Spalletti e l’Italia: dal disastro al 2026
Stasera l’Italia sarà in campo a San Siro contro la Francia nell’ultima partita del girone di Nations League. Gli azzurri dovranno difendere il primato in classifica che garantirebbe sulla carta un sorteggio più favorevole ai quarti. Sarebbe poi una bella iniezione di fiducia verso il futuro, con uno sguardo a lungo termine: il Mondiale 2026
Il progetto Spalletti è definitivamente partito?
Solo pochi mesi fa l’Italia usciva agli ottavi dell’Europeo con pochissime certezze e con un progetto, quello di Luciano Spalletti, che stentava a decollare. Pochi mesi dopo invece l’Italia appare trasformata, con una serenità che appare ritrovata e che è elemento indispensabile di tutti i successi azzurri. Qualunque sia quindi il risultato azzurro di questa sera, l’Italia ne esce con una convinzione: Finalmente c’è un progetto!
L’obiettivo deve essere il 2026
L’edizione odierna del Corriere dello Sport volge giustamente lo sguardo verso quello che deve essere l’obiettivo futuro dell’Italia: il Mondialè 2026. “Le qualificazioni ai prossimi mondiali cominceranno solo nel 2025, e l’Italia ci arriva nettamente meglio rispetto alle edizioni passate. Ci siamo presi lo scalpo di affrontare Francia e Belgio nel girone di Nations League, nazionali che ci precedono nel Ranking Fifa e ora abbiamo concrete possibilità di centrare il nostro primo vero obiettivo, non restare fuori dalla Coppa Del Mondo per la terza volta consecutiva. Le eliminazioni con Svezia e Macedonia del Nord fanno male ancora oggi, ma abbiamo trovato la forza di ricostruire (anche dopo l’Europeo vinto) puntando sui giovani, sulle idee di Spalletti e nel sorriso rifiorito di Coverciano. Guardiamo al presente convinti di avere un futuro”.
Il nuovo nucleo azzurro
Molto passa, come detto, dalle idee di Luciano Spalletti, che ha ridato gioco ad una nazionale che appariva spaesata solo qualche mese fa. L’italia sembra però aver trovato un nucleo di giocatori sul quale costruire: Donnarumma, Vicario, Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori, Dimarco, Udogie, Cambiaso, Ricci, Tonali, Barella, Retegui, Kean, Frattesi, Raspadori. Giocatori che per carità, in gran parte erano presenti anche a giugno, ma che ora appaiono trasformati, anche grazie a Luciano Spalletti. “Il fatto che Spalletti abbia ridotto il numero della rosa a 23 convocati significa che il nucleo è pronto: bisogna solo svilupparlo. Tutto questo sempre però con un occhio alle indicazioni del campionato; gli attaccanti italiani infatti hanno cominciato di nuovo a segnare con regolarità (Kean, Retegui) e su di loro può poggiare il futuro attacco azzurro. Spalletti sta dando vita ad un nuovo movimento azzurro, a cui probabilmente, non eravamo più abituati. Tutto per il bene della squadra, con una sola regola: far tornare l’Italia tra le grandi, farla tornare protagonista.