È il 13 agosto ed in Italia fa caldo da settimane, ma a Napoli le temperature sono infuocate.

No, non perché a Napoli faccia effettivamente più caldo che in altri parti d’Italia, ma perché la situazione all’ombra del Vesuvio è incandescente, quantomeno nelle segrete stanze del Calcio Napoli. La situazione non potrebbe essere altrimenti dopo l’interruzione della trattativa per Cajuste al Brentford ed il contestuale mancato arrivo di Brescianini, che dovrebbe andare all’Atalanta, diretta concorrente del Napoli per i posti Europei. Ma andiamo con ordine.

Va fatta una doverosa premessa: il Napoli dopo il decimo posto dello scorso anno aveva ed ha ancora bisogno di un profondo rinnovamento che passa da acquisti e soprattutto cessioni e vendere giocatori dopo un’annata simile non è semplice. Questo è evidente e ne va preso atto, ma ciò non può neanche diventare un alibi. Il Napoli inizia molto bene la sessione di mercato acquistando Marin e Buongiorno e tesserando a parametro zero Spinazzola, rinforzando notevolmente una difesa che nella scorsa stagione era stata perforata in modo eccessivo. A questo punto però per esigenze di liste nasce l’esigenza di vendere ed arrivano qui le prime difficoltà per il neo direttore sportivo Giovanni Manna. Il direttore cilentano riesce a vendere a titolo definitivo solamente Ostigaard (ricavando circa 7 milioni), mentre cede in prestito con diritto di riscatto Lindstrom e Zanoli ricavando altri 3 milioni. Insomma il Napoli dalle cessioni di tre asset under 25 il Napoli ricava, per ora, solamente una decina di milioni: non un bottino significativo.

Gli azzurri però devono vendere ben altri atleti per potersi permettere altre entrate, ma non c’è stato nessun passo in avanti, se non per Cajuste. Da qui si scatenano 24 ore grottesche. Il Napoli aveva perfezionato infatti la cessione dello svedese al Brentford con la formula del prestito con diritto di riscatto che poteva divenire obbligo per un totale di 12 milioni. Lo svedese due giorni fa è partito per l’Inghilterra ed ha svolto le visite mediche per il club britannico, ma dopo ciò sorgono problemi tra giocatore e club inglesi e la trattativa salta. Qui il Napoli chiaramente ha poche responsabilità, anzi è danneggiato da questo affare non andato in porto. Ciò che però commettono qualche ora dopo gli azzurri è una barzelletta squallida che fa ridere solamente la concorrenza: il Napoli infatti, data la cessione di Cajuste, aveva comprato Brescianini del Frosinone allo stesso prezzo con cui gli azzurri avrebbero venduto lo svedese al Brentford e gli aveva fatto svolgere le visite mediche a Roma. Dopo il termine delle stesse però il Napoli ha provato a cambiare le condizioni per Brescianini e la società ciociara si è giustamente risentita: alla fine il giocatore andrà probabilmente a Bergamo.

A prescindere dal valore del giocatore (sarebbe stata una buona presa come riserva, ma non è un giocatore determinante) il Napoli ha fatto una figura pessima. Non è accettabile che vengano organizzate delle visite mediche per un giocatore e contestualmente l’acquisto salti perché un affare precedente è saltato. Parlassimo di cifre grosse potrei anche capire, ma per cifre “basse” per un club dal fatturato del Napoli questo è uno smacco. Il Napoli in queste 24 ore ha dato prova di grande improvvisazione e disorganizzazione che non era proprio necessaria dopo un’annata così tribolata.

Negli ultimi 30 giorni Manna ha dato invece scarsa dimostrazione di abilità in uscita che chiaramente implica anche problemi in entrata. Il lavoro del DS non è facile, però Manna ha avuto tempo e modo di lavorare e per ora il suo operato è insufficiente. Ci sono poco più di 17 giorni di tempo ed il Napoli necessita di almeno otto operazioni tra entrata ed uscita. Manna si svegli perché ci sono tante cose da fare.

Chiosa finale su De Laurentiis: il presidente azzurro ha scelto (giustamente) di delegare a uomini preposti e scelti per tempo, ma se un sottoposto da queste prove di manifesta incapacità è anche responsabilità di chi lo ha assunto.

Mancano 5 giorni all’inizio del campionato e poco più di 17 alla fine del mercato: il tempo c’è ancora, ma il Napoli deve darsi una mossa perché altrimenti sarà un’altra stagione difficile.