Durante la puntata di Report che andrà in onda il 16 gennaio, in prima serata su Rai 3, si tratterà dell’inchiesta sulla società Juventus, in particolare 12 indagati, tra cui il presidente Andrea Agnelli insieme a Nedved, Paratici e Arrivabene.

Ho usato Agnelli per andare contro i fondi, nella lega tutti morti di fame

Aurelio De Laurentiis

L’udienza preliminare si terrà il 27 marzo, ma nel frattempo la nota trasmissione d’inchiesta di Rai 3 ha rilasciato, attraverso i loro canali social, un’anticipazione sui contenuti della trasmissione. A parlare ai microfoni Rai ci sarà il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, il quale, parlando di Andrea Agnelli, dichiara di averlo usato per andare contro i fondi voluti dalla maggior parte dei membri della Lega.

Secondo Aurelio De Laurentiis, il fondo proposto avrebbe portato ingenti danni economici negli anni successivi. Il presidente prosegue svelando che il pretesto per convincere Agnelli a seguire la sua linea contro i fondi fu la Superlega. L'oramai ex presidente della Juventus, infatti, è stato uno dei maggiori esponenti (insieme a Florentino Perez, presidente del Real Madrid) dell’idea della creazione di un calcio d’elitè, a cui avrebbero potuto aver accesso solamente determinate squadre (tra cui la Juventus), per stessa ammissione di Agnelli in realtà il vero scopo del progetto era risanare i debiti delle grandi d’Europa.

Agnelli si convinse, infatti, proprio perché il fondo che avrebbe "aiutato" la Lega si sarebbe opposto all'idea della Superlega, perché la sua creazione avrebbe di fatto svalutato il loro investimento sul campionato, che già ha poco appeal. De Laurentiis dal canto suo, spinge da anni per la creazione di un canale gestito direttamente dalla Serie A, cosa che permetterebbe ai club di aumentare notevolmente i ricavi, piuttosto che venderli a un fondo che con un investimento immediato avrebbe avuto in pratica un monopolio. La bagarre è nata prima che i diritti venissero assegnati a Dazn, che in ogni caso ha offerto più di due miliardi per il triennio in corso, che scade nel 2024. I fondi assicuravano un anticipo più alto a fronte di un contratto più lungo e che in termini di progettualità e di crescita rappresentava un'offerta poi inferiore rispetto al potenziale mercato. Pare infatti che a fronte di un esborso economico di 1,7 miliardi, il fondo volesse acquistare la proprietà del 10% della media company che si occupa della gestione dei diritti televisivi, facendo leva sulla necessità di recuperare liquidità da parte delle medio piccole.