 2023. Nel mentre, una lenta agonia che ha portato questo club dal tetto d'Italia a una debacle clamorosa. Picchiata che pareva addirittura non toccare il suolo nemmeno con Antonio Conte e il suo enorme staff, dopo Modena e soprattutto Verona.

Ieri, invece, al di là del risultato netto contro il Bologna, si sono riviste quelle virtù che conciliano con questo fantastico sport. E che sottolineano, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, che il calcio è soprattutto testa, prima che altro. A Verona la testa mancava ancora, probabilmente non aiutata dalle dichiarazioni del tecnico salentino pre gara. Dichiarazioni di ben altro spessore, invece, prima del Bologna. Li ha coccolati, Conte. Li ha definiti "uomini veri". E in campo da uomini veri sono entrati. E si è visto.

Finalmente un gruppo coeso, unito, pronto ad aiutarsi a vicenda in tutte le situazioni spiacevoli. Una squadra che ha annusato ogni singolo pericolo, che ha fatto a botte, che non ha tirato dietro la gamba e nemmeno la testa. Che si guardava negli occhi, pronti a sostenersi l'un l'altro. Mai un'occhiata strana, nessuna parola fuori posto. Cenni di intesa per ogni pallone conquistato e ferocia per ogni pallone perso.

Il Napoli è parso diverso. Nel gioco, nelle idee e soprattutto nel modo. Ma è parso diverso perché pronto a soffrire.

Accetta la sofferenza, si riposa, si chiude. Poi riaccelera. Si riaccende. Non sarà forse più il Napoli giochista che ci ha fatto innamorare, ma è evidente che stia mettendo mano a uno spirito di sacrificio differente.

Ci sono tanti modi per provare a vincere e speriamo questo sia uno di quelli. Ovviamente la strada è ancora lunga, una rondine non fa primavera ma Antonio Conte è un uomo, prima che allenatore, esperto e navigato. Conosce bene le dinamiche e farà in modo che Napoli - Bologna non sia una felice eccezione.

Ma, nel contempo, si può tranquillamente esclamare, dopo mesi e mesi: finalmente squadra!

E a giorni dovrebbe (condizionale nel calciomercato d'obbligo) andare via Victor Osimhen. Il Napoli si libererà di un peso. Croce e delizia della gestione Aurelio De Laurentiis. Il nigeriano è passato da eroe dello scudetto a personaggio in cerca di gloria personale.

Ripulire lo spogliatoio dalla sbornia del successo è il primo e determinante passo per una squadra pronta a tutto per un nuovo obiettivo comune.

https://youtu.be/8bRbH9djPO4?si=PJGNsYXJJMFhjKWO
Iscriviti al nostro canale Youtube